Carbon handprint: il potere delle soluzioni climatiche

16 dicembre 2022
6 min read

Con le preoccupazioni per il riscaldamento globale ormai vicine a una massa critica, gli investitori in obbligazioni corporate si aspettano che gli emittenti contribuiscano a risolvere il problema. L'epicentro della crisi climatica è rappresentato dai gas serra, emessi in un modo o nell'altro da tutti i settori. Molte imprese si adoperano per ridurre le proprie emissioni, ovvero la propria impronta di carbonio ("carbon footprint"). La "carbon handprint", invece, misura l'impatto positivo derivante dall'utilizzo dei prodotti e dei servizi di un'azienda in termini di emissioni di carbonio evitate o abbattute.

La carbon handprint misura il contributo positivo alla tutela del clima

Secondo uno studio pubblicato in occasione della recente COP27, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, il pianeta ha nove anni di tempo per migliorare la traiettoria delle emissioni di carbonio ed evitare la catastrofe. Gli esperti di riscaldamento globale presenti alla COP27 hanno affermato che la sola riduzione della produzione di carbonio non è più sufficiente per raggiungere gli obiettivi "net zero"* a lungo termine. A tale scopo occorre trovare con urgenza nuovi approcci, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione.

Per capire come funziona la prevenzione e l'abbattimento delle emissioni di carbonio nei diversi settori produttivi, gli investitori dovrebbero considerare la carbon handprint. Mentre la carbon footprint misura i gas serra prodotti dalle attività di un'azienda† attraverso le sue operazioni e quelle di terzi, la carbon handprint misura le emissioni evitate da altre imprese che acquistano e utilizzano prodotti e servizi che forniscono soluzioni positive alle sfide climatiche globali.

Dall'energia pulita al riciclaggio, dai trasporti all'efficienza energetica, diverse aziende con una grande carbon handprint stanno dando un contributo importante alla soluzione della crisi climatica mondiale. Uno studio approfondito condotto dai nostri colleghi specializzati nell'azionario mostra come le imprese con una carbon handprint superiore alla carbon footprint – le emissioni generate dalla fabbricazione dei loro prodotti – offrano soluzioni efficaci alle sfide climatiche del pianeta.

La carbon handprint arricchisce di una nuova dimensione l'investimento obbligazionario incentrato sulle considerazioni climatiche. È un ulteriore parametro per valutare il contributo positivo di un emittente al miglioramento dell'ambiente. Inoltre, la carbon handprint rafforza l'insieme degli standard che i gestori utilizzano per valutare determinate emissioni con etichetta ESG, in particolare i green bond. Infine, disponendo di un quadro più preciso del potenziale di un green bond, i gestori possono determinare il valore del suo greenium, ossia il differenziale di rendimento negativo tra le emissioni obbligazionarie verdi e quelle convenzionali di un'azienda.

Carbon handprint: una metrica utile per valutare gli asset di ogni tipo

Pur essendo ancora poco apprezzata, la carbon handprint offre a nostro avviso informazioni utili sulle emissioni di gas serra delle aziende nell'intero universo obbligazionario. Esistono diversi modi per quantificare la carbon handprint relativa a diversi tipi di soluzioni climatiche. Tuttavia, il principio unificante alla base della nostra analisi è la quantità di carbonio che viene evitata. Questa metrica diventa la lente per identificare e valutare la carbon handprint. Ad esempio, i fornitori di energia pulita saranno giudicati in base alla quantità di energia a zero emissioni generata, mentre le imprese specializzate nell'efficienza delle risorse saranno classificate in base alla loro capacità di far risparmiare energia ad altre aziende ed entità.

La carbon handprint può scaturire dalla costruzione di una nuova fabbrica con certificazione verde, dalla semplice installazione di un sistema di illuminazione a basso consumo energetico e da molto altro ancora. AB ritiene che l'energia solare ed eolica, l'isolamento termico e i veicoli elettrici avranno il maggiore impatto sull'abbattimento dei gas serra entro il 2030, ovvero le maggiori carbon handprint.

La carbon handprint è espressa in tonnellate di CO2 evitate o abbattute, quindi rivela se un emittente produce più carbonio di quanto ne eviti. Ad esempio, ogni tonnellata di CO2 che un produttore di isolanti termici emette in fase di produzione si traduce in 200 tonnellate di emissioni di carbonio evitate per i suoi clienti; ciò significa che il rapporto handprint/footprint per questa azienda è pari a uno straordinario 200:1. Tali rapporti possono variare notevolmente da un tipo di impresa all'altro, ma anche all'interno dello stesso settore. Pertanto, differenze relativamente ridotte nel rapporto handprint/footprint di un'azienda possono comunque riflettere un significativo contributo all'abbattimento delle emissioni di carbonio all'interno del suo settore.

