Sostenibilità: le sfide aumentano le opportunità d'investimento azionarie

Il contesto di mercato è divenuto molto più complesso per gran parte dei portafogli sostenibili dal quarto trimestre dello scorso anno.

Una cosa che sappiamo è che le sfide in materia di sostenibilità che riguardano questi titoli non sono affatto scomparse. Stiamo vivendo niente meno che una crisi sanitaria, una climatica e una sociale. Se possibile, le difficoltà economiche con cui siamo alle prese si stanno perfino aggravando. Dunque le opportunità per queste società di fornire soluzioni non sono minori che in passato. Semmai ve ne sono di più. Ci sono ancora molte opportunità per l’investimento sostenibile.

Ma in periodi di aumento dell’avversione al rischio, come quello che stiamo vivendo, tanti investitori restringono il proprio orizzonte temporale e, come sappiamo, molte opportunità sostenibili sono più a lungo termine.

Il nostro compito è proprio scovare opportunità di questo tipo. È così che possiamo differenziarci dal consensus: grazie alle nostre ricerche. È qui che si annidano le inefficienze del mercato. Le opportunità sostenibili sono rimaste le stesse negli ultimi nove mesi. Sono tutte ancora lì.

Pensiamo alle recenti temperature  registrate un po' ovunque. È facile rendersi conto che siamo ancora alle prese con una crisi climatica. Le opportunità sono le stesse. 134 Paesi, che rappresentano il 90% del PIL globale, si sono impegnati ad azzerare le emissioni nette mondiali entro il 2050. Queste opportunità sono ancora lì.

C’è ovviamente una crisi energetica, inasprita dalla guerra in Ucraina, ma una delle conseguenze del conflitto è che l’Europa si è impegnata a portare a termine la decarbonizzazione un decennio prima di quanto previsto in precedenza. Dunque l’opportunità climatica non si è ridotta: al contrario.

Il nostro tema sanitario, analogamente, è più importante che mai. Questo comprende attività come innovazione in campo medico, scoperta di nuovi farmaci e test di laboratorio, di cui c’è ancora un disperato bisogno, dato che la crisi legata al COVID non è ancora finita. Questo include anche comparti come la sicurezza alimentare e la fornitura di acqua pulita. E anche in questo caso abbiamo visto che in tutto il mondo, in parte per l’aumento delle temperature, in parte a causa dei conflitti globali, la crisi alimentare non fa che aggravarsi.

Investiamo in imprese di qualità elevata, la cui caratteristica peculiare è una fondamentale resilienza commerciale.

In tempi difficili sono più stabili. I loro utili tendono a reggere meglio del resto del mercato. Ed è esattamente ciò a cui stiamo assistendo. Chi investe in aziende sostenibili e di alta qualità non è stato remunerato per averlo fatto quest’anno, ma crediamo che in futuro lo sarà.