La durata di questo periodo di tassi elevati dipende dal successo ottenuto dalle banche centrali nella lotta all'inflazione. Anche in virtù dei tassi di crescita più bassi registrati nell'Eurozona, la Banca centrale europea può ridurre i tassi prima delle sue omologhe, mentre la Bank of England potrebbe voler osservare ulteriori progressi sul fronte della riduzione dell’inflazione prima di allentare la politica monetaria. La Federal Reserve ha segnalato l'intenzione di tagliare i tassi tre volte nel corso del 2024, ma per il momento il tasso sui Fed Fund si colloca sul livello più alto in oltre un ventennio.
Gli investitori in titoli high yield si trovano in una posizione particolarmente vantaggiosa per beneficiare degli alti rendimenti odierni. Lo yield to worst iniziale di un'obbligazione high yield ha rappresentato storicamente un valido indicatore del rendimento totale sui tre-cinque anni successivi. Oggi lo yield to worst del mercato high yield globale è pari al 7,6%.
Nel segmento investment grade, gli spread creditizi dei titoli europei – il differenziale di rendimento tra le obbligazioni corporate e i titoli di Stato – si sono ridotti di oltre 50 punti base (pb) nel corso dell'anno passato, ma superano ancora di 25 pb la media storica. Gli spread delle emissioni investment grade statunitensi si aggirano attualmente vicino alle medie di lungo periodo. Visti i flussi consistenti che si sono riversati nei fondi comuni monetari negli ultimi anni, quando gli investitori diverranno più inclini a considerare i titoli maggiormente sensibili ai tassi d'interesse, la domanda di obbligazioni investment grade dovrebbe a nostro avviso aumentare notevolmente.
Il credito a breve termine presenta valutazioni appetibili
Le medie, tuttavia, possono trarre in inganno. Uno sguardo più attento rivela che le obbligazioni corporate a medio termine sono molto più interessanti di quelle a lungo termine. Perché? Gli investitori orientati al rendimento, come le compagnie assicurative, continuano ad acquistare titoli investment grade a lunga scadenza per far fronte alle proprie passività a lungo termine, spingendo al ribasso i rendimenti sulle lunghe scadenze rispetto al resto del mercato. Di conseguenza, riteniamo che le obbligazioni a lungo termine non offrano agli investitori una remunerazione adeguata per l'ulteriore rischio associato alle lunghe scadenze.
Questo fenomeno è visibile a livello globale: negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell'Eurozona le obbligazioni con scadenze superiori a 10 anni appaiono sopravvalutate rispetto al credito a medio termine. Per questo motivo, riteniamo che alcune delle opportunità più appetibili in termini di valore si trovino nel segmento intermedio della curva dei rendimenti investment grade.
Infine, dopo la pandemia il quadro tecnico è migliorato grazie anche all'aumento della domanda, alle variazioni positive dei rating e al volume limitato dei collocamenti. Nel corso del terzo trimestre i titoli investment grade statunitensi hanno beneficiato di afflussi mensili, segno di una ritrovata fiducia degli investitori che a nostro avviso dovrebbe contribuire a sostenere le valutazioni nel 2024. In Europa il quadro tecnico è più eterogeneo.
Considerando le prospettive economiche incerte per il 2024 e il deterioramento dei fondamentali, sarebbe comprensibile se gli investitori si avvicinassero ai mercati del credito corporate con cautela. Tuttavia, gli alti rendimenti di oggi non dureranno in eterno e, con le valutazioni su livelli ancora ragionevoli, l'inizio del nuovo anno potrebbe offrire un'opportunità senza eguali agli investitori obbligazionari.