Alzare le difese azionarie in vista della ripresa dal COVID-19

11 marzo 2021
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I mercati azionari hanno già registrato un forte rally, anticipando un’accelerazione futura della crescita economica, che darà impulso a utili e ad azioni. L’uscita dalla pandemia sarà però irregolare e alcuni mercati si sono già apprezzati in modo considerevole. I titoli difensivi con valutazioni interessanti possono aiutare a fornire equilibrio attraverso una ripresa incerta.

I movimenti di mercato dello scorso anno sono stati estremi quanto il contesto del COVID-19 che li ha provocati: prima un crollo di proporzioni storiche e poi un rimbalzo pronunciato, trainato da un gruppo di colossi tecnologici in forte crescita. Verso la fine dell’anno, le speranze sui vaccini hanno dato impulso alle azioni value nei settori più sensibili alla crescita economica. Le tradizionali azioni difensive, prese tra l’incudine e il martello, hanno archiviato la migliore sottoperformance degli ultimi 30 anni (cfr. Grafico).

Per molti investitori, si è trattato di un rialzo sorprendente. Le azioni difensive sono infatti tradizionalmente apprezzate per i modelli di business solidi e i cash flow stabili che contribuiscono a ridurre il rischio, mentre nel 2020 si è registrata una forte volatilità. L’MSCI World e l’S&P 500 hanno evidenziato variazioni di ampiezza superiore all’1%, in positivo e in negativo, rispettivamente nel corso di 85 e 109 giornate di contrattazione, ossia più del triplo delle volte rispetto al 2019. L’MSCI ACWI ha guadagnato il 16%, un rialzo insolitamente elevato alla luce dello shock economico e del comportamento di consumatori e imprese. In questo contesto, la volatilità è balzata dal 10% del 2019 al 28% nel 2020.

Crescita sostenuta vs. alta qualità

Nonostante la volatilità, gli investitori hanno privilegiato in misura insolita le azioni più care e le imprese caratterizzate da una robusta crescita del fatturato. I titoli di queste aziende hanno registrato un’impennata, indipendentemente dalla scarsa redditività. Al contempo, le azioni delle società difensive hanno nettamente sottoperformato, anche se in generale i loro utili hanno dato prova di buona tenuta, nonostante l’estrema incertezza (cfr. Grafico).

Le azioni a bassa volatilità sono dunque un investimento indicato nel 2021? A nostro avviso sì. Anche se il mondo è avviato verso l’uscita dalla pandemia con un rafforzamento della ripresa economica, la strada che porta alla normalità è ancora piena di ostacoli. A nostro avviso, i mercati sembrano presumere che le vaccinazioni anti COVID-19 saranno completate entro il secondo trimestre e hanno già scontato gran parte della ripresa. Tuttavia, il ritmo delle campagne vaccinali varierà da un paese all’altro e l’impatto dei vaccini non sarà probabilmente uniforme.

Le riaperture economiche procederanno sulla base delle diverse politiche e delle diverse esperienze con il virus. La crescita economica non sarà ristabilita in un colpo solo. Analogamente, l’andamento degli utili societari dipenderà dalla velocità con cui sarà ripristinata l’attività dei consumatori e delle imprese e dal modo in cui le aziende si sono adattate alla nuova normalità. Inoltre, dopo la risalita dai livelli recessivi, la crescita degli utili andrà incontro a diversi ostacoli, come accadeva prima della pandemia.

Cercare stabilità in vista di una ripresa incerta

In questo contesto, crediamo che gli investitori dovrebbero contemperare l’ottimismo a breve termine con la cautela a medio termine. Privilegiare società di alta qualità con azioni relativamente stabili, scambiate a prezzi interessanti, è a nostro avviso una strategia prudente.

Le imprese di qualità con bilanci solidi e modelli di business con elevati cash flow dovrebbero essere ben posizionate per affrontare una serie di rischi conosciuti e sconosciuti. I titoli azionari che hanno evidenziato un andamento stabile dovrebbero superare meglio gli episodi di volatilità che potrebbero sopraggiungere durante la ripresa.

Inoltre, in un mercato in cui i titoli growth più popolari sembrano particolarmente onerosi, focalizzarsi sulle quotazioni è fondamentale. Le valutazioni relative dei settori difensivi, quali la sanità, i beni di consumo e le comunicazioni, sono molto più basse della loro media trentennale rispetto a quelle di comparti come la tecnologia e l’industria (cfr. Grafico). Anche nei settori sopravvalutati si possono comunque trovare aziende di qualità che scambiano a valutazioni interessanti.

E se aumentassero i tassi d’interesse?

I critici sostengono che il potenziale d’inflazione – che potrebbe provocare un rialzo dei tassi d’interesse – accresce i rischi per i titoli difensivi, che hanno sottoperformato durante cicli simili in passato. È vero che alcuni gruppi di azioni difensive, come i titoli a basso beta, hanno segnato il passo a seguito di un aumento dei tassi d’interesse. Tuttavia, crediamo che questi rischi possano essere monitorati e gestiti in un portafoglio a bassa volatilità riducendo l’esposizione ai settori e alle società più vulnerabili ai rischi d’inflazione e di tasso d’interesse. Inoltre, è troppo presto per dire quando aumenteranno i tassi d’interesse e in che misura, per cui riteniamo che una strategia d’investimento non dovrebbe basarsi eccessivamente sulle aspettative per i tassi.

Per gli investitori consapevoli dei rischi, affollarsi nel segmento delle azioni che hanno ampiamente sovraperformato durante le turbolenze indotte dal COVID-19 è a nostro avviso una strategia pericolosa. Analogamente, inseguire i temi d’investimento più popolari del momento, come le azioni in forte crescita o le posizioni che puntano sulla ripresa post-pandemica, non è un approccio che assicura il successo a lungo termine.

Suggeriamo invece di privilegiare le imprese con fondamentali aziendali solidi nell’ambito delle azioni difensive tradizionali che trattano a sconto e le società sottovalutate in vista di un mondo post-vaccino. È possibile trovare alcune di queste aziende in aree che beneficiano di cambiamenti strutturali accelerati dalla pandemia, come la digitalizzazione dei pagamenti, l’e-commerce al consumo e la transizione verso l’energia pulita. Titoli come questi possono costituire la base di un portafoglio con ammortizzatori robusti e driver di business reali in grado di sostenere una solida performance, mentre l’economia mondiale inizia a liberarsi del peso della pandemia, tornando lentamente alla normalità.

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