In Europa si profila un'altra crisi bancaria?

27 aprile 2023
5 min read

Gli investitori in azioni bancarie europee sono stati scossi dalle recenti turbolenze del settore, ma diverse banche sono molto più solide di quanto si pensi e il settore è soggetto a una regolamentazione molto più rigorosa di quella statunitense. Alcuni titoli finanziari dovrebbero essere in grado di resistere alla tempesta e di produrre buone performance nel tempo. 

I fallimenti bancari di marzo negli Stati Uniti e in Europa hanno messo in allarme i mercati. Silicon Valley Bank, Signature Bank e Credit Suisse erano affette da problemi diversi, ma con un denominatore comune: tutti e tre gli istituti hanno ceduto sotto il peso dei rischi creati dall'aumento dei tassi di interesse che in definitiva hanno condotto a una crisi di fiducia e a vere e proprie corse agli sportelli. Queste vicende sono state per certi versi sorprendenti, perché l'aumento dei tassi di interesse è generalmente favorevole per le banche. 

I timori degli investitori sono comprensibili e i rischi legati ai tassi di interesse devono essere monitorati. Tuttavia, le gravi controversie in un segmento spesso provocano una reazione emotiva ingiustificata che sfocia in un ribasso generalizzato delle azioni di tutto il settore. In situazioni come questa, gli investitori in grado di individuare le anomalie di prezzo possono trovare aziende sottovalutate che non sono vulnerabili agli stessi rischi e che offrono un solido potenziale di rendimento a lungo termine.

Le dinamiche in Europa sono diverse 

A nostro avviso, il settore bancario retail europeo si fonda su un modello di business resiliente. Le banche europee hanno in genere una base di depositi al dettaglio molto più ampia rispetto agli istituti operanti negli Stati Uniti, dove i fondi comuni monetari sono strumenti di deposito molto popolari. Di conseguenza, molti istituti di credito europei ottengono una quota maggiore della propria raccolta dai depositi di milioni di famiglie e imprese. A nostro parere, questa clientela rappresenta una base altamente diversificata e stabile, che riduce il rischio di concentrazione, ossia il pericolo che un numero relativamente ridotto di grandi clienti prelevi simultaneamente i propri fondi. 

Cosa fanno le banche con questi depositi? Alcuni fondi sono depositati presso le banche centrali, dove l'istituto di credito guadagna interessi e ottiene liquidità. Altri fondi vengono prestati a tassi più alti, sicché le banche realizzano un guadagno dal differenziale di interesse tra i depositi e i prestiti. Questo è il cosiddetto reddito netto da interessi, la principale fonte di utile delle banche.

All'aumentare dei tassi di interesse, le banche ottengono tendenzialmente un maggiore reddito netto da interessi. Questa dinamica differisce notevolmente da quella con cui si è misurata SVB, che ha pagato a caro prezzo l'investimento in Treasury USA che hanno risentito dell'aumento dei tassi di interesse. Le banche che fanno del reddito netto da interessi la componente preponderante del loro mix di utili dovrebbero trarre vantaggio dall'attuale contesto di tassi elevati. 

Il settore bancario europeo offre un terreno fertile per trovare banche con queste caratteristiche. Il reddito netto da interessi degli istituti europei ha registrato una crescita sostenuta negli ultimi anni (cfr. Grafico). Inoltre, le banche europee hanno beneficiato di revisioni al rialzo delle stime sugli utili più pronunciate rispetto a qualsiasi altro settore della regione.

L'aumento dei tassi può consentire alle banche europee di incrementare ulteriormente il proprio reddito
Left chart shows growth of net interest income of European banks over time. Right chart shows banks with strong earnings revisions among European industries.

Le performance passate e l'analisi attuale non sono garanzia di risultati futuri. 
*Sulla base del reddito netto da interessi di 48 banche europee.
†Variazione percentuale delle stime di consenso sugli utili per azione (EPS) per l'anno solare 2023 al 19 aprile 2023, rispetto alle stime di tre mesi prima. 
Grafico a sinistra al 18 aprile 2023, grafico a destra al 19 aprile 2023
Fonte: Autonomous Research, FactSet, MSCI e AllianceBernstein (AB)

Secondo la nostra ricerca su 33 istituti di credito europei, le banche hanno anche rafforzato i loro indici di copertura della liquidità (LCR), portandoli al 165% circa. Si tratta di una percentuale nettamente superiore al 100% richiesto dalla Banca centrale europea per l'LCR, che indica la misura in cui le banche dispongono di liquidità sufficiente per far fronte a problemi di finanziamento nell'arco di 30 giorni. Inoltre, i crediti deteriorati sono scesi al di sotto del 2% da un picco del 6,8% toccato quasi dieci anni fa, fornendo un comodo cuscinetto a fronte di un eventuale aumento dei default dei clienti in uno scenario di rallentamento economico. 

A nostro avviso, il mercato non sembra apprezzare queste caratteristiche positive. Dopo il recente sell-off del settore, le azioni bancarie europee sono scambiate con uno sconto record del 49% in termini di P/E rispetto al mercato azionario più ampio (cfr. Grafico).

Le azioni bancarie europee sono fortemente scontate rispetto al mercato
Line chart shows relative price/earnings ratio of European bank stocks versus the broader European stock market.

Le performance passate e l'analisi attuale non sono garanzia di risultati futuri. 
Al 18 aprile 2023
Fonte: Bloomberg, STOXX e AB

Una regolamentazione rigorosa è già in vigore 

Gli scettici potrebbero nutrire timori riguardo all'impatto di una potenziale nuova stretta normativa sugli utili bancari. Tuttavia, riteniamo che il settore bancario europeo sia molto meno vulnerabile a un inasprimento della regolamentazione rispetto a quello statunitense. Anche prima dei recenti fallimenti, la regolamentazione bancaria europea era già molto più rigorosa di quella statunitense. In effetti, le banche europee di tutte le dimensioni sono soggette agli stessi requisiti normativi e patrimoniali, a differenza degli Stati Uniti, dove si applicano regole diverse per istituti di dimensioni diverse. Di conseguenza, in Europa non prevediamo un'ondata di nuove norme con ricadute potenzialmente negative sugli utili bancari. 

Naturalmente, l'attività bancaria si basa essenzialmente sulla fiducia. Gli eventi degli ultimi tempi ci ricordano che nessuna banca può sopravvivere a una corsa agli sportelli, che nell'era di Internet può avvenire con estrema rapidità. Sappiamo anche che la concessione di prestiti a tassi estremamente bassi, come accaduto negli ultimi anni, può condurre nel tempo a un problema di crediti deteriorati, poiché all'aumentare dei tassi i mutuatari più deboli non riescono a onorare i loro obblighi nei confronti delle banche. Dopo le recenti turbolenze, è probabile che i costi della raccolta bancaria all'ingrosso aumentino, poiché la percezione del rischio è cambiata. Nessuna banca è immune da queste tendenze. 

Le banche, però, non sono tutte uguali. In Europa, il quadro normativo già rigoroso e un modello di business bancario generalmente solido forniscono a nostro avviso un contesto robusto agli istituti di credito alle prese con diverse sfide. Le banche con valutazioni interessanti, con una clientela diversificata e modelli di business che beneficiano chiaramente dell'aumento dei tassi di interesse meritano oggi un'attenzione speciale. Trovando questi istituti, gli investitori scopriranno che un settore poco apprezzato può essere una fonte inusuale di ottimi rendimenti potenziali a lungo termine nei portafogli azionari.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.