ESG in azione: anticipare le tendenze del voto per delega

10 dicembre 2020
9 min read

ESG in azione:

l'esercizio del voto per delega presso le principali società partecipate è un modo importante per gli investitori attivi di influenzare il comportamento delle imprese sulle questioni ESG. Noi di AllianceBernstein (AB) esprimiamo i nostri voti sulle mozioni degli azionisti in maniera sempre più coerente con i programmi di engagement volti a sostenere il cambiamento e ad affinare le conoscenze sul potenziale di rendimento a lungo termine delle nostre posizioni chiave.

Il problema
le questioni ambientali e sociali stanno diventando argomenti sempre più importanti nelle votazioni per delega per gli azionisti delle principali società statunitensi.
La tesi d'investimento
votando per promuovere una maggiore responsabilità del management su questioni che vanno dal cambiamento climatico alla diversità, gli investitori possono contribuire a migliorare la gestione del rischio e il potenziale di rendimento a lungo termine.
Obiettivi di engagement:
le attività di voto per delega e di engagement di AB mirano a promuovere politiche sostenibili sulla base della nostra ricerca integrata relativa al comportamento ESG di un'azienda e alle sfide che deve affrontare.

Gli investitori che cercano di promuovere miglioramenti nel comportamento aziendale non possono restare in disparte. Attraverso il voto per delega, i team azionari di AB mirano ad anticipare le tendenze degli azionisti attivisti, rafforzando al contempo l'engagement sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).

Nelle assemblee degli azionisti, alcuni voti pesano più di altri. Gli investitori passivi, che costituiscono una parte crescente del mercato, raramente mettono in discussione le decisioni del management. Di conseguenza, i gestori attivi hanno un ruolo importante da svolgere votando sulle mozioni relative a questioni aziendali ed ESG che possono essere poco note ai membri del management, ma che potrebbero rivelarsi catalizzatori di un cambiamento duraturo.

Oggi le aziende che adottano politiche di sostenibilità standard per soddisfare le aspettative generali possono mancare il bersaglio. L’impegno sul piano ESG deve essere analizzato nell'ambito del contesto operativo di un'impresa per valutare come il management sta affrontando le sfide della sostenibilità.

Dialogando con gli alti dirigenti e votando su importanti iniziative degli azionisti, i team di gestione di AB mirano ad affinare le conoscenze sul modo in cui il comportamento ESG di un'azienda può condizionare il suo potenziale di rendimento a lungo termine. Nel corso del primo semestre 2020, i nostri team hanno partecipato a 6.740 assemblee degli azionisti e hanno votato su 2.205 mozioni presentate dagli azionisti di società globali (cfr. Grafico 1).

Su quali temi gli azionisti hanno sfidato il management nel 2020?

Negli Stati Uniti, le proposte degli azionisti sono incentrate per la maggior parte sulle questioni ESG. A metà 2020 (1S20) i nostri team avevano votato su 59 mozioni ambientali, 208 mozioni di contenuto sociale e 551 mozioni in materia di governance (cfr. Grafico 2).



Cresce il sostegno alle mozioni ambientali e sociali su diversi temi chiave. In effetti, sulla base dei dati dell’Institutional Shareholder Services, il 17% delle mozioni di contenuto sociale nelle assemblee globali degli azionisti fino a metà ottobre ha ricevuto l'appoggio della maggioranza. Il 35% circa dei voti espressi su diversità e inclusione (D&I) è stato in media favorevole. Potrebbe sembrare una percentuale di successo bassa, ma sono pochissime le mozioni degli azionisti che ricevono il supporto della maggioranza. Quelle che ricevono voti favorevoli per almeno il 30% tendono a generare attenzione al di fuori dell'azienda e spesso conducono a pressioni sul management.

