Una delle maggiori differenze tra un incontro in presenza fisica e uno virtuale consiste nell’importanza del materiale illustrativo. Le interazioni virtuali sono il mezzo perfetto per utilizzare immagini a supporto di una presentazione commerciale. Le illustrazioni, infatti, possono fare la differenza tra un incontro proficuo e una totale perdita di tempo. Basti pensare al modo in cui i social media sfruttano l’uso delle immagini. Secondo Hootsuite, a gennaio 2020, il numero di utenti attivi su Instagram era pari a quasi 1 miliardo al mese, superiore al bacino di utenza di Twitter. Perché dunque un’immagine vale più di un messaggio di 280 caratteri?

Come abbiamo già evidenziato in interventi precedenti sul nostro blog, le riunioni virtuali sono sostanzialmente diverse dalle interazioni in presenza perché i segnali non verbali e i labili indizi comunicativi che vengono di norma scambiati tra persone possono passare inosservati sullo schermo. Di conseguenza, la struttura del discorso e la qualità delle immagini rivestono un’importanza cruciale per catturare e mantenere l’attenzione degli ascoltatori e influire sul loro pensiero. Ma una buona notizia c’è: il cervello umano è fortemente attratto dalle immagini, che hanno il potere di stimolarlo e influenzarlo. È possibile trarre vantaggio da questa tendenza illustrando in maniera efficace il proprio discorso.

Stimolare il cervello

Tradizionalmente, i professionisti delle vendite hanno fatto grande assegnamento sul potere delle parole, che sono in grado di influenzare emotivamente gli altri in un incontro faccia a faccia. Le parole infatti hanno il potere di cambiare l’opinione altrui e per questo è importante avere il pieno controllo sull’esposizione del proprio messaggio. Tuttavia, l’aggiunta di una o due immagini rafforza sensibilmente l’impatto del messaggio veicolato perché il mezzo visivo è in grado di attivare ulteriori aree del cervello che le riceve.

Quando parliamo, le nostre parole vengono elaborate dalla corteccia uditiva nel cervello degli ascoltatori. Si tratta di un’area relativamente piccola, posta sul margine esterno del cervello, dove avviene l’interpretazione dei suoni.

Gli esseri umani possono udire solo una gamma ridotta di suoni rispetto ad altri animali, pertanto l’area del cervello deputata all’elaborazione delle informazioni veicolate dal canale uditivo è di modeste dimensioni. I cani, ad esempio, sono dotati di un sistema molto più grande per l’elaborazione dei suoni all’interno del cervello, che permette loro di comprendere il mondo in base alle informazioni uditive.

L’evoluzione e lo sviluppo del cervello umano sono dipesi dalla necessità di individuare minacce e opportunità nel mondo circostante, dalla capacità di prevedere la direzione di movimento di un dato animale e dall’importanza di riconoscere cosa stanno facendo le altre persone. La corteccia visiva occupa pertanto uno spazio enorme rispetto ad altre aree del cervello. Di conseguenza, gli esseri umani prestano molta più attenzione alle immagini che non agli odori, ai suoni o ai sapori.

La corteccia visiva, ubicata sulla superficie della neocorteccia, ci permette di elaborare molto rapidamente una quantità enorme di informazioni visuali. Non a caso un noto proverbio recita: “Un’immagine vale più di mille parole”. Il cervello è in grado di comprendere informazioni complesse in modo veloce e accurato quando sono trasmesse attraverso il canale visivo, mentre incontra maggiori difficoltà e impiega più tempo a raggiungere la stessa chiarezza di comprensione quando i contenuti giungono attraverso il canale uditivo.

Ad esempio, immaginiamo di dover spiegare il colore, la forma e la posizione del mobilio in una stanza usando l’olfatto, il gusto, il tatto e l’udito. Le informazioni impiegherebbero molto tempo per raggiungere il cervello del nostro interlocutore e numerosi dettagli importanti andrebbero comunque persi. Mostrare un’immagine della stanza ammobiliata, invece, permette all’ascoltatore di elaborare tutte le informazioni quasi istantaneamente. Qui sta la differenza tra il canale visivo e quello uditivo nel cervello umano.

Utilizzare immagini e parole insieme

Per chi vuole creare riunioni virtuali d’impatto, le implicazioni sono significative. Invece di limitarci a esprimere verbalmente i nostri pensieri, possiamo accelerare sensibilmente la velocità con cui l’uditorio accoglie il nostro messaggio aggiungendo rappresentazioni visuali alle informazioni verbali. La combinazione tra comunicazione orale e immagini attiva entrambe le aree di elaborazione del cervello, aumentando pertanto la concentrazione e il coinvolgimento dell’ascoltatore (ed ecco perché film e televisione hanno un impatto decisamente maggiore della radio). È importante sottolineare che non tutte le immagini sono in grado di contribuire a veicolare il messaggio: l’immagine scelta deve comunicare informazioni rilevanti e complesse in modo chiaro e consentire una migliore comprensione dei contenuti esposti. Utilizzare immagini fini a sé stesse ottiene l’effetto contrario: confonde l’ascoltatore con informazioni irrilevanti e risulta frustrante.

Anche gli incontri in presenza traggono vantaggio dalla componente visuale. Un oratore con spiccate doti artistiche può utilizzare un foglio di carta per illustrare in modo informale un’idea attraverso un semplice disegno: “Per spiegare cosa intendo, vi faccio un disegno”. Durante una riunione formale, con una presentazione organizzata in precedenza, utilizzare illustrazioni mirate è ancora più semplice: “Questa diapositiva illustra il concetto in modo più approfondito”. Possiamo quindi esaminare gli aspetti specifici richiamati nell’immagine e utilizzare il mezzo visivo per fornire maggiori informazioni all’ascoltatore.

Migliorando la nostra capacità di creare o selezionare elementi visivi eccellenti da integrare nelle presentazioni, impariamo progressivamente a interagire con la componente grafica in modo più abile. Pensiamo all’esperto che interagisce con la mappa meteorologica e spiega il flusso di fronti temporaleschi sullo schermo. Anche il nostro meeting virtuale potrebbe diventare altrettanto coinvolgente ed efficace, con i giusti elementi visivi che arricchiscono l’esposizione.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB.

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