Nei settori maggiormente impattati dal cambiamento, non sempre è semplice capire quali società offrono le opportunità d’investimento più promettenti. È facile essere attratti dai brand che realizzano prodotti di successo ma, spesso, saper identificare i veri campioni del cambiamento, i cosiddetti abilitatori, o enabler, può rivelarsi una strategia migliore per beneficiare al meglio dei trend di cambiamento.

Dalle automobili ai computer, il cambiamento tecnologico sta investendo tutti i settori. Eppure, molte delle imprese che contribuiscono ad accelerare la rivoluzione digitale non sono note, in quanto producono in realtà i componenti essenziali che si trovano all’interno dei prodotti più popolari. Tali società sono paragonabili a chi, all’epoca della corsa all’oro di metà XIX secolo, forniva ai pionieri i “mezzi” (picks and shovels, cioè pale e picconi) necessari per la ricerca del prezioso metallo. Mentre, infatti, la gran parte dei cercatori d’oro andava incontro solo a enormi delusioni, chi vendeva gli attrezzi usati per scavare si è ritrovato improvvisamente in un business estremamente redditizio.

Prospettive diverse: investitori vs. consumatori

Prendiamo ad esempio un recente prodotto innovativo nel settore automotive. A fine maggio, Ford ha annunciato che nel 2022 lancerà un pick-up elettrico, l’F-150 Lightning. Il veicolo ha una serie di caratteristiche accattivanti: passa da 0 a 100 km orari in 4,4 secondi, ha 480 km di autonomia con una sola ricarica e la capacità di fornire energia all’abitazione del proprietario in caso di blackout.

La reazione degli investitori azionari di fronte a un prodotto del genere potrebbe essere però ben diversa rispetto a quella dei consumatori. Guardando al futuro del settore, riteniamo che il volume di produzione massimo annuale di auto a livello globale, raggiunto nel 2018 e pari a oltre 90 milioni di veicoli, non sia destinato a variare sensibilmente nel tempo. La rivoluzione della guida autonoma – ammesso che avvenga – potrebbe, inoltre, anche ridurre il numero di auto vendute ogni anno.

Di conseguenza, gli investitori saranno spinti a chiedersi se Ford, alla fine, venderà più veicoli elettrici che non veicoli con motore a combustione interna, considerando gli ampliamenti delle quote di mercato o l’aumento dei profitti per singola auto elettrica. Ulteriori sfide sono legate al fatto che il settore automobilistico è ipercompetitivo, con una concorrenza sempre maggiore da parte di nuovi competitor. Inoltre, l’andamento dei corsi azionari delle case automobilistiche tradizionali – molte delle quali scambiano su livelli osservati alcuni decenni fa – suggerisce che la nuova tecnologia è ormai standardizzata a livello di produttore. Le imprese con nuovi entusiasmanti prodotti devono in definitiva essere valutate in base alla loro capacità di superare gli ostacoli alla crescita.

Forse il mercato sbaglia a entusiasmarsi per le nuove innovazioni? Questa è una domanda di fondamentale importanza per gli investitori, che si interrogano su quanto sia effettivamente conveniente puntare sulle imprese migliori di ogni settore. Noi crediamo che, in molti casi, il potenziale di rendimento non giustifichi il rischio assunto. Naturalmente, alcuni leader di settore offrono un’ottima performance dei corsi azionari e fondamentali interessanti. Tuttavia, quando i settori sono soggetti a cambiamenti con un elevato grado di incertezza, può essere difficile individuare i vincitori.

L’elettrificazione dell’industria automobilistica è un megatrend che molti investitori desiderano cogliere, data la prevista crescita del settore. Ma in che modo riuscirci al meglio?