Queste mozioni riguardano temi quali la gestione del capitale umano, i contributi politici e le attività di lobbying e la diversità dei lavoratori. Negli Stati Uniti le mozioni degli azionisti sono generalmente di natura consultiva e non possono costringere una società ad agire. Tuttavia, le imprese che ignorano le iniziative più in voga tra gli azionisti si ritrovano esposte a un rischio reputazionale, soprattutto a fronte del fatto che molte proposte sono influenzate da eventi di portata mondiale.

Le elezioni negli Stati Uniti accendono i riflettori sui contributi politici

Quest'anno, ad esempio, gli azionisti hanno votato 68 mozioni in cui si chiedeva alle aziende di riferire sui contributi politici e l'attività di lobbying. Sei sono state approvate, mentre 13 hanno ricevuto il sostegno di almeno il 40% degli azionisti. Il numero relativamente elevato di mozioni su questo argomento riflette a nostro avviso una maggiore consapevolezza circa la necessità di controllare il coinvolgimento delle aziende nelle elezioni e in altre questioni politiche. Nel 2021 saranno probabilmente presentate altre mozioni su questi temi.

Un altro importante tema di interesse è stato quello del capitale umano. Anche in questo caso, gli azionisti sono stati motivati dalla sempre maggiore consapevolezza delle questioni di genere, a fronte del crescente peso del movimento #MeToo e di alcune questioni sollevate dalla pandemia. Sono state presentate numerose mozioni per assicurare che le società abbiano politiche esplicite, obiettivi di performance e target di miglioramento relativi ai rischi e alle opportunità associati al capitale umano.

#MeToo entra nella sala del CdA

La supervisione del consiglio di amministrazione è un argomento particolarmente scottante. Con l'affermazione del movimento #MeToo, sono aumentate le richieste di formalizzare la supervisione del consiglio su questioni relative allo status delle donne e di migliorare la rappresentanza dei dipendenti nei CdA. Molte società sono state inoltre sollecitate a rivelare le disposizioni contrattuali che richiederebbero ai datori di mediare sui reclami riguardanti i rapporti di lavoro, comprese le accuse di abusi sessuali.

Il Covid-19 ha reso ancora più urgenti le questioni relative al capitale umano. Gli investitori fanno pressione sui gruppi dirigenti per ottenere chiarezza sulle modalità di gestione del personale e sull'erogazione di benefit per i dipendenti durante la crisi, su questioni che vanno dal congedo retribuito per malattia, all'organizzazione flessibile del lavoro, ai problemi di salute mentale.

Una crescente consapevolezza in merito alla diversità e all'inclusione

Anche la diversità e l'inclusione sono temi prioritari nell'agenda sociale. Nel corso del 2020, gli azionisti delle società statunitensi hanno presentato un numero record di 49 mozioni sulla diversità del consiglio di amministrazione (CdA). Di queste, il 37% ha ricevuto il sostegno della maggioranza, contro il 25% del 2019. Riteniamo che tale tendenza sia destinata a continuare.

Gli investitori si aspettano sempre più spesso che le aziende perseguano politiche volte ad assicurare la diversità etnica, razziale e di genere dei CdA. Alcuni azionisti temono però che il numero limitato di amministratori e dirigenti di diversa provenienza possa dar luogo a un fenomeno noto come "overboarding", in cui una stessa persona riveste troppi incarichi di comando e potrebbe non essere in grado di assicurare una supervisione adeguata.

Le imprese, a nostro avviso, devono fare di più sul fronte della diversità. Non è sufficiente aggiungere un direttore appartenente a una minoranza, ma senza le competenze necessarie per far bene il proprio lavoro. Nell’attività di engagement che portiamo avanti, promuoviamo la vera diversità incoraggiando le aziende ad ampliare la ricerca di candidati per le posizioni apicali. In base alla nostra attuale politica per le partecipate globali, AB di solito vota contro il presidente di un comitato di governance se il board della società non risponde ai criteri della diversità di genere.

