Generare reddito: tre temi per gli investitori multi-asset nel 2023

06 dicembre 2022
9 min read

Il 2022 è stato caratterizzato da un'inflazione persistentemente elevata, una stretta monetaria aggressiva e un aumento dei rischi geopolitici, lasciando poco scampo agli investitori e passando alla storia come uno degli anni più difficili per i mercati. Visti i significativi ribassi e le forti turbolenze in ogni angolo del mercato, i tradizionali portafogli misti di azioni e obbligazioni, come quelli 60/40, hanno arrancato. Pertanto, molti investitori orientati al reddito non sanno cosa aspettarsi nel 2023.

Le potenziali fonti di reddito sono più numerose di quanto si pensi

Il panorama per gli investitori multi-asset, in particolare per quelli orientati alla generazione di reddito, è cambiato radicalmente. All'inizio di quest'anno i rendimenti si collocavano in prossimità dell'estremo inferiore dei loro intervalli decennali, ma probabilmente chiuderanno il 2022 vicino ai massimi degli ultimi 10 anni (cfr. Grafico). Il credito high yield, ad esempio, a fine dicembre 2021 offriva uno yield-to-worst del 4,2%, non molto più alto di quello delle azioni a elevato dividend yield; ora il livello è più che raddoppiato.

Nel 2022 il quadro dei rendimenti è mutato drasticamente
Percentuale
Nel 2022 il quadro dei rendimenti è mutato drasticamente

Solo per scopi illustrativi.
Al 17 novembre 2022 (attuale) e al 31 ottobre 2022 (10 anni)
Fonte: Bloomberg e AllianceBernstein (AB)

Questo scenario ha interessato tutti gli investimenti orientati al reddito, comprese le obbligazioni investment grade, intaccando i rendimenti totali a breve termine per gli investitori alla ricerca di reddito. Tuttavia, l'attuale situazione crea anche un ampio ventaglio di opportunità per gli investitori, a condizione che abbiano la flessibilità di considerare un ampio spettro di asset class.

In vista del 2023, riteniamo che gli investitori multi-asset orientati al reddito dovrebbero considerare tre temi chiave:

1. Cercare fonti diversificate di rendimento azionario

Gli investitori orientati al reddito sono naturalmente propensi a privilegiare l'affidabilità delle azioni a elevato dividend yield ("high dividend"), soprattutto negli ultimi tempi. Grazie alle loro caratteristiche difensive (flussi di reddito stabili e modelli di business più maturi), le società che distribuiscono dividendi hanno dato prova di maggiore stabilità a fronte della crescente volatilità dei mercati: in effetti, nel 2022 i titoli high dividend hanno registrato una flessione pari alla metà di quella del totale delle azioni su base ponderata per la capitalizzazione di mercato.

Se la volatilità del mercato e l'incertezza economica persistono, le azioni high dividend potrebbero continuare a sovraperformare. D'altra parte, la leadership di mercato a livello di stili e settori azionari può cambiare nel tempo. Per questo motivo, riteniamo che gli investitori dovrebbero assumere un'esposizione alle azioni high dividend seguendo un approccio sistematico, al fine di bilanciare meglio l'esposizione settoriale e stilistica. In tal modo è possibile evitare il rischio di concentrazione, che tende a verificarsi negli approcci più semplici al reddito da dividendi (cfr. Grafico).

Dividend payers and global stock weightings look different, which has helped divided stocks’ upside growth potential.

Solo per scopi illustrativi.
Al 31 ottobre 2022
Fonte: MSCI e AB

Oltre alle azioni high dividend, gli investitori dovrebbero puntare sulle imprese redditizie e resilienti che scambiano a valutazioni interessanti. Abbiamo notato che le aziende con utili sostenibili, flussi di cassa stabili e disciplina del capitale tendono regolarmente a sovraperformare, inoltre, viste le incertezze sulla volatilità futura, possono contribuire ad attenuare i ribassi.

Questa combinazione di "qualità, stabilità e prezzo" ha inoltre battuto il mercato nei contesti di inflazione elevata e sostenuta. All'aumentare dei prezzi, le aziende affrontano una serie di pressioni sia sul fronte dei costi che del reddito. Le imprese di qualità elevata con cash flow solidi hanno maggiori possibilità di proteggere i loro margini. Questi titoli costituiscono inoltre una valida integrazione al credito high yield, perché a confronto gli emittenti di obbligazioni ad alto rendimento tendono ad avere livelli di leva più alti e track record non comprovati.

2. Considerare il credito high yield

Un'altra importante fonte di reddito è il credito, soprattutto adesso che i rendimenti sono saliti notevolmente. A seguito degli energici rialzi dei tassi attuati dalle banche centrali globali per contrastare l'inflazione, i rendimenti del credito hanno subito un'impennata e le valutazioni sono molto più appetibili rispetto a un anno fa.

I rendimenti elevati, però, non sono tutto: anche il quadro fondamentale è importante. Di solito è in questa fase del ciclo economico che le pressioni sui profitti si intensificano: gli eccessi a livello aziendale aumentano e la contrazione della domanda e l'inasprimento delle condizioni finanziarie ostacolano la raccolta di capitali a tassi accessibili.