Società “pale e picconi” per il settore automotive

Ricercare le società enabler è a nostro avviso una buona strategia. Nel settore automotive, quelle che abbiamo soprannominato le società “pale e picconi”, ossia i fornitori di componenti essenziali per altri prodotti (proprio come lo erano i venditori di badili e picconi per i cercatori d’oro), sono imprese che sviluppano nuove tecnologie chiave per le case automobilistiche globali. Con la transizione verso i veicoli elettrici, nello specifico, i produttori di automobili stanno sostituendo i sistemi di cablaggio tradizionali con “architetture smart” più capaci e scalabili.

Le case automobilistiche stanno inoltre introducendo un’ampia gamma di nuove funzionalità per i veicoli del XXI secolo, dalla frenata automatica d’emergenza al rilevamento degli angoli ciechi, alla visione surround. I clienti sono disposti a pagare per queste caratteristiche e, dopo averle utilizzate, in pochi saranno disposti a farne a meno sul loro prossimo veicolo.

Aziende come Aptiv, un fornitore di componenti tecnologici per veicoli, offrono diversi prodotti che le case automobilistiche saranno sempre più incentivate a rendere disponibili sui loro modelli di auto e autocarri. Anche se alcuni di questi prodotti sono attualmente installati su un numero relativamente ridotto di veicoli a livello globale, crediamo che nel prossimo decennio si diffonderanno a macchia d’olio. Inoltre, con l’aumento dei veicoli elettrici – che richiedono componenti ancora più sofisticati – il contenuto per veicolo è destinato ad espandersi rapidamente, spingendo la crescita ben al di sopra di qualsiasi variazione del numero di auto prodotte ogni anno.

La tecnologia digitale sta trasformando anche molti altri prodotti, dai computer ai treni ai veicoli spaziali, che necessitano di connettori e sensori, componenti elettronici a basso costo ma di grande valore che collegano il microprocessore core di un prodotto al mondo esterno. Amphenol è un esempio di azienda che gioca un ruolo di vitale importanza in questo senso, grazie alla sua abilità ingegneristica per le applicazioni digitali. La società vende connettori sofisticati per una gamma di prodotti in diversi settori e regioni, per cui il suo potenziale di crescita non è legato al successo o al fallimento di un singolo prodotto di successo.

Società enabler nel settore sanitario: le sperimentazioni sui vaccini

Nel settore sanitario, lo sviluppo dei vaccini anti COVID-19 offre un altro caso di studio sui fornitori di componenti di base. Decine di aziende impegnate nello sviluppo di vaccini avevano infatti bisogno di appoggiarsi a organizzazioni di ricerca a contratto (CRO) che potessero coadiuvarle nella progettazione e nello svolgimento degli studi clinici necessari per l’approvazione dei nuovi farmaci.

Chi ha investito negli sviluppatori di vaccini si è trovato alle prese con numerose difficoltà. Quale azienda avrebbe ottenuto i migliori risultati scientifici? Quale prodotto avrebbe preferito il mercato? Inoltre, per investire al meglio si sarebbe dovuto scommettere sui tempi e l’entità dell’impatto. Le CRO, invece, generano ricavi dal processo di sviluppo di un farmaco, non dal suo successo (o fallimento). Un esempio è quello di IQVIA, il principale fornitore mondiale di servizi di ricerca clinica per l’industria biofarmaceutica, che contribuisce ad accelerare i tempi di commercializzazione dei nuovi trattamenti e a ridurre il costo complessivo dello sviluppo di farmaci. Grazie alla sua presenza globale e alle sue risorse di analisi dei dati, IQVIA è diventata una delle CRO preferite dalle case farmaceutiche che cercano di sviluppare i vaccini anti COVID-19.

I fornitori di componenti di base potrebbero non sembrare sempre gli investimenti più stuzzicanti. Spesso, però, queste società enabler offrono prospettive di crescita più interessanti con un rischio inferiore rispetto ai marchi più noti. Per gli investitori, crediamo che possa essere più facile prevedere la traiettoria di crescita degli enabler di tecnologie che non la domanda potenziale di prodotti di grande successo.

James T. Tierney, Jr. è Chief Investment Officer of Concentrated US Growth presso AllianceBernstein (AB)

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.

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