High yield: perché non è il momento di prendersi una pausa

04 agosto 2021
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Il mercato high yield statunitense ha messo a segno un deciso recupero dopo la brusca flessione causata dal panico inizialmente suscitato dalla pandemia di COVID-19. Tuttavia, mentre la ripresa economica acquista slancio, un nuovo timore si è impadronito degli investitori: il rialzo dei rendimenti obbligazionari.

Gli investitori sanno che, all’aumentare dei rendimenti, i prezzi delle obbligazioni diminuiscono. È meglio quindi uscire dal mercato high yield adesso, per evitare il prossimo aumento dei rendimenti, e poi rientrarvi una volta che è alle nostre spalle? Secondo noi no.

In effetti, se esploriamo le diverse posizioni degli investitori in molteplici scenari di rendimento, la matematica delle performance obbligazionarie suggerisce di rimanere investiti per non essere tagliati fuori. Ecco perché.

Con le obbligazioni, il tempo (in cui si resta investiti) è denaro

Le obbligazioni sono sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse, e gli investitori possono andare inizialmente incontro a performance negative quando i rendimenti aumentano. Tuttavia, per chi ha un orizzonte d’investimento più lungo di qualche mese, le perdite a breve termine probabilmente non sono così importanti.

Infatti, quando si tratta dei portafogli obbligazionari, il tempo guarisce quasi tutte le ferite. I titoli obbligazionari forniscono un reddito, e i loro prezzi convergono verso la parità al momento del rimborso (tranne in caso di default). Di conseguenza, gli investitori che detengono le obbligazioni fino alla scadenza sono in grado di reinvestire il capitale e il reddito cedolare forniti dai loro portafogli in nuovi titoli dal rendimento più elevato. In tal modo, è possibile compensare le perdite a breve termine e accrescere spesso il rendimento totale.

Consideriamo i quattro scenari descritti nel Grafico in basso. Nei primi tre scenari – rendimenti in aumento, rendimenti stabili e rendimenti in calo – l’investitore rimane investito in un portafoglio high yield per l’intero orizzonte d’investimento. Nel quarto scenario, l’investitore esce dal mercato high yield quando i rendimenti aumentano, per poi rientrare dopo due anni.



I risultati dei quattro scenari possono sembrare sorprendenti, per due motivi.

In primo luogo, anche se entra nel mercato con un rendimento iniziale più alto, l’investitore che rimane in disparte mentre i rendimenti aumentano tende a sottoperformare l’investitore interamente investito nello stesso scenario di rendimenti in aumento. Questo illustra il potere del rendimento abbinato al fattore tempo.

In secondo luogo, per l’investitore interamente investito, lo scenario di rendimenti in rialzo è migliore di quello con rendimenti in ribasso, mentre i rendimenti stabili creano le condizioni per la migliore performance. Quest’ultimo è un risultato controintuitivo. Spesso gli investitori si augurano che i rendimenti scendano, dato che un loro calo fornisce un’ulteriore spinta dei prezzi. Tuttavia, la risultante diminuzione dei rendimenti è svantaggiosa per il portafoglio.

Questo significa forse che gli investitori in titoli high yield dovrebbero effettivamente sperare in un rialzo dei rendimenti? Non necessariamente.

Tutto dipende dai tempi. Se i rendimenti scendono, è auspicabile che questo avvenga il più vicino possibile alla fine del proprio periodo d’investimento. In questo modo, le imprese non rifinanzieranno le loro obbligazioni con nuove emissioni a cedole più basse, riducendo il rendimento del portafoglio dell’investitore. Al contrario, se i rendimenti aumentano, è auspicabile che questo accada all’inizio del proprio periodo di investimento, poiché in tal modo si beneficia prima della possibilità di reinvestire a cedole più elevate.

E se i rendimenti registrassero un aumento pronunciato?

L’auspicabilità di un aumento dei rendimenti dipende anche dall’entità di tale incremento. Quanto maggiore è il rialzo dei rendimenti, tanto più pronunciato è il calo dei prezzi. Riteniamo che i rendimenti dei titoli high yield dovrebbero salire di quasi un intero punto percentuale nel corso del prossimo anno affinché il mercato possa registrare una performance negativa su 12 mesi. Storicamente, gli aumenti di rendimento così marcati sono stati una rarità.

Tuttavia, ci premeva sapere quale effetto avrebbe avuto un rialzo di questa entità sui nostri portafogli ipotetici durante il nostro orizzonte d’investimento più lungo. Abbiamo scoperto così che non fa una grande differenza (cfr. Grafico).



Ciò che fa una grande differenza è sbagliare i tempi. Gli investitori dovrebbero restare fuori dal mercato solo se sono perfettamente sicuri che il rialzo pronunciato dei rendimenti accadrà il prossimo anno. Se si sbagliano e ci vuole più tempo, come nello scenario 2, gli investitori ci rimettono.

Più della maggior parte delle altre asset class, le obbligazioni high yield sono più remunerative col passare del tempo. Ecco perché, secondo noi, la domanda da porsi non è se i rendimenti siano destinati ad aumentare, ma se registreranno un rialzo veloce e pronunciato. E dal momento che nessuno può prevederlo con certezza, può essere più opportuno essere remunerati per restare investiti.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.