Il risultato è che la politica monetaria del Giappone è di fatto alla mercé del suo tasso di cambio, al quale le autorità prestano estrema attenzione. Ad esempio, nell'ottobre 2022 il tasso di cambio USD/JPY ha raggiunto quota 150, il livello più alto dal 1990. A novembre, il governo ha richiesto l'intervento della BOJ. Nel corso della riunione di dicembre, il consiglio della banca centrale ha deciso di ampliare l'intervallo di riferimento della politica di YCC.
Peraltro, i leader del Giappone devono stare attenti a non indebolire troppo lo yen per non gravare sul costo della vita della popolazione locale, con conseguenze catastrofiche a livello politico. In altre parole, per la BOJ la stabilità del tasso di cambio è necessaria non solo per la stabilità dei prezzi, ma anche per la stabilità politica.
Quali fattori, dunque, influenzano attualmente l'andamento del tasso di cambio del Giappone? Se da un lato l'avanzo delle partite correnti aiuta a mantenere la fiducia nella valuta giapponese, dall'altro una parte consistente di tale avanzo tende ad essere investita direttamente all'estero e quindi non contribuisce direttamente all'acquisto di yen. I disavanzi commerciali strutturali e il volume significativo di carry trade dovuto ai differenziali d'interesse conducono alla vendita di yen. Inoltre, i flussi associati agli acquisti di azioni giapponesi denominate in USD accrescono la correlazione tra le quotazioni azionarie e i tassi di cambio.
Investitori: attenzione ai segnali stradali
Alla luce di questi fattori, riteniamo che la BOJ potrebbe esplorare la possibilità di modificare la politica monetaria, probabilmente eliminando la componente YCC e mantenendo la NIRP, qualora lo yen dovesse tornare verso il livello di 150. Una mossa del genere potrebbe limitare il deprezzamento dello yen intorno alla soglia di 150 e favorire un suo rafforzamento verso quota 130. Attualmente si colloca intorno a 140.
La fine della politica di YCC comporterebbe verosimilmente anche un veloce repricing dei titoli di Stato giapponesi, con un potenziale raddoppio dei rendimenti decennali dall'attuale livello dello 0,4% circa a quasi lo 0,8%.
Con lo yen che guida la politica monetaria giapponese, la BOJ deve muoversi con attenzione per raggiungere i propri obiettivi. Prestando attenzione ai segnali, gli investitori possono cogliere senza difficoltà le occasioni nel momento in cui si presentano.