Tuttavia, teniamo conto delle differenze specifiche di ciascun paese. Ad esempio, le aziende giapponesi sono indietro rispetto alle società delle economie avanzate sulle questioni legate alla diversità. Pertanto, anziché votare in modo netto contro i membri dei CdA giapponesi, preferiamo stabilire un percorso attivo di crescita con le nostre partecipate in Giappone che mancano di diversità di genere. A nostro parere, il lavoro dietro le quinte può essere talvolta una tattica più efficace per promuovere il cambiamento aziendale. Nel 2021, la campagna di engagement per le nostre maggiori partecipate includerà formalmente temi quali la diversità e l'inclusione, rivolgendosi in particolare ai consigli caratterizzati da una scarsa diversità etnica o di genere.

Attenzione al divario di retribuzione tra i generi

Mentre la diversità e l'inclusione hanno guadagnato popolarità, le proposte per ridurre il divario di retribuzione tra i generi hanno avuto quest'anno meno successo. Gli investitori hanno votato 12 mozioni in quanto ambito, ma nessuna è stata approvata.

Tuttavia, riteniamo che il divario di retribuzione tra i generi sarà oggetto di maggiore attenzione il prossimo anno. Dal 2019 le aziende statunitensi con più di 100 dipendenti sono tenute a comunicare i dati sulle retribuzioni, suddivisi per etnia e genere, alla Equal Employment Commission degli Stati Uniti, ma non al pubblico. Il cosiddetto requisito EEO-1 diventerà il nuovo "gold standard" per le imprese e porterà alla luce le aziende con disparità retributive inaccettabili. Presso Charles Schwab, una mozione che chiedeva di divulgare pubblicamente i dati del modulo EEO-1 nel 2020 ha ricevuto il 42,6% di consensi, il che potrebbe essere il segnale di una maggiore pressione da parte degli azionisti.

Ridurre il divario retributivo è un'importante misura di reale inclusione nella forza lavoro di un'azienda. Una scala retributiva equa può inoltre aiutare a prevedere i tassi di "retention" dei talenti e il modo in cui un'impresa crea una cultura della diversità per stimolare la creatività e una supervisione del rischio con molteplici prospettive.

Pressioni su Facebook riguardo ai contenuti e alla privacy

Molte iniziative degli azionisti in ambito sociale si concentrano su questioni controverse. In occasione dell'assemblea generale annuale di Facebook, ad agosto 2020, AB ha sostenuto le mozioni degli azionisti che chiedevano di produrre una relazione sulla supervisione dell’azienda nei confronti di pubblicità mirate e sfruttamento sessuale dei minori.

Dopo l'assemblea, AB ha incontrato i dirigenti di Facebook per spiegare il motivo per cui consideriamo la gestione dei contenuti una questione di importanza cruciale per l'attività del social media. Abbiamo inoltre ascoltato il punto di vista dell'azienda su questi problemi e i suoi piani per rafforzare la gestione del rischio su questioni quali la privacy dei dati e la sicurezza della community. Tra le altre, Facebook ha detto che intende istituire comitati dedicati a problemi quali la disinformazione e il "comportamento non autentico coordinato".

Una maggiore supervisione in queste aree può rafforzare la gestione del rischio aziendale, riducendo a sua volta le potenziali spese normative e scongiurando i costi reputazionali che potrebbero incidere negativamente sul valore degli azionisti. Dal 2018, anno in cui l'Unione europea ha approvato il Regolamento generale sulla protezione dei dati, la crescente attenzione normativa ha aumentato i costi potenziali che le aziende potrebbero trovarsi a sostenere a causa di una cattiva gestione della privacy. Continueremo il nostro dialogo con Facebook per verificare se la società manterrà l'impegno di migliorare la supervisione dei contenuti e la sicurezza dei dati.

