I titoli onshore proteggono dalla tempesta del mercato cinese?

29 luglio 2021
5 min read

Le azioni cinesi sono crollate a fronte di un giro di vite normativo che ha colpito società tecnologiche e istruzione. Nonostante le crescenti preoccupazioni in merito alle azioni di governo, riteniamo che gli investitori debbano rimanere investiti nelle azioni cinesi, in particolare nel mercato onshore delle A-share, dove i rischi normativi sono relativamente meno elevati.

L’ondata di vendite in Cina si è sviluppata con una velocità e una portata a dir poco inaspettate. L’indice Hang Seng, che comprende le società di Hong Kong e le H-share offshore delle società della Cina continentale quotate a Hong Kong, fatto registrare un calo dell’8,4% nei due giorni fino al 27 luglio in termini di dollari USA, facendo così segnare la flessione più netta dalla crisi finanziaria globale del 2008. I titoli tecnologici cinesi sono stati colpiti anche più duramente, con l’indice Hang Seng Technology in ribasso del 14,2% in tre sessioni di scambi, mentre nel corso dell’ultimo mese si è dimostrato più resiliente l’indice CSI 300 delle A-share (cfr. Grafico).



Dopo aver guidato i mercati mondiali fuori dal crollo causato dal COVID-19 nel 2020, le azioni cinesi devono al momento affrontare una nuova ondata di negatività. Per molti investitori, l’imprevedibilità delle misure adottate dal governo cinese impedisce di definire un adeguato premio al rischio per l’acquisto di azioni societarie.

Il fattore scatenante: giro di vite nel settore dell’istruzione privata

Il crollo è stato innescato dalla nuova regolamentazione per l’istruzione privata, un settore in forte espansione. Le autorità di regolamentazione cinesi hanno infatti vietato le attività a scopo di lucro nel doposcuola, provocando un crollo delle azioni delle società che operano nel settore dell’istruzione privata, con conseguenti ripercussioni sul mercato. Tali iniziative sono sorte sulla scia del giro di vite normativo in altri settori, specialmente per le società che operano in settori in forte crescita quali l’e-commerce, il food delivery e il ride hailing.

L’ondata di vendite dettate dal panico è stata diffusa, dal momento che gli investitori sembrano già scontare la possibilità che Pechino inasprisca la regolamentazione in altri settori, senza contare che l’ondata di vendite si è diffusa anche ai mercati cinesi offshore del credito e delle valute.

Regolamentazione governativa: tre obiettivi

Gli investitori temono che, oltre all’istruzione privata, ampie fasce di settori in forte crescita, che sono stati i beniamini del mercato negli ultimi anni, potrebbero essere vulnerabili all’azione del governo. Questo spiega perché, nel corso dell’ondata di vendite, anche le società tecnologiche e immobiliari sono state colpite duramente. A nostro avviso, però, gli attuali interventi da parte del governo sembrano concentrarsi sulle società percepite come fonte di problemi in tre aree.

  • Sicurezza nazionale/orgoglio nazionale: es. società cinesi operanti nel settore Internet e quotate negli Stati Uniti che abbiano accumulato enormi quantità di dati preziosi sui cittadini cinesi.
  • Armonia sociale: non godono dell’approvazione del governo le società che agiscono in contrasto con i programmi sociali messi in campo dai policymaker. Perché le attività di affiancamento doposcuola rientrerebbero in questa categoria? Perché questi servizi sono ritenuti onerosi sia per i bambini che per il budget delle famiglie. Altri esempi sono le società che dipendono dalla manodopera per servizi quali le piattaforme di food delivery o la gestione immobiliare. Queste società possono subire pressioni affinché retribuiscano in modo più adeguato i propri dipendenti. Anche i giganti della tecnologia possono essere presi di mira perché i loro comportamenti monopolistici sono visti come dannosi per la società.
  • Contestatori politici: le società o i magnati miliardari che ritenuti eccessivamente critici nei confronti del partito comunista al potere potrebbero essere esposti a una decisa reazione collettiva. Jack Ma, ad esempio, è finito nell’occhio del ciclone alla fine dello scorso anno per aver attaccato il sistema finanziario cinese prima dell’IPO di Ant Group, poi bloccata dalle autorità di regolamentazione.