Valutazione delle carbon handprint in termini economici

La nostra ricerca rivela anche che il costo per ridurre o evitare le emissioni di carbonio varia notevolmente a seconda del prodotto e del settore. Ad esempio, nella produzione di jet di linea, la fibra di carbonio è il materiale di gran lunga più economico da utilizzare, soprattutto perché è diffusamente impiegata per la sua grande resistenza e per il peso ridotto, che favorisce il risparmio energetico. Al contempo, i biocarburanti e la conservazione a freddo sono attualmente soluzioni molto meno economiche per aumentare la carbon handprint. Tuttavia, a fronte delle probabili innovazioni future, riteniamo che i costi di queste soluzioni siano destinati a diminuire nel prossimo decennio, al pari dei costi di adozione dei veicoli elettrici e dell'uso di materiali edili ecologici, che attualmente sono elevati ma potrebbero calare.

I costi della riduzione delle emissioni di carbonio hanno vaste implicazioni per la ricerca obbligazionaria, e non solo nei settori ad alta intensità di carbonio. Le imprese di tutti i comparti produttivi possono ambire a migliorare la propria carbon handprint, ma i costi di implementazione sono importanti. Le aziende tendono a privilegiare le soluzioni più efficienti dal punto di vista dei costi, come l'illuminazione a LED, l'isolamento termico e la fibra di carbonio. Siamo del parere che la ricerca di AB sui costi aiuti a identificare le imprese destinate a beneficiare della domanda.

La carbon handprint favorisce un confronto esaustivo tra titoli obbligazionari

In quanto strumento di comparazione, la carbon handprint può aiutare un investitore obbligazionario attento al clima a vagliare le opportunità sulla base di una prospettiva più ampia. Questo vale in special modo per i green bond, che prevedono un'informativa molto più dettagliata, utile a comparare le carbon footprint e carbon handprint in modo più granulare. Consideriamo ad esempio Brookfield Renewable Partners e Star Energy, due emittenti relativamente simili dotati di strutture di green bond molto credibili e asset rispettosi dell'ambiente. Entrambi forniscono elettricità da fonti rinnovabili e promuovono un miglioramento delle condizioni climatiche. Tuttavia, un'analisi su due livelli rivela che uno dei due ha una carbon handprint maggiore.

Sulla base dei proventi dei green bond e della produzione annuale, Brookfield presenta investimenti leggermente più economici per unità di energia prodotta e una carbon footprint (rappresentata dalle emissioni) inferiore del 24% rispetto a Star Energy.

Approfondendo l'analisi, tuttavia, Star Energy ha una maggiore carbon handprint, con oltre 700.000 tonnellate di emissioni evitate di CO2 in più all'anno, risultato ottenuto a un costo alla tonnellata quasi dimezzato rispetto a Brookfield. Questo conferisce a Star Energy un ottimo rapporto handprint/footprint di 110:1 (cfr. Grafico).

Due green bond simili, due impatti diversi
Due green bond simili, due impatti diversi

Al 19 ottobre 2022
Fonte: relazioni societarie e AB

I paesi hanno fatto grandi passi avanti nel convergere su obiettivi climatici comuni, ma la conclusione generale della COP27 è che il riscaldamento globale rimane una minaccia urgente. Affinché le economie possano prosperare, le imprese devono fare la loro parte.

Siamo convinti che la spesa per le tecnologie di decarbonizzazione dovrà crescere in modo esponenziale nel prossimo decennio per raggiungere in tempo gli obiettivi net zero a livello aziendale. Questa spesa imponente favorirà i fornitori di soluzioni di decarbonizzazione che non si limitano a ridurre le emissioni internamente, ma che permettono anche di abbatterle lungo l'intera catena del valore, offrendo opportunità d'investimento appetibili agli investitori obbligazionari.

Questo articolo si richiama in molte parti all’ampia ed approfondita ricerca originale pubblicata da da David Wheeler, CFA, Portfolio Manager-Sustainable Climate Solutions e Senior Research Analyst-Sustainable Thematic Equities, nel suo recente white paper, Carbon Handprints: A New Approach to Climate-Focused Equity Investing.

* Un'economia a zero emissioni nette di carbonio ("net zero") è un'economia che punta a limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 °C entro il 2050, come stabilito nell'Accordo di Parigi.

†Carbon footprint: intensità media ponderata di carbonio

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