Fortunatamente, nell'attuale contesto di fine ciclo non si rilevano livelli di sofferenza così elevati. Gli emittenti vantano ancora fondamentali solidi e di alta qualità e hanno approfittato dei tassi contenuti durante la pandemia per ristrutturare il debito e allungare le scadenze. Oggi gli emittenti high yield presentano un'ottima capacità di servizio del debito, come non accadeva da molti anni, mentre le valutazioni rimangono estremamente interessanti, soprattutto rispetto alle azioni (cfr. Grafico).

High-yield issuer debt levels are historically low, and trading at their cheapest levels relative to global stocks since 2009.

Solo per scopi illustrativi.
*Valutazioni relative misurate come differenza tra l'HY CDX OAS e il premio al rischio azionario dell'S&P 500 
†Leva finanziaria netta=debito netto/EBITDA; Copertura degli oneri finanziari=EBITDA/interessi
Al 31 ottobre 2022 (sinistra) e al 18 novembre 2022 (destra)
Fonte: BofA Securities, IHS Markit, S&P e AB

Secondo le nostre previsioni, i tassi di default dovrebbero aumentare dagli attuali minimi storici, pur restando al di sotto della media a lungo termine e dei livelli osservati nelle passate recessioni. Questa situazione trova riflesso nei rating degli emittenti HY statunitensi, più della metà dei quali (per valore di mercato) ha oggi un rating BB, mentre il livello delle obbligazioni CCC è il più basso da oltre un decennio.

In aggiunta, l'indice delle obbligazioni high yield è strutturalmente più orientato verso l'energia e meno verso la tecnologia rispetto al mercato azionario più ampio. Pertanto, dato che le imprese energetiche beneficiano attualmente degli alti prezzi delle materie prime, l'esposizione ai titoli high yield offre un'utile diversificazione rispetto alle azioni (cfr. Grafico).

Le obbligazioni high yield offrono una diversificazione settoriale rispetto alle azioni
Percentuale
High-yield’s overweight energy, and underweight technology, is a strong diversifier to equities, where the opposite is true.

Solo per scopi illustrativi.
High yield globale rappresentato dall'ICE BofA US High Yield Index, Azioni globali dall'MSCI World Index
Al 31 ottobre 2022
Fonte: ICE Data Indices, MSCI e AB

Le valutazioni e i fondamentali del credito sono relativamente favorevoli, ma sarà necessario mantenere un approccio cauto e selettivo nel caso in cui l'accresciuta volatilità, i rialzi dei tassi e le dinamiche di fine ciclo si protraggano anche all'inizio del 2023.

3. Ripensare il ruolo dei titoli di Stato quale fattore di diversificazione

I titoli di Stato globali sono da tempo considerati un bene rifugio, un porto sicuro affidabile nei periodi di tensione sui mercati. Nel 2022, tuttavia, l'inflazione elevata e i rialzi dei tassi hanno intaccato i rendimenti totali dei titoli di Stato in una fase in cui i mercati azionari erano in forte calo, erodendo il tradizionale vantaggio di diversificazione dell'esposizione alla duration.

Con il brusco aumento dei rendimenti obbligazionari l'esposizione alle emissioni governative è stata penalizzante per gran parte del 2022, ma riteniamo che questi titoli abbiano ancora un ruolo da giocare nelle strategie multi-asset orientate al reddito nel 2023. I rendimenti dei titoli di Stato si collocano sui massimi degli ultimi 10 anni, il che ne fa una valida fonte di reddito. A nostro avviso, i rendimenti attuali hanno ampiamente scontato i rischi di un'ulteriore stretta monetaria. Pertanto, in futuro ci aspettiamo una minore volatilità e un rischio di ribasso più contenuto.

Ora che l'inflazione sembra vicina a un picco, sulla base delle tendenze storiche, i titoli di Stato potrebbero tornare ad essere un efficace elemento di diversificazione. Ci aspettiamo che la correlazione tra azioni e obbligazioni contribuisca nuovamente a diversificare i rendimenti (cfr. Grafico) e a ridurre il rischio di ribasso qualora entrassimo in un periodo di tensioni economiche.

L'alta inflazione ha provocato un aumento delle correlazioni tra azioni e obbligazioni
Correlazione tra azioni e obbligazioni vs. CPI core USA
As the US core CPI rose, stocks and bonds have underperformed in tandem, which has sapped their diversification benefits.

Solo per scopi illustrativi.
Il grafico mostra la correlazione sulle 52 settimane precedenti tra i rendimenti totali settimanali dell'S&P 500 e dei Treasury USA a 10 anni.
Al 31 ottobre 2022
Fonte: Bloomberg, S&P e AB

In sintesi, le prospettive per il 2023 possono sembrare piuttosto desolanti, con un potenziale rallentamento della crescita, un'inflazione ancora elevata e condizioni finanziarie più restrittive. Tuttavia, il prossimo anno potrebbe rivelarsi più proficuo per gli investimenti orientati al reddito, grazie alle valutazioni appetibili e ai rendimenti più elevati offerti da una serie di titoli obbligazionari e azionari. Per cogliere con successo questa opportunità, sarà necessario mantenere un approccio flessibile e selettivo all'asset allocation.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.