La regolamentazione cinese nel contesto storico

Il paventato inasprimento della regolamentazione in questi tre ambiti potrebbe sembrare eccessivamente rigido e inaspettato per gli investitori internazionali ma le regolamentazioni assertive sono invece storicamente comuni nell’economia cinese: è già successo, e neanche troppo raramente.

La regolamentazione aggressiva è in parte il risultato di una crescita estremamente rapida. In Cina, negli ultimi due decenni, molti settori si sono sviluppati così velocemente che le autorità di vigilanza del governo hanno fatto fatica a restare al passo. I quadri normativi diventavano spesso obsoleti man mano che questi settori e queste società si sviluppavano e, di conseguenza, le norme dovevano essere modificate in fretta quando ormai le imprese private erano cresciute rapidamente fino a trasformarsi in giganti.

I settori interessati da questo fenomeno sono molti. Nel 2004-2005, le autorità di regolamentazione hanno imposto un giro di vite alle piccole acciaierie a gestione poco oculata in quanto stavano destabilizzando il mercato. Nel 2008, le aziende alimentari cinesi sono state prese di mira dopo una serie di scandali in materia di sicurezza. Nel 2010 è stato il turno delle banche, con il varo di una regolamentazione volta a contenere l’impennata dell’indebitamento del settore bancario. Nel 2016-2017, infine, le aziende farmaceutiche sono finite sotto esame dopo una serie di decessi per vaccini e farmaci contraffatti.

Vantaggi del mercato delle A-share

I dati storici non sono sufficienti ad attutire i colpi dell’attuale ondata di vendite, ma forniscono un contesto di riferimento importante per la volatilità attuale. Agli investitori che stanno pensando di riconsiderare le loro allocazioni in Cina suggeriamo quindi di adottare una visione a lungo termine. Nonostante la recente ondata di inasprimenti normativi, il governo di Pechino potrebbe anche decidere di agire in modo da tranquillizzare il mercato e moderare le regolamentazioni. È quanto successo ad esempio nel 2018, quando lo stesso Presidente Xi Jinping è intervenuto a sostegno delle società private dopo un’analoga ondata di vendite dettate dal panico nel mercato cinese onshore delle A-share.

Riteniamo in effetti che i recenti eventi enfatizzino alcuni vantaggi del mercato nazionale delle A-share. In primo luogo, le azioni quotate nel mercato interno cinese hanno meno probabilità di cadere in fallo rispetto alle norme descritte sopra; per le società A-share non esistono questioni di sicurezza nazionale oppure controversie di entità a interesse variabile (variable interest entity, VIE). In secondo luogo, molte società A-share operano in settori maturi quali i beni di prima necessità, i prodotti industriali o i materiali, che presentano già un solido quadro normativo.

Per quanto riguarda i timori di inasprimento normativo, poi, c’è da considerare anche il rovescio della medaglia. Nonostante i timori per il potenziale impatto negativo della nuova regolamentazione, alcuni settori e alcune società potrebbero di fatto beneficiare di eventuali nuove politiche. Ad esempio, l’impegno della Cina a iniziare a diminuire le emissioni di carbonio a partire dal 2030 e a raggiungere il livello di emissioni zero entro il 2060 ha dato un deciso impulso agli utili di una serie di società che vanno dai fornitori di veicoli elettrici ai produttori di apparecchiature per l’energia solare. Analogamente, la spinta politica strategica della Cina verso l’autosufficienza in materia di tecnologia sta stimolando i produttori nazionali di semiconduttori. Anche nel mezzo dell’ondata di vendite di titoli della nuova economia cinese nei mercati esteri, molte società viste come beneficiarie di tale politica si sono di fatto distinte con performance azionarie positive.

Prevedere quali saranno le prossime mosse in ambito normativo del governo di Pechino. Tuttavia, avendo un quadro chiaro in mente, gli investitori possono individuare le società più vulnerabili alle misure normative ed evitarle, oppure, applicare premi al rischio più elevati in fase di analisi dei fondamentali e acquistarle a un prezzo appropriato. Quando l’attuale caos del mercato si sarà placato, i mercati cinesi continueranno a offrire agli investitori selettivi opportunità interessanti per investire in società che, godendo di modelli di business solidi e di un forte potenziale di rendimento, sono in grado di superare gli ostacoli normativi alla crescita futura.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza d'investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB.