Gli investimenti green puntano all’efficienza energetica

19 aprile 2021
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In tutto il settore industriale gli investimenti a basse emissioni di carbonio sono naturalmente orientate verso le energie rinnovabili, come l’eolico e il solare, ma sempre più società si impegnano a ridurre le emissioni utilizzando tecnologie energetiche efficienti e misurando in maniera più accurata la loro impronta green.

Gli investimenti in società orientate in tal senso offrono un contributo all’ambiente garantendo al contempo un rendimento. La maggior parte degli sforzi profusi dalle società per ridurre la loro impronta di carbonio comporta la gestione e la riduzione delle emissioni attuali o future, ma in vista della scadenza fissata per azzerare le emissioni nette globali, ossia il 2050, un piccolo ma crescente numero di aziende sta ampliando la portata degli sforzi di decarbonizzazione, puntando sui risparmi e sulla prevenzione, in particolare a livello di edifici, che da soli rappresentano il 40% di tutte le emissioni globali di CO2.

Aumentano gli incentivi che spingono le società a risparmiare e prevenire le emissioni di carbonio

Sono ancora poche le società che misurano i risparmi in termini di emissioni di carbonio, ma a nostro parere, il loro numero crescerà rapidamente. La crescita del fatturato dipenderà sempre più dalla capacità di realizzare o adottare obiettivi di risparmio energetico, anche grazie al supporto unanime di governi e settore privato.

Sono circa 200 i Paesi che sostengono l’Accordo di Parigi e i suoi obiettivi ambiziosi di contenimento del riscaldamento globale. Le nuove politiche volte a realizzare tali obiettivi e a contrastare i cambiamenti climatici comportano una maggiore spesa pubblica per aiutare Paesi e imprese a conformarsi, tra le altre cose, per generare domanda di opere pubbliche, centri uffici e fabbriche più intelligenti. Il Green Deal europeo, ad esempio, prevede un aumento degli investimenti annuali nei sistemi energetici e nelle relative infrastrutture per un valore di 175-300 miliardi di euro (208-357 miliardi di dollari), mentre nei mercati emergenti dovrebbero essere spesi nei prossimi due decenni circa 2.200 miliardi di dollari per iniziative a basso impatto di carbonio.

Tali misure incoraggiano il settore privato a trovare soluzioni di gestione energetica, anche in ambiti inconsueti come i trasporti, l’industria e l’edilizia. E poiché solo l’1% degli edifici soddisfa l’obiettivo dell’Accordo di Parigi, nel prossimo decennio la domanda di riqualificazioni e ristrutturazioni crescerà esponenzialmente.

Le emissioni Scope 4 consentono di valutare la vera impronta di carbonio

Quasi tutti i settori, da quello dei servizi all’industria pesante, producono carbonio, direttamente o lungo la loro catena del valore. I livelli e le tipologie variano, ma a nostro parere è importante calcolare l’impatto delle emissioni di CO2 sugli utili, ossia dare un prezzo alle emissioni di carbonio. Il modo più accurato per farlo consiste nel valutare in maniera equa tutte le tipologie, o “Scope”, di CO2. In generale, le emissioni Scope 1 sono prodotte direttamente da un edificio mentre le emissioni Scope 2 derivano indirettamente dal suo consumo energetico. Inoltre, nel valutare i titoli, è bene considerare alcune emissioni Scope 3, come nel caso di società di estrazione di carbone e delle emissioni prodotte dai loro clienti nel bruciarlo.

Sono sempre più le società che, a ragione, misurano e migliorano questi indicatori, tra cui quelle del settore industriale, dove il numero di aziende che si affida a obiettivi di emissioni basati sulla scienza ha superato le 500 unità nel 2020 e probabilmente raddoppierà nel 2021, rispetto a una quindicina di aziende di solo cinque anni fa (grafico in alto). Le entrate green del settore, che misurano l’esposizione di una società a prodotti e servizi ecocompatibili, si attestano intorno al 50% (grafico in basso).



Un indicatore sempre più rilevante, ma non ancora ampiamente adottato, è rappresentato dalle emissioni Scope 4, che comportano risparmi energetici generati per terze parti. La metodologia in merito all’informativa delle emissioni Scope 4 resta in chiaroscuro, ma in genere indica i risparmi in termini di emissioni di una azienda o la loro totale assenza. Nonostante le emissioni Scope 4 non siano generalmente incorporate nei processi di valutazione, possono fornire un contributo chiave agli obiettivi di decarbonizzazione e di redditività di una società, pertanto risultano molti interessanti agli occhi di coloro che desiderano effettuare investimenti a basso tenore di carbonio.

Schneider Electric è esemplare in tal senso: contribuisce a ridurre le emissioni di carbonio aiutando altre aziende a ridurre le loro. La società sviluppa reti elettriche intelligenti ed edifici digitalizzati che usano la tecnologia e i centri dati per ottimizzare l’utilizzo dell’elettricità e dell’acqua, in modo da aiutare i clienti a risparmiare o evitare di produrre carbonio, non sprecare acqua e ridurre al minimo i rifiuti. Secondo una stima prudente di Schneider, i suoi clienti hanno risparmiato 89 milioni di tonnellate di CO2 solo nel 2019. Anche Legrand e Signify, che producono sistemi di illuminazione in rete ad alta efficienza energetica, sono tra le prime società ad aiutare i propri clienti a gestire le emissioni Scope 4.

Con l’aumento delle società che saranno portate a risparmiare o evitare emissioni, dovrebbe aumentare la trasparenza, a tutto vantaggio degli investitori attivi che puntano su realtà a basse emissioni di carbonio. Al momento, sono pochissime le aziende che dispongono di un’informativa in merito alle emissioni Scope 4. Tra questi pionieri figurano Volvo, attiva nel mercato dei veicoli elettrici, e il conglomerato industriale Siemens.

Poche società conoscono la loro vera impronta di carbonio, e tra quelle industriali il numero è ancora più esiguo. Data l’attenzione degli investitori per le tematiche ambientali, però, questo aspetto dovrebbe rientrare tra le loro priorità. In attesa di un adeguamento in tal senso, gli investitori devono prestare attenzione al modo in cui le emissioni Scope 4 influenzano gli obiettivi complessivi delle aziende per ottenere un quadro più accurato della loro competitività e del loro potenziale rendimento a lungo termine.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.