Economia mondiale: nel 2025 il ribilanciamento proseguirà

06 dicembre 2024
5 min read
Eric Winograd| Director—Developed Market Economic Research and Chief US Economist
Sandra Rhouma| European Economist—Fixed Income
Eric Liu| Portfolio Manager—Asia Fixed Income

I possibili scenari economici sono numerosi, ma un solido punto di partenza suggerisce una buona capacità di tenuta.

Nel 2024 l'economia globale ha registrato un ottimo andamento, arrivando persino a superare le nostre alquanto ottimistiche aspettative. La crescita globale non sarà stata entusiasmante (per quest'anno stimiamo un'espansione del PIL reale del 2,6%), ma il riequilibrio dell'economia mondiale ha fatto grandi progressi dopo la volatilità del periodo post-pandemia. Riteniamo che questo processo sia destinato a proseguire, con il ritorno di crescita e inflazione verso livelli di equilibrio in tutto il mondo.

Detto questo, importanti cambiamenti delle politiche economiche potrebbero alterare il quadro per il 2025 e oltre. Se, come promesso in campagna elettorale, la prossima amministrazione statunitense, farà ampio ricorso all'arma dei dazi, potremmo assistere a un rallentamento più pronunciato di quanto attualmente previsto, con un'inflazione più elevata di quanto auspicato. La scarsa chiarezza che ancora circonda le misure politiche del nuovo governo si traduce in una gamma insolitamente ampia di possibili scenari economici in vista della fine dell'anno.

Atteso un rallentamento, benché graduale e modesto, della spesa per consumi negli USA

In ogni caso, la chiave di volta delle prospettive economiche statunitense è sempre rappresentata dal comportamento dei consumatori. Nel 2025 un solido mercato del lavoro dovrebbe favorire una crescita dei redditi familiari superiore all'inflazione, sostenendo i consumi in termini reali. Con il rallentamento delle assunzioni (cfr. Grafico), il prossimo anno ci aspettiamo una decelerazione anche dei consumi, benché solo graduale e modesta, a meno di un crollo improvviso del mercato del lavoro.

Negli Stati Uniti le assunzioni stanno rallentando
Variazione dell'occupazione non agricola USA (migliaia)
Negli Stati Uniti le assunzioni stanno rallentando

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
Al 6 dicembre 2024
Fonte: LSEG Data & Analytics e AllianceBernstein (AB)

La crescita non è che un aspetto del processo di riequilibrio; anche l'inflazione si sta normalizzando, o quanto meno avvicinando a una possibile nuova normalità (cfr. Grafico). La Federal Reserve punta a riportare l'inflazione al 2,0%, ma prevediamo che nel tempo si accontenterà di mantenerla vicino al 2,5%. Crediamo che l'inflazione possa portarsi su questo livello nel 2025, ma in caso di introduzione di nuovi dazi tale traguardo potrebbe essere raggiunto solo nel 2026 o anche dopo. A dispetto dell'incertezza politica che pesa sulle prospettive di inflazione, siamo tuttora convinti che la Fed ridurrà progressivamente i tassi nei prossimi trimestri, spingendo il tasso di policy verso il 3% nel tempo.

L'inflazione sembra diretta verso la normalità
US Consumer Price Index, variazione percentuale su 12 mesi
L'inflazione sembra diretta verso la normalità

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
Al 31 ottobre 2024
Fonte: LSEG Data & Analytics

La già debole crescita europea è vulnerabile a una perturbazione dei flussi commerciali

Mentre l'economia statunitense è avviata a registrare una performance straordinaria nel 2024, un quadro diverso si osserva in Europa, dove la crescita rimane stentata. Il rischio di una divergenza economica sembra essere aumentato.

È probabile che questa situazione prosegua anche nel 2025. La spesa per consumi in Europa rimane debole (cfr. Grafico), il settore manifatturiero è già in recessione e i mercati del lavoro stanno perdendo slancio. Dato che in Europa la spesa per consumi ha una minore influenza sulla domanda finale rispetto a quanto accade negli USA, la regione è molto più dipendente da driver di crescita esterni, in particolare dal commercio internazionale.

