Quest’anno sarà forse ricordato per la bassa volatilità e per gli ottimi risultati raggiunti dalla stragrande maggioranza delle classi di attivo in quasi tutti i mercati geografici.

Nel 2018, tuttavia, le cose potrebbero prendere un’altra piega. Alcune sfide potrebbero derivare dalla compressione dei rendimenti obbligazionari e dal restringimento degli spread creditizi e, inoltre, la volatilità potrebbe tornare in scena, favorita da eventuali svolte della politica monetaria e da nuove tensioni politiche.

Da cosa devono guardarsi gli investitori? Sei fattori potrebbero avere un forte impatto sui portafogli obbligazionari.

Inflazione. L’inflazione negli USA potrebbe sorprendere al rialzo a causa della continua crescita, della stabilizzazione dei prezzi del petrolio, di una minore fiacchezza del mercato del lavoro e di un aumento della pressione inflazionistica sui salari. Lo stimolo fiscale potrebbe riaccendere l’inflazione, il che costringerebbe la Federal Reserve (Fed) a un rialzo più aggressivo dei tassi rispetto alle attuali attese dei mercati.

In Europa, le pressioni inflazionistiche sono più attenuate, ma una crescita nell’ Eurozona superiore alle previsioni - e, di conseguenza, un’accelerazione dell’inflazione - potrebbe spingere la Banca Centrale Europea (BCE) a ridurre il suo programma di quantitative easing (QE) più velocemente di quanto i mercati stiano scontando.

Un’inflazione più elevata e l’aumento dei tassi di interesse stanno mettendo sotto pressione i rendimenti obbligazionari nei Paesi sviluppati; al contrario, alcuni titoli di debito dei mercati emergenti potrebbero registrare un rialzo dei prezzi poiché un’inflazione in discesa permette alle banche centrali locali di attuare una politica monetaria più accomodante. In Messico, ad esempio, ci sono le condizioni per un calo dell’inflazione per tutto il 2018.

Politica Monetaria. Il rafforzamento della ripresa economica su scala globale spingerà le banche centrali dei paesi sviluppati a proseguire con l’inasprimento della politica monetaria. Nel 2018 prevediamo altri quattro aumenti dei tassi di interesse negli USA, mentre la Banca d’Inghilterra potrebbe decidere almeno un rialzo nel prossimo anno. Nessun aumento è, invece, atteso da parte della BCE prima del 2019, anche se il tapering del QE potrebbe esercitare pressioni al rialzo sui rendimenti obbligazionari dell’eurozona. Lo spostamento verso una politica meno accomodante sarà probabilmente graduale, ma c’è il rischio che i mercati possano essere colti alla sprovvista qualora, a causa di grosse sorprese sul fronte dell’inflazione o della crescita, la politica monetaria invertisse la rotta e diventasse rapidamente meno accomodante.

Populismo. Le ansie scatenate dai grandi temi della globalizzazione, dell’immigrazione e dalle politiche di austerità e rigore continueranno a favorire l’avanzata dei partiti populisti i cui programmi imprevedibili potrebbero provocare agitazione nei mercati. Tra le potenziali zone calde c’è l’Italia, dove il Movimento 5 Stelle, euroscettico e meno favorevole alla globalizzazione (almeno nei programmi), potrebbe guadagnare terreno in vista delle elezioni politiche a maggio. La Spagna presenta delle vulnerabilità dovute alle incertezze relative alla richiesta di maggiore indipendenza da parte della Catalogna. In Germania, la cancelliera Angela Merkel non è ancora riuscita a formare un nuovo governo di coalizione. Se tale stallo prosegue, si dovrà andare a nuove elezioni, con il rischio che un’eventuale affermazione del partito populista dell’ultradestra Alternative für Deutschland comprometta la stabilità.

In America Latina sono previste, per il prossimo anno, diverse tornate elettorali. Le votazioni in Colombia a maggio, in Messico a luglio e in Brasile a ottobre potrebbero tutte innescare tensioni politiche e, di conseguenza, determinare un aumento dei premi per il rischio politico sui relativi titoli di stato.

