I "green enabler" cinesi meritano attenzione

09 marzo 2023
6 min read

Gli investitori focalizzati sul cambiamento climatico spesso trascurano le aziende cinesi. Crediamo che questo sia un errore. Le imprese cinesi svolgono un ruolo indispensabile nella transizione globale verso un futuro ecosostenibile e le loro azioni, se selezionate con cura, offrono un potenziale di rendimento interessante.

I fondi ambientali hanno in genere posizioni scarse o nulle in Cina. Secondo una nostra ricerca basata su dati Morningstar, alla fine del 2022 cinque dei primi 10 fondi azionari ambientali globali per masse in gestione non avevano alcuna esposizione al mercato cinese. Quattro dei cinque fondi restanti avevano un'esposizione inferiore al 5%. 

Tutte le strade della transizione ecologica portano in Cina

Sembra che ci troviamo di fronte a un'occasione persa. L'accelerazione delle iniziative di decarbonizzazione in tutto il mondo richiede prodotti cinesi. La domanda di energia solare, energia eolica e veicoli elettrici si basa su vaste catene di approvvigionamento globali. Inoltre, le imprese cinesi dominano i mercati mondiali di alcune materie prime, prodotti e componenti che rendono possibile la transizione ecologica.

Ad esempio, il rame e il nichel cinesi sono componenti essenziali per le turbine eoliche, i pannelli solari e i veicoli elettrici. In Cina vengono lavorati anche il 58% del litio mondiale e l'87% delle terre rare utilizzati per la produzione di turbine eoliche e veicoli elettrici (cfr. Grafico). 

La Cina domina la lavorazione delle materie prime chiave per la decarbonizzazione globale
La Cina domina la lavorazione delle materie prime chiave per la decarbonizzazione globale

Le performance passate e l’analisi attuale non sono garanzia di risultati futuri.
* Sulla base del rapporto di Bank of America The Net Zero Chart Book pubblicato il 4 novembre 2022. La fonte primaria del grafico citato nel rapporto è l'International Energy Agency, al dicembre 2019.
Al 31 gennaio 2023
Fonte: Bank of America, International Energy Agency e Alliance Bernstein (AB)

Transizione energetica: arrivano sole e vento 

Gli impianti di energia solare si stanno diffondendo a macchia d'olio. La Cina rappresenta il 37% della domanda globale di energia solare ed è anche il maggior consumatore mondiale di apparecchiature fotovoltaiche. Secondo i dati di BloombergNEF, circa tre quarti della catena di approvvigionamento globale del solare si trova in Cina. 

Le imprese e i proprietari di case di tutto il mondo che desiderano installare pannelli fotovoltaici hanno bisogno di apparecchiature basate su materie prime come il polisilicio, nelle quali la Cina ha una posizione dominante. Sempre secondo BloombergNEF, la Cina produce anche il 97% dei wafer solari e l'81% delle celle solari utilizzate nel mondo.

Di conseguenza, i produttori cinesi di attrezzature per impianti fotovoltaici sono destinati a registrare una crescita straordinaria sia per l'aumento della domanda in Cina sia per i programmi di azzeramento delle emissioni nette portati avanti da altri paesi. Ne sono un esempio JinkoSolar e JA Solar, due grandi fornitori integrati di moduli solari, che nel 2022 vantavano nell'insieme una quota di mercato globale del 32%. 

Le imprese cinesi giocano un ruolo di primo piano anche nel settore dell'energia eolica. Ming Yang Smart Energy Group è uno dei principali produttori cinesi di turbine eoliche, soprattutto per impianti offshore. Nel 2021 l'azienda controllava il 22% del mercato delle installazioni eoliche globali al di fuori della Cina, seconda solo a Siemens Gamesa Renewable Energy, il gruppo ispano-tedesco di ingegneria eolica.

Dare impulso alla rivoluzione dei veicoli elettrici 

La Cina è già il principale mercato mondiale dei veicoli elettrici e le sue case automobilistiche fanno sempre maggiore concorrenza ai produttori globali di automobili in questo settore. Ad esempio, la casa automobilistica BYD di Shenzhen produce auto e bus elettrici ed è il secondo fornitore mondiale di veicoli elettrici dopo Tesla. Se si considerano anche gli ibridi plug-in, BYD è il maggior produttore di veicoli alimentati da nuove fonti di energia, con una quota globale del 18%.