Walmart e il problema della plastica

Anche se non hanno avuto la massima priorità nelle assemblee generali annuali (AGM) del 2020, le questioni ambientali rimangono punti importanti nell'agenda degli azionisti. All'AGM 2020 di Walmart, AB ha sostenuto una mozione degli azionisti che richiedeva alla società di riferire sull'impatto delle buste di plastica monouso, in quanto la nostra analisi ha suggerito che il principale operatore statunitense della grande distribuzione è in ritardo sui concorrenti e non ha un programma specifico per eliminare completamente l'uso delle buste di plastica.

Dopo l'assemblea, abbiamo incontrato il management per ottenere maggiori informazioni sul suo impegno ambientale, soprattutto perché l'azienda è indietro rispetto ad altri distributori sulla gestione dei rifiuti in plastica. Molti concorrenti di Walmart, tra cui Costco e Whole Foods, non usano più le buste di plastica per la spesa; 28 Stati americani ne vietano l'utilizzo o impongono che siano disponibili a pagamento. Walmart si trova pertanto esposta a un rischio normativo, che potrebbe potenzialmente erodere il valore del suo marchio rispetto ad altri rivenditori di fascia bassa. L'azienda ha ancora molto da fare per gestire la sua impronta ambientale, e continueremo a votare e a dialogare con il management per promuovere un miglioramento.

Covid-19: il voto virtuale suscita nuovi interrogativi

Le questioni sociali e ambientali sono state discusse quest'anno all'ombra della pandemia. A causa del rischio di contagio, nel 2020 le società hanno organizzato un numero record di assemblee virtuali. Di conseguenza, la partecipazione degli azionisti ha ampiamente superato i recenti livelli di presenza alle assemblee fisiche.

È troppo presto per dire se le assemblee virtuali saranno la norma in futuro. Alcune grandi società australiane stanno già cercando di rendere virtuali tutte le assemblee degli azionisti, a prescindere dalla pandemia. Tuttavia, alcuni azionisti temono che il formato virtuale dia più controllo alle imprese, le quali possono scegliere a quali domande rispondere, mentre gli investitori non possono intervenire spontaneamente.

Il Covid-19 ha anche causato ritardi nei processi di audit e cambiamenti nella valutazione delle proposte di elezione degli amministratori in Giappone e in diversi altri paesi. In alcuni casi, le aziende che non sono state in grado di completare gli audit in tempo a causa della pandemia hanno posticipato o rinviato le loro AGM. Alcune imprese hanno adeguato le retribuzioni dei dirigenti riducendo una parte del compenso nel secondo trimestre per tenere conto della flessione dei mercati nei mesi di febbraio e marzo. Altre società hanno invece rivisto al ribasso gli obiettivi finanziari utilizzati per determinare le retribuzioni, affermando che i dirigenti non dovrebbero essere penalizzati per una situazione senza precedenti che prescinde dalla loro gestione del business.

Al di là delle retribuzioni dei dirigenti, le aziende hanno risposto alla crisi con iniziative di ristrutturazione del capitale e con l'adozione di "poison pill", per evitare acquisizioni ostili a seguito della brusca diminuzione dei corsi azionari verso l'inizio dell'anno. Dato che ancora non si vede la fine della pandemia, gli investitori devono monitorare attentamente le decisioni aziendali per assicurare che le attuali misure di gestione delle crisi non compromettano i piani strategici a lungo termine.

Non tutte le proposte degli azionisti sui temi ESG devono necessariamente essere sostenute. In alcuni casi, la nostra analisi potrebbe rivelare che una mozione non crea un reale valore aggiunto per gli azionisti. Tuttavia, il voto per delega attivo, basato su una profonda conoscenza del business di un'azienda, è una componente sempre più importante del programma d'investimento responsabile di un gestore attivo. Se supportato da un engagement frequente con gli alti dirigenti, il voto per delega può aiutare a ridefinire i programmi aziendali in modo da offrire anche benefici tangibili sul fronte degli investimenti.

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