Come la finanza può aiutare a fermare la schiavitù moderna

16 maggio 2022
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La schiavitù moderna è un business redditizio che non può esistere senza il sistema finanziario, eppure questo settore sembra per lo più ignaro del problema. Gli asset manager possono giocare un ruolo importante nel contrasto alle pessime pratiche che perpetuano questa piaga sociale.

Oltre 40 milioni di persone nel mondo sono ogni anno vittime di lavoro forzato, servitù per debiti e tratta di esseri umani. I governi e le imprese stanno raddoppiando gli sforzi per contrastare molte forme di sfruttamento nelle operazioni aziendali e nelle catene di fornitura in tutti i settori, dall'estrazione mineraria all'agricoltura, fino alla vendita al dettaglio. Eppure, in ogni settore, la schiavitù moderna presenta sempre una medesima caratteristica: è motivata dagli enormi guadagni realizzati a scapito dei soggetti più vulnerabili.

Le società finanziarie sono esposte alla schiavitù moderna

Interrompere il flusso di denaro è forse il modo migliore per arginare la piaga. Molti, tuttavia, non credono che il settore finanziario debba avere la responsabilità di combattere la schiavitù moderna, mentre il settore stesso non la considera una questione altamente prioritaria (cfr. Grafico). In un sondaggio del 2020 condotto presso le istituzioni finanziarie del Regno Unito, il 43% dei membri del consiglio di amministrazione non conosceva la politica della propria società in materia di schiavitù moderna, mentre più di due terzi dei dipendenti non aveva ricevuto molte informazioni sul tema da parte del management.



La sensibilizzazione inizia con la presa di consapevolezza. Molti pensano che la schiavitù moderna non sia un vero problema nelle economie sviluppate. Falso. Le imprese di tutto il mondo sviluppato fabbricano prodotti e si procurano materiali in paesi dove lo sfruttamento è endemico. Basta risalire alla fonte dei componenti elettronici di uno smartphone, del tessuto di un vestito o degli ingredienti di un preparato alimentare per trovare donne e bambini vulnerabili, lavoratori migranti e minoranze che lavorano per salari miseri, spesso in condizioni disumane. Anche nei paesi sviluppati, inoltre, si possono trovare molte persone che vivono e lavorano in condizioni di schiavitù moderna.

Alcune società finanziarie credono di non essere esposte a rischi di schiavitù moderna. Dopo tutto, il settore finanziario è soggetto a rigorose norme antiriciclaggio di vasta portata, che impongono alle banche di conoscere i loro clienti e di individuare eventuali rischi legati alle transazioni. Nell'attività bancaria retail, i sistemi informatici segnalano regolarmente pagamenti sospetti effettuati con carta di credito, che potrebbero segnalare trasferimenti di denaro connessi ad abusi su minori online.

I rischi legati alle transazioni, tuttavia, sono solo una piccola parte del problema. Le istituzioni finanziarie concedono prestiti e investono in imprese che favoriscono la schiavitù, eppure molte banche non tengono sotto controllo le dubbie operazioni in contanti condotte presso un autolavaggio o un centro estetico che potrebbero indicare fenomeni di sfruttamento. Di solito, inoltre, questi istituti non esaminano a fondo la catena di approvvigionamento o le operazioni di un'impresa all'estero per capire come vengono acquistate materie prime quali il cacao dell'Africa occidentale o i componenti elettronici del sud-est asiatico, tutti prodotti ad alto rischio in termini di ricorso alla schiavitù moderna.

Rischi pervasivi per marchi e imprese

Le società finanziarie non possono permettersi di chiudere un occhio. Il rischio di essere coinvolti in uno scandalo legato a pratiche di schiavitù moderna può macchiare irrimediabilmente la reputazione di un marchio o di un'impresa. Basta chiedere all'istituto di credito australiano Westpac, che nel 2020 ha pagato una multa di 1,3 miliardi di dollari come patteggiamento per l'accusa di aver agevolato il riciclaggio di denaro da parte di 250 clienti che finanziavano lo sfruttamento di minori.

I rischi non si fermano qui. Le istituzioni finanziarie che non affrontano il problema potrebbero perdere clienti per via della crescente consapevolezza dell'opinione pubblica. Le aziende prive di un'adeguata supervisione potrebbero dover affrontare un'azione legale e più ampi controlli sulla governance.

Un crescente slancio normativo

La schiavitù moderna è oggetto di una crescente regolamentazione. Eppure, nonostante l'introduzione di norme in materia nel Regno Unito e in Australia, la consapevolezza del problema è ancora carente. Studi accademici in entrambi i paesi hanno rivelato lacune nelle dichiarazioni delle aziende in merito al problema della schiavitù moderna e la loro incapacità di tradurre l'impegno in azione. Ad esempio, secondo un report pubblicato il mese scorso dal Financial Reporting Council, meno della metà delle imprese britanniche intervistate ha fornito "un'articolazione chiara ed esaustiva dei timori di schiavitù moderna nel contesto della propria struttura organizzativa e delle proprie catene operative e di fornitura". Una quota ancora minore di aziende impone ai fornitori di rispettare i diritti umani e le norme in materia di schiavitù moderna.

Un engagement mirato al cambiamento

Le società finanziarie dovrebbero a nostro avviso mettere in atto procedure per facilitare la segnalazione interna di casi sospetti di schiavitù moderna. I sistemi adottati per rilevare il riciclaggio di denaro possono essere aggiornati, includendo degli indicatori di attività sospette che potrebbero segnalare violazioni dei diritti umani correlate alla schiavitù moderna da parte dei clienti. Il management deve cambiare il messaggio dall'alto, segnalando chiaramente al personale il fatto di considerare prioritaria la sensibilizzazione sul tema della schiavitù moderna.

Gli asset manager possono favorire il cambiamento analizzando i rischi per le società in portafoglio in collaborazione con altri gestori, ONG e altri stakeholder. In qualità di azionisti, le imprese di investimento possono attuare un engagement mirato alla comprensione e all'azione con i team manageriali delle loro partecipate. Una maggiore consapevolezza dei problemi legati alla schiavitù moderna consente agli investitori di porre le domande giuste e comunicare aspettative e migliori pratiche. Le imprese d'investimento possono anche fare pressione sui dirigenti delle banche e di altri operatori finanziari – in particolare quelli con le pratiche più dubbie – affinché migliorino i loro processi di supervisione, comunicazione e, soprattutto, implementazione.

AllianceBernstein ha stretto un accordo con Themis e con il governo britannico per offrire un nuovo corso di formazione digitale sulla schiavitù modernarivolto alle istituzioni finanziarie del Regno Unito. Con la giusta formazione, crediamo che le istituzioni finanziarie possano muoversi in anticipo rispetto alla regolamentazione per contribuire a fermare il flusso di denaro che arricchisce i trafficanti di esseri umani. Le società finanziarie possono dare l'esempio ai loro clienti in altri settori, dimostrando che prendere sul serio la schiavitù moderna è una buona pratica aziendale che aiuta a promuovere una società più giusta.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.