La catena di fornitura dei veicoli elettrici è ricca di opportunità che vanno ben al di là delle case automobilistiche. Ad esempio, in Cina si produce il 75% delle celle di batterie per veicoli elettrici, insieme al 70-80% dei relativi componenti. Secondo Tom Moerenhout Adjunct Associate Professor presso il Center on Global Energy Policy della Columbia University's School of International and Public Affairs, con la continua espansione della domanda mondiale di veicoli elettrici, alimentata dai sussidi, la Cina rimarrà un attore dominante in tutte le catene di fornitura nel prossimo decennio. Moerenhout ha parlato del ruolo della Cina nella rivoluzione globale dei veicoli elettrici in una serie di workshop condotti lo scorso anno da AllianceBernstein e dalla Columbia University intitolata The Making of a Green Giant: Decarbonization with Chinese Characteristics (La nascita di un gigante verde: decarbonizzazione in salsa cinese).  

Tra le aziende cinesi che contribuiscono alla produzione di veicoli elettrici possiamo citare CATL, il principale produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici con una quota di mercato del 32%, che rifornisce alcune delle maggiori case automobilistiche statunitensi, europee e giapponesi. 

Soluzioni infrastrutturali per l'efficienza ambientale

Per azzerare le emissioni nette servono soluzioni infrastrutturali per i veicoli elettrici, forme alternative di energia, iniziative per un uso più efficiente dell'energia e dell'acqua, e materiali più rispettosi dell'ambiente. Gli operatori di miniere di rame, i produttori di cavi elettrici sottomarini e i fornitori di soluzioni per le reti intelligenti stanno tutti contribuendo agli sforzi globali tesi ad aggiornare e razionalizzare le infrastrutture. 

Un valido esempio è quello di NARI Technology, un produttore di apparecchiature per le reti elettriche che fornisce soluzioni tecnologiche in aree quali l'automazione dei sistemi, le reti intelligenti, le energie rinnovabili e il risparmio energetico. NARI detiene una quota di mercato del 30-40% in alcune importanti categorie di prodotti.  

Come investire negli abilitatori cinesi della transizione verso net zero

Gli investitori internazionali potrebbero nutrire qualche timore riguardo all'investimento in aziende cinesi, data la notevole influenza della politica sull'economia. Tuttavia, riteniamo che un approccio disciplinato, incentrato sugli abilitatori cinesi della transizione energetica globale e allineato con gli obiettivi politici a lungo termine della Cina, possa contribuire a mitigare i rischi normativi. 

Gli investitori che comprendono le sfumature della politica e del panorama economico cinese possono trovare opportunità resilienti a lungo termine. L'impegno della Cina a raggiungere la neutralità climatica entro il 2060 è un'importante tendenza politica di lungo periodo che dovrebbe sostenere le imprese coinvolte nella transizione. 

Il novero delle imprese tra cui scegliere è piuttosto ampio e spazia dall'industria alle utility, dai materiali ai beni voluttuari e alla tecnologia. Abbiamo identificato circa 400 società cinesi quotate onshore e offshore che partecipano alla transizione verso lo zero netto e che hanno una capitalizzazione di mercato di almeno 1 miliardo di dollari. All'interno di questo universo gli investitori possono trovare i candidati migliori cercando i leader di ciascun settore che contribuiscono agli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette e ad affrontare i rischi climatici. I candidati all'investimento devono avere inoltre modelli di business con ampi vantaggi competitivi, la capacità di generare una crescita sostenibile a lungo termine e valutazioni azionarie interessanti. 

Nonostante le difficili condizioni macroeconomiche, riteniamo che la spinta a emancipare l'economia globale dai combustibili fossili continuerà senza indugio. Questo dovrebbe tradursi in persistenti driver di crescita per le aziende che danno impulso alla transizione energetica. Focalizzandosi su aziende cinesi dai fondamentali solidi e profondamente coinvolte nella transizione ecologica globale, i portafogli possono cogliere un'interessante fonte di rendimento potenziale che è passata in gran parte inosservata agli asset manager.

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