Cinque modi in cui le imprese tecnologiche offrono protezione dall’inflazione

11 febbraio 2022
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Dall’avvento dell’elettricità all’adozione di Internet, la tecnologia ha dato spesso un importante contributo alla riduzione dei costi. Oggi, tuttavia, gli investitori potrebbero scoprire che alcune imprese tecnologiche sono in grado di aumentare i prezzi a fronte delle pressioni inflazionistiche, presentando un’attrattiva fondamentale ancora maggiore in un contesto economico impegnativo.

Per decenni, con la diffusione di nuove innovazioni in ogni ambito della vita moderna, le imprese tecnologiche hanno accelerato il progresso, stimolato l’efficienza, abbassato i costi e ridotto i propri margini. Oggi, però, le strozzature delle filiere produttive e l’inflazione hanno spostato l’equilibrio di potere dai clienti ad alcune aziende tecnologiche, molte delle quali hanno adesso l’opportunità di alzare i prezzi ed espandere i margini.

Dall’inizio di quest’anno i titoli tecnologici hanno subito una brusca flessione nel quadro di un repricing generalizzato delle azioni con le valutazioni più alte di società in forte crescita. Una volta terminata la volatilità, le imprese tecnologiche beneficiarie dell’inflazione e dotate di pricing power dovrebbero ritrovarsi a nostro avviso ben posizionate in un’ottica di lungo periodo.

Ecco cinque modi in cui le società tecnologiche possono far leva sul proprio pricing power nel contesto attuale.

1. Ritoccare i prezzi con regolarità

Alcune imprese sono posizionate in modo tale che i consumatori sono disposti a pagare prezzi sempre più alti da un anno all’altro per continuare a usare lo stesso servizio. Queste aziende spesso controllano asset o informazioni indispensabili per lo svolgimento delle attività altrui.

In questa categoria rientrano ad esempio le imprese di torri di telecomunicazioni, che affittano lo spazio sulle loro infrastrutture ai gestori di telefonia mobile. Il posizionamento delle torri è soggetto a regolamentazione, per cui i gestori telefonici che desiderano mantenere le proprie aree di copertura devono assicurarsi che le loro attrezzature siano installate stabilmente su specifiche torri. Per questo servizio, i gestori sono disposti a sostenere un aumento annuale dei prezzi del 3% circa sulla rete già esistente. Un ulteriore driver di crescita è rappresentato dalla continua espansione della rete globale di torri telefoniche. Il settore ha molti operatori, ma riteniamo che gli investitori dovrebbero focalizzarsi sulle società che si occupano esclusivamente di torri telefoniche, evitando quelle con un’esposizione ad altre infrastrutture di comunicazione meno redditizie.

2. Alzare i prezzi perché si può

Le imprese che possono alzare i prezzi quando vogliono, sapendo che il mercato è disposto a sopportarlo, occupano una posizione di potere senza eguali. Queste aziende hanno prodotti o servizi pressoché onnipresenti dei quali non si può facilmente fare a meno, e non hanno la necessità di sorreggere i margini erosi dall’inflazione.

Questa categoria è dominata da Microsoft e dalla sua suite di applicazioni Office 365. La società ha aggiunto più di 200 funzioni negli ultimi dieci anni, ma i prezzi sono rimasti immutati a fronte di un’impennata del numero di utenti. I primi aumenti dei prezzi disposti a partire dal marzo di quest’anno ammontano ad appena un dollaro o due, ma rappresentano un rincaro compreso tra l’8,5% e il 25% a seconda del tipo di abbonamento.

3. Trasferire gli aumenti dei prezzi sui clienti

Le imprese di questo tipo beneficiano dell’inflazione proveniente dai loro fornitori. Questi rivenditori trasferiscono gli aumenti di prezzo (talvolta leggermente maggiorati) sui clienti, dando impulso alla crescita dei ricavi e proteggendo al contempo i propri margini. Ad esempio, un fornitore di soluzioni informatiche, CDW, ha combinato questi rialzi dei prezzi con un cambiamento vantaggioso del suo mix di prodotti, poiché i suoi clienti stanno aggiornando l’ambiente di lavoro digitale dei propri dipendenti. Questa è una ricetta vincente sul fronte degli utili.

Persino le aziende fintech possono beneficiare di questo fenomeno. Il costo dei beni e dei servizi acquistati con Mastercard aumenta durante l’inflazione, permettendo a quest’ultima di guadagnare maggiori commissioni sulla base del volume in dollari delle transazioni.

4. Outsourcing con un ulteriore beneficio nascosto

All’aumentare dell’inflazione le imprese cercano di migliorare l’efficienza, ad esempio automatizzando la tenuta dei libri paga ed esternalizzando le risorse umane. Il prezzo di questi servizi è basato sulle retribuzioni. Un mercato del lavoro teso determina un aumento del costo del lavoro, che si traduce a sua volta in retribuzioni più elevate per fornitori di servizi payroll come ADP, senza un aggravio dei costi. Inoltre, dato che i clienti trasferiscono i fondi delle retribuzioni al fornitore di servizi prima del giorno di paga, questi hanno l’opportunità di guadagnare un interesse su quel denaro fino al momento della sua erogazione. I tassi d’interesse sono in aumento, e questo flusso di reddito rappresenta un margine lordo che accresce ulteriormente gli utili.

5. Servire aziende disposte a pagare il necessario per continuare a produrre

I beni o servizi indispensabili godono di un pricing power unico in un contesto in cui l’inflazione ha spinto al rialzo i costi. Amphenol, un fornitore globale di elettronica high-tech presente in molti settori, si è trovato alle prese non solo con un rincaro delle materie prime, ma anche con un’impennata dei costi di spedizione e di trasporto. Tuttavia, il management ha notato che i clienti si sono rassegnati ad accettare aumenti di prezzo straordinari per mantenere l’attività produttiva a un determinato livello, spesso inferiore ai ritmi di produzione medi.

I recenti problemi delle supply chain ci hanno rammentato che quasi tutti i prodotti che escono dalle fabbriche – dai veicoli elettrici a guida autonoma ai tostapane – hanno bisogno di un semiconduttore. La carenza di semiconduttori ha generato effetti a cascata.

Il produttore di attrezzature per semiconduttori ASML serve le tre maggiori fonderie di semiconduttori al mondo. In circostanze normali, i prezzi sono dettati da questa clientela limitata. Oggi tuttavia le fonderie di semiconduttori sono sotto pressione e alla ricerca disperata di una maggiore capacità produttiva. ASML sta vendendo a questi clienti la sua tecnologia esistente a prezzi maggiorati, incrementando al contempo il portafoglio ordini per le sue soluzioni più nuove e costose.

A loro volta, le fonderie di semiconduttori in grado di produrre possono spuntare prezzi più alti per i loro articoli. Ad esempio, non riuscendo a ottenere una quantità sufficiente di semiconduttori tramite i canali tradizionali, le case automobilistiche stanno lavorando direttamente con le fonderie e pagando questi prezzi maggiorati.

Stando alle ultime dichiarazioni della Federal Reserve, la lotta contro l’inflazione si protrarrà ancora per qualche tempo. Il sell-off dei titoli tecnologici, inoltre, ha spinto gli investitori a ripensare il modo in cui sono esposti al settore. Gli investitori avveduti hanno l’opportunità di beneficiare della protezione dall’inflazione offerta dalle imprese tecnologiche finché l’inflazione non sarà domata, e forse anche dopo.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.