Il rischio di liquidità ha recentemente conquistato le prime pagine dei giornali a seguito dell’implosione di diversi fondi di alto profilo. I modi per gestire il rischio di liquidità e per proteggere i portafogli da ulteriori contraccolpi esistono, ma non tutti gli investitori sono all’altezza del compito.

La contrazione di liquidità è in atto già dalla crisi finanziaria globale 2007-2008, in quanto la regolamentazione più severa ha imposto alle banche di rafforzare i rispettivi bilanci e di ridurre la loro esposizione alle imprese, ad esempio mediante la creazione di mercati mobiliari. Il risultato? Le attività di negoziazione primaria delle banche non forniscono più un’ampia liquidità ai mercati, per cui il rischio di liquidità è stato trasferito dalle banche agli azionisti e agli obbligazionisti. Riteniamo che gli investitori debbano rispondere garantendo di disporre di una governance rigorosa, di tecnologie avanzate e di una costruzione dei portafogli consapevole dei rischi.

1. Governance rigorosa

La prima misura di protezione contro il rischio consiste in una migliore governance. Per quanto riguarda il rischio di liquidità, ciò significa che i gestori di portafoglio devono monitorare costantemente i prezzi dei titoli e le allocazioni per i diversi tipi di titoli. I prezzi inadeguati rispetto ai titoli comparabili, o i prezzi “stagnanti” che rimangono statici per lunghi periodi, possono costituire segni rivelatori di rischio, compreso quello di liquidità.

Quotidianamente, un processo di governance efficace dovrebbe prevedere controlli interni sulla variazione dei prezzi e revisioni dei report sulle eccezioni. Meno frequentemente (ad esempio ogni cinque giorni), le revisioni dei prezzi dovrebbero essere sottoposte a controlli incrociati con fornitori esterni. Inoltre, a cadenza periodica mensile, è opportuno che il team di governance analizzi e discuta i dati sui prezzi e sulla liquidità con il team di gestione del portafoglio. Nell’ambito di queste revisioni, è necessario valutare la liquidità del portafoglio rispetto agli stress test utilizzando diversi scenari.

Le revisioni della liquidità sono più efficaci se viste attraverso diverse lenti, ad esempio confrontando le valutazioni interne con quelle di specialisti terzi che dispongono di metodologie proprietarie. Questi confronti offrono un’ulteriore valutazione obiettiva del profilo di liquidità degli asset obbligazionari di un portafoglio.

orange border on topI gestori obbligazionari lungimiranti hanno già trasformato ricerca e trading. orange border on bottom

2. Innovazione tecnologica

I gestori obbligazionari lungimiranti hanno già trasformato ricerca e trading, passando da un approccio fortemente manuale a processi automatizzati e digitalizzati. Attualmente i risultati della ricerca possono essere accessibili e filtrati automaticamente, e gli ordini di acquisto o vendita che richiedevano molte ore di preparazione possono essere compilati utilizzando assistenti digitali-chatbot basati su algoritmi informatici. Nei mercati obbligazionari in rapida evoluzione frammentati in numerose piccole “pozzanghere” di liquidità, questo avanzamento tecnologico sta già creando un importante vantaggio. Quest’ultimo diventerà ancora più importante qualora la liquidità venga ulteriormente sottoposta a condizioni di stress.

3. Costruzione del portafoglio

Nei mercati attuali, è fondamentale evitare i rischi di concentrazione che possono comportare trappole di liquidità. Sui segmenti meno liquidi dei mercati obbligazionari, i costi di negoziazione possono essere elevati e possono aumentare sensibilmente per le operazioni di maggiori dimensioni. Detenendo un paniere di titoli sempre più diversificato, gli investitori possono negoziare in modo più flessibile ed economico. Un processo di costruzione del portafoglio consapevole dei rischi dovrebbe essere caratterizzato da un approccio rigoroso al controllo dei costi e dei rischi, riducendo al minimo le singole esposizioni individuali e operando una diversificazione tra più emittenti. Un buon sistema di controllo del management dovrebbe fornire un accesso immediato a queste informazioni (v. grafico).

Sofisticate tecniche di costruzione del portafoglio sono volte a ridurre sia il rischio che i costi. Ad esempio:

  • La contrattazione di derivati, quali i credit default swap, può costituire un approccio più economico e liquido all’attuazione di un’idea di investimento rispetto alla negoziazione del titolo sottostante.
  • Le obbligazioni con rendimenti apparentemente interessanti possono essere meno liquide. È importante valutare se il rendimento di un determinato titolo remunera adeguatamente per il rischio di liquidità.
  • La diversificazione può aiutare a raggiungere gli obiettivi generali di rischio e rendimento di un portafoglio, ad esempio, detenendo liquidità e/o titoli di Stato altamente liquidi per la flessibilità.

Gli investitori con una limitata propensione al rischio possono trarre vantaggio da una gestione del portafoglio dinamica e consapevole dei rischi. Ad esempio, delle strategie che combinino stabilità dei titoli di Stato e generazione di rendimenti del credito corporate possono ottenere rendimenti interessanti riducendo al tempo stesso i rischi di liquidità. Bilanciare le esposizioni a diverse economie e settori con caratteristiche di rischio e liquidità differenti contribuisce a creare un profilo di rischio/rendimento complessivamente più efficiente. Inoltre, anche se i titoli di Stato possono offrire redditi ridotti, sono in grado di migliorare la liquidità della strategia globale.

Riteniamo invece che gli investitori attenti al rischio dovrebbero avvicinarsi agli ETF obbligazionari con prudenza. Infatti, la Financial Conduct Authority del Regno Unito ha recentemente annunciato un’indagine sulla resilienza degli ETF e sulla loro capacità di offrire il livello di liquidità previsto in tempi di stress del mercato, a seguito delle dichiarazioni di AB e di altri importanti gestori patrimoniali.

I mercati obbligazionari sono troppo vasti e diversificati per potersi replicare con precisione. Pertanto, gli ETF utilizzano solitamente metodologie di campionamento per creare un’esposizione rappresentativa ai rispettivi mercati sottostanti scelti. Ciò può renderli vulnerabili laddove estesi riscatti inneschino ordini di vendita in assenza di liquidità, in particolare nei mercati con rischio più elevato quali corporate high yield o mercati emergenti. Un ribilanciamento frequente può inoltre incidere sui rendimenti degli ETF, soprattutto nei periodi in cui i costi di negoziazione sono elevati.

La strada da seguire

L’attuazione e il perfezionamento dei tre approcci sopra descritti richiedono tempo, denaro e ampie risorse. Non tutti i gestori patrimoniali sono all’altezza del compito. Riteniamo che gli investitori debbano prendere molto sul serio il rischio di liquidità e assicurarsi di disporre di tutte le risorse necessarie per gestirlo.

Markus Peters è Senior Investment Strategist—Fixed Income presso AllianceBernstein

Flavio Carpenzano è Senior Investment Strategist—Fixed Income presso AllianceBernstein

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo. AllianceBernstein Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority nel Regno Unito.

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