Le azioni dei mercati emergenti sono state penalizzate dalla crisi del COVID-19, ma non tutti i settori e le regioni sono in difficoltà. Molte aziende, inoltre, hanno le giuste qualità per beneficiare di cambiamenti strutturali sia nell’immediato che nel lungo termine.

Durante la crisi del COVID-19, la corsa degli investitori ai beni rifugio e la solidità del dollaro USA hanno inferto un duro colpo alle azioni dei mercati emergenti. Tuttavia, dopo aver riguadagnato terreno a giugno, l’MSCI Emerging Markets Index ha registrato al 15 luglio un calo di appena il 3% in dollari USA, evidenziando una performance simile a quella dei mercati sviluppati. Da Taiwan alla Polonia, alcuni paesi emergenti sono riusciti meglio di altri a controllare la pandemia e a limitare il numero di decessi, superando in tal senso persino alcune economie sviluppate. Mentre la lotta al virus ha provocato cambiamenti nel comportamento dei consumatori e delle imprese, nei mercati emergenti stanno sorgendo opportunità d’investimento che dovrebbero durare ben oltre la pandemia.

La risposta al virus varia da un paese all’altro

Dei 10 paesi con il maggior numero di nuovi casi di coronavirus, nove fanno parte dell’universo emergente (gli Stati Uniti sono l’unico paese sviluppato dei 10). Alcuni dei maggiori paesi dell’Asia meridionale, tra cui India, Filippine e Indonesia, stentano ancora a contenere la diffusione del COVID-19. In America Latina, nazioni come Brasile, Messico, Cile e Perù registrano una rapida crescita dei contagi.

Tuttavia, i tre paesi emergenti che hanno ottenuto maggiori successi nel contenimento del virus – Cina, Taiwan e Corea del Sud – rappresentano oltre il 60% del benchmark dei mercati emergenti. Questi paesi, e altri che si sono distinti nella lotta al virus, come Malaysia e Thailandia, hanno ottenuto il risultato ragguardevole di ridurre i casi a meno del 10% dei rispettivi picchi (cfr. Grafico)

Se il successo contro il COVID-19 si rivelasse duraturo, questi paesi potrebbero imboccare la strada del ritorno alla normalità e ricominciare a crescere prima degli Stati Uniti. Tali regioni possono inoltre rivelarsi un terreno fertile per trovare ottimi candidati all’investimento nei mercati emergenti, sulla base della ricerca bottom-up e dell’analisi del profilo di rischio/rendimento delle singole aziende.

La pandemia accelera il cambiamento

In un mondo in cui il lavoro, l’istruzione e l’intrattenimento da remoto stanno diventando la nuova normalità per oltre un miliardo di persone, il cambiamento delle abitudini di consumo sta creando nuove opportunità d’investimento nei mercati emergenti. In molti di questi paesi, la pandemia sta infatti accelerando l’utilizzo della tecnologia in molti ambiti.

I giochi online sono un’area interessata da una crescita più rapida a causa del COVID-19. Stare a casa significa, tra l’altro, giocare a casa, un’attività che coinvolge anche fruitori occasionali. Tali nuove abitudini potrebbero influenzare il loro modo di passare il tempo per molti anni a venire. Gli editori di giochi online nei mercati emergenti stanno beneficiando del forte impulso dato da una base di utenti in rapida crescita. L’e-commerce è un’altra importante fonte di crescita nei mercati emergenti, dove lo shopping online è esploso; nella sola Cina, le vendite di alimentari via Internet sono aumentate di oltre il 100% nei mesi successivi all’inizio della pandemia.

Alcuni fornitori di servizi cloud e data center sono inoltre avvantaggiati dall’urgente necessità di molte imprese – il cui personale lavora quasi interamente da casa – di digitalizzare le operazioni e consentire il lavoro in remoto. L’ondata di misure di contenimento sta inoltre alimentando il consumo di dati, la domanda di server più potenti e, a sua volta, di processori e chip di memoria, molti dei quali sono prodotti da aziende dei mercati emergenti.

Oltre la tecnologia, altri segmenti mostrano un potenziale duraturo

Oltre alla tecnologia, il mutamento delle abitudini di consumo, che probabilmente persisterà a lungo dopo il COVID-19, sta creando opportunità in altri settori. Due aree interessate da una rapida crescita sono i servizi di pulizia e i prodotti per l’igiene personale. Ad esempio, le imprese di bonifica ambientale specializzate nella rimozione dei rifiuti medici sono ben posizionate per soddisfare la crescente domanda da parte di ospedali e altre strutture sanitarie sovraccariche. Analogamente, i produttori di articoli per l’igiene personale con sede nei mercati emergenti sono agevolate dall’attuale pandemia, al pari dei fornitori di dispositivi di protezione individuale (DPI) come le mascherine. Prima del COVID-19 i DPI non erano adottati da tutti i paesi emergenti; adesso, però, gli operatori sanitari e i consumatori si stanno adoperando per migliorare gli standard igienici. Vista la tendenza del virus a rialzare la testa inaspettatamente, la robusta domanda di questi prodotti non sembra destinata ad affievolirsi in tempi brevi.

Le opportunità fuori dall’Asia sono solide ma più scarse

Colpiti già nella fase iniziale della pandemia, alcuni paesi asiatici sono stati tra i primi a realizzare una svolta, ma i progressi in altre regioni sono contrastanti. Ecco perché gli stock picker devono procedere con cautela nel valutare la vulnerabilità o il potenziale di crescita di un’azienda sulla base di fattori economici locali, compreso il modo in cui viene gestita la pandemia.

A titolo esemplificativo, l’economia russa si trova in difficoltà a causa del duplice colpo inferto dalla pandemia e dal crollo dei prezzi del petrolio. Alcune società russe, però, potrebbero a nostro avviso beneficiare di un futuro rialzo delle quotazioni petrolifere e delle ricadute date dalla debolezza del dollaro USA.

In Brasile la pandemia si sta dimostrando incontrollabile e al 30 giugno il mercato azionario del paese registrava una perdita di quasi il 40% in USD. Alcune aziende brasiliane stanno però superando la crisi grazie ai punti di forza intrinseci di cui godevano alla vigilia della pandemia. A tal proposito, riteniamo che le aziende con bilanci e cash flow solidi siano destinate a sovraperformare i concorrenti e a beneficiare della maggiore disponibilità di credito derivante dallo stimolo economico. La pandemia potrebbe condurre anche a un consolidamento all’interno di importanti settori, che permetterebbe alle imprese già solide – che scambiano a valutazioni depresse – di uscire dalla crisi ancora più forti.

Per quanto l’esperienza di ogni paese sia diversa dalle altre, molti mercati emergenti sono oggi avviati verso la ripresa. Con l’uscita dalla fase critica, le opportunità di crescita diverranno più visibili. Anche nel contesto delle attuali difficoltà, alcune aziende dei mercati emergenti che beneficiano di trend secolari offrono oggi a nostro avviso valide opportunità d’investimento, con la possibilità di fornire risultati agli investitori pazienti man mano che le incognite della pandemia si riassorbiranno nel tempo.

Laurent Saltiel è Chief Investment Officer of Emerging Markets Growth presso AB.

Sergey Davalchenko è Portfolio Manager of Emerging Markets Growth presso AB.

Naveen Jayasundaram è Research Analyst of Emerging Markets Growth presso AB.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo. AllianceBernstein Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority nel Regno Unito.

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