Su questo fronte, se gli Stati Uniti dovessero imporre nuovi dazi all'Europa, le già deboli prospettive di crescita del continente sarebbero ulteriormente pregiudicate. L'impatto sul prodotto interno lordo (PIL) varierebbe probabilmente in misura sostanziale a livello di settori e paesi: alcuni dei principali comparti esportatori della regione, tra cui auto, macchinari, prodotti chimici, farmaceutici e alimentari, potrebbero subire un duro colpo.

La domanda privata nell'area euro rimane debole
Variazione percentuale anno su anno
La domanda privata nell'area euro rimane debole

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
IFL: investimenti fissi lordi
Al 30 settembre 2024
Fonte: Eurostat e AB

Date le scarse prospettive di crescita, prevediamo che la Banca centrale europea continuerà a ridurre i tassi di policy. Per il momento questo dovrebbe essere sufficiente a scongiurare una recessione.

Crescita modesta in Cina

La Cina, che rappresenta quasi il 20% dell'economia mondiale, ha registrato una forte diminuzione della crescita del PIL nominale, scesa sul livello più basso da circa un decennio. In termini reali, il 2025 sarà probabilmente caratterizzato da un'espansione modesta per gli standard cinesi: secondo la nostra proiezione, la crescita del PIL reale dovrebbe attestarsi al 4,5%. Senza una rete di sicurezza sociale, la Cina fatica a mobilitare i risparmi delle famiglie (cfr. Grafico), per cui i consumi hanno una capacità limitata di sostenere la crescita. Ne consegue che la parte più gravosa di questo compito spetta al settore pubblico.

La Cina fatica a mobilitare i risparmi delle famiglie
Depositi delle famiglie in percentuale del PIL
La Cina fatica a mobilitare i risparmi delle famiglie

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
La linea tratteggiata rappresenta l'andamento tendenziale dei depositi delle famiglie.
Al 30 settembre 2024
Fonte: Istituto nazionale di statistica cinese e AB

Le autorità hanno adottato importanti misure per sostenere l'economia, tra cui riduzioni dei tassi e un recente pacchetto di debito da 10.000 miliardi di yuan (1.400 miliardi di dollari) per risanare i conti pubblici di molte amministrazioni locali, ma riteniamo che tali interventi siano finalizzati a gestire il ritmo del rallentamento, piuttosto che a imprimere un'accelerazione alla crescita. Come se non bastasse, la Cina è vulnerabile a un conflitto commerciale con gli Stati Uniti, in particolare visto il ristagno della sua economia.

Meno incertezza elettorale, più spesa pubblica

È facile individuare nelle controverse misure di politica fiscale un possibile rischio al ribasso per l'economia mondiale, ma altri fattori potrebbero dare slancio alla crescita.

Lo scenario politico del 2024 è stato costellato di eventi che hanno creato un clima di incertezza su molti fronti, con probabili ricadute negative sugli investimenti delle imprese. Adesso che ci siamo lasciati alle spalle quasi tutti questi sviluppi politici, ci aspettiamo di osservare un'accelerazione degli investimenti, che dovrebbe contribuire a sostenere l'economia.

La prevista traiettoria della politica fiscale, inoltre, non dovrebbe rallentare la crescita. La spesa pubblica si conferma un baluardo dell'economia mondiale, in quanto ha favorito una continua espansione anche mentre le banche centrali alzavano i tassi d'interesse per raffreddare l'inflazione, e non c'è motivo di aspettarsi una riduzione dei deficit di bilancio nel 2025. La spesa in disavanzo comporterà probabilmente un aumento dell'onere debitorio, mantenendo (nelle nostre previsioni) i rendimenti dei Treasury su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemia.

Il quadro generale: resilienza di fronte agli imprevisti

Dire che l'anno a venire ci sorprenderà in diversi modi è un luogo comune, che contiene però un fondo di verità. La gamma di possibili scenari economici è insolitamente ampia e insolitamente sensibile ai potenziali cambiamenti delle politiche economiche. In un'ottica più generale, tuttavia, il solido punto di partenza ci induce a credere che l'economia mondiale si dimostrerà resiliente di fronte agli inevitabili imprevisti.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.