Investire nelle aziende, non nella scienza

Riteniamo che l'innovazione e la riduzione dei costi nel settore sanitario siano trend molto influenti che forniscono alle migliori aziende l'opportunità di guadagnare quote di mercato e generare solidi rendimenti. Attraverso il nostro processo di investimento disciplinato, ci concentriamo sulla redditività e sul reinvestimento per supportare il potenziale di rendimento.

Focus sulle aziende, non sulla scienza

Anziché cercare di prevedere i risultati scientifici, utilizziamo ricerca e analisi approfondite per investire in società che mirano ad offrire: soluzioni migliori, a costi inferiori, generando profitti. 

Imprese di alta qualità

Grazie alla continua collaborazione tra gestori e analisti, selezioniamo tra 40 e 60 titoli, investendo in quelle che reputiamo le migliori aziende. Cerchiamo l'efficienza del capitale e tassi di reinvestimento elevati per ottenere una crescita di qualità. 

Gestione del rischio

Il settore sanitario ha caratteristiche difensive ed è meno esposto al contesto macroeconomico. Il rischio di portafoglio è bilanciato intorno a molteplici società, anziché essere concentrato soltanto su pochi titoli.

Il valore di un investimento può diminuire o aumentare e l'investitore potrebbe non recuperare l'intera somma investita. Il capitale investito è a rischio.

Un team di esperti

I nostri gestori di portafoglio sono coadiuvati da un team dedicato di analisti e ricercatori che apportano una profonda esperienza e prospettive globali


Rischi di investimento da valutare

Questi e altri rischi sono descritti nel prospetto.

Il rendimento dell’investimento e il valore del capitale di un investimento nel Comparto oscillano ed è pertanto possibile che le quote di un investitore, al momento del riscatto, abbiano un valore superiore o inferiore al rispettivo costo originario. Tra i principali rischi connessi all'investimento nel Comparto vi sono:

  • Rischio di allocazione: il rischio che la ripartizione degli investimenti tra titoli growth e value produca un effetto più tangibile sul valore patrimoniale netto (NAV) del Portafoglio quando una di queste strategie registra una performance inferiore a un'altra. Inoltre, i costi di transazione associati al ribilanciamento degli investimenti potrebbero essere elevati nel tempo.

  • Rischio derivati: Il Comparto può includere strumenti finanziari derivati. Tali strumenti possono essere utilizzati per ottenere, aumentare o ridurre l’esposizione alle attività sottostanti e possono creare un effetto leva; il loro utilizzo può comportare oscillazioni di maggiore ampiezza nel Valore Patrimoniale Netto.

  • Rischio dei mercati emergenti: Se il Comparto investe nei mercati emergenti, tali attivi hanno generalmente capitalizzazioni minori, sono più sensibili a fattori economici e politici e possono essere  scambiati meno facilmente, il che potrebbe causare una perdita per il Comparto.

  • Rischio del titoli azionari: ll valore degli investimenti azionari può variare in risposta alle attività e ai risultati delle singole società o in funzione delle condizioni economiche e di mercato. Questi investimenti possono registra una diminuzione per periodi di breve o lungo termine.

  • Rischio di concentrazione del comparto: Investire in un numero limitato di emittenti, settori, comparti o Paesi può comportare una maggiore volatilità del Comparto rispetto a un investimento in una gamma più ampia o più diversificata di titoli.

  • Rischio di controparte associato ai derivati OTC: Le operazioni nei mercati dei derivati over-the-counter (OTC) possono presentare generalmente un grado minore di supervisione e regolamentazione governative rispetto alle operazioni effettuate sulle borse organizzate. Tali operazioni saranno soggette al rischio che la diretta controparte non adempia ai propri obblighi e che il Portafoglio subisca perdite.

  • Rischio connesso al turnover del portafoglio: un portafoglio potrebbe essere attivamente gestito e il tasso di movimentazione ("turnover"), in risposta alle condizioni di mercato, potrebbe superare il 100%. Un turnover elevato del portafoglio accresce i costi di intermediazione ed altre spese. Può inoltre comportare la realizzazione di significative plusvalenze nette a breve termine, che potrebbero essere imponibili al momento della distribuzione



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