Gestione Attiva. Tenendo conto dei bassi spread di alcune obbligazioni, e della probabile volatilità che colpirà i mercati, sarà la selezione attiva a fare ancora di più la differenza nel 2018. Le obbligazioni bancarie europee dovrebbero continuare a beneficiare del rafforzamento dello scenario macroeconomico. In particolare, noi privilegiamoi titoli di debito subordinati (AT1) emessi dalle banche europee che hanno maggiormente irrobustito i propri bilanci. I titoli di credito statunitensi garantiti da ipoteca (conosciuti come US Mortgage securities) offrono i vantaggi della diversificazione oltre alle opportunità di rendimenti interessanti. Preferiamo puntare sui titoli di trasferimento del rischio di credito (CRT) che offrono tassi variabili che diventano piu interessanti in caso di aumento dei tassi di interesse in USA.

Cina: La Cina aspira a raggiungere un equilibrio tra ritmo e qualità della propria crescita, attraverso una maggiore attenzione alle politiche ambientali, alla riduzione dell’eccesso di capacità e alla riduzione della leva finanziaria. Nel lungo periodo, queste misure potrebbero frenare la crescita e il 2018 potrebbe rappresentare la fase di transizione a questa nuova era economica per il paese. Non prevediamo un collasso dal punto di vista economico per la Cina, tuttavia i mercati potrebbero essere esposti alla volatilità per gli effetti di una crescita rallentata.

Trump. Ultima, ma certo non per importanza, l’agenda politica del presidente americano del prossimo anno è una vera e propria carta a sorpresa per l’economia e i mercati finanziari. Trump dovrà far fronte a notevoli pressioni per mantenere le grandi promesse politiche, prima delle midterm, le elezioni di metà mandato che si terranno a novembre. L’economia statunitense sarà certamente abbastanza forte per resistere a tutte le controversie politiche, tuttavia la fiducia potrebbe soffrirne se l’incertezza sui tempi (e sull’entità) degli importanti cambiamenti legislativi dovesse prolungarsi.

RIPERCUSSIONI GLI INVESTIMENTI

  • Bilanciare la parte rischiosa del portafoglio. La generale compressione dei rendimenti obbligazionari ha costretto gli investitori ad assumere maggiori rischi per ottenere remunerazioni soddisfacenti. Bilanciare la componente piu rischiosa del portafoglio con obbligazioni di alta qualita dovrebbe aiutare ad affrontare un’inattesa volaitlità di mercato.
  • Ridurre la duration, specialmente in Europa. I rendimenti di alcuni titoli di stato dell’eurozona ancora molto compressi (in particolare i Bund) suggeriscono una prudente riduzione del rischio di duration (rischio di tasso) in Europa. La pressione al rialzo sui rendimenti a scadenza potrebbe generare turbolenza qualora la BCE cambiasse la propria politica più repentinamente di quanto si attendano i mercati. Inoltre, le dinamiche della duration potrebbero produrre un immediato effetto sui prezzi delle obbligazioni USA nel caso in cui l’inflazione a stelle e strisce superasse l’obiettivo della Fed, spingendo quest’ultima ad accelerare l’aumento dei tassi.
  • Cercare il relative value nel credito. Trend di crescita più positivi potrebbero favorire i mercati globali del credito, ma è utile cercare opporutnità di relative value, come le obbligazioni AT1 a più elevato rendimento emessi dalle banche europee più ricapitalizzate e investimenti nei mutui ipotecari, come i CRT emessi dalle agenzie statunitensi.
  • Non è troppo tardi per trovare opportunità nella congiuntura favorevole dei mercati emergenti. Se nel 2017 il debito dei mercati emergenti ha messo a segno ottime performance, il prossimo anno potrebbe rivelarsi più difficile. Tuttavia, è ancora possibile trovare occasioni allettanti. Gran parte dei paesi emergenti è nella posizione di beneficiare del miglioramento dei fondamentali economici, dell’inflazione stabile o in discesa e dei rendimenti reali elevati rispetto al debito dei mercati sviluppati. Tuttavia è importante tenere in considerazione che alcuni paesi emergenti potrebbero essere impattati da un rialzo dei tassi in USA e da un dollaro forte.

Le opinioni espresse in questo documento non costituiscono una ricerca, una consulenza finanziaria o una raccomandazione di investimento e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. AllianceBernstein Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority nel Regno Unito.

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