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L’eccezionalità del mercato USA esiste ancora?

07 maggio 2025
6 min read
| Co-Chief Investment Officer—US Growth Equities and US Relative Value

È la grande domanda che molti investitori azionari si pongono, ma potrebbe essere la domanda sbagliata.

Nel corso degli anni gli Stati Uniti sono diventanti una fonte eccezionale di crescita degli utili, generando così rendimenti azionari straordinari. Adesso molti investitori si domandano se gli Stati Uniti manterranno i loro vantaggi, poiché le politiche commerciali del Presidente Trump ammantano di incertezza le prospettive di tutti i settori.

Si tratta di una domanda legittima, che però a nostro avviso andrebbe formulata diversamente: gli investitori riusciranno ancora a trovare società statunitensi con un eccezionale potenziale di rendimento a lungo termine? La nostra risposta è senz’altro affermativa, anche se bisognerà adottare un approccio altamente selettivo per trovare imprese in grado di assicurare una crescita costante e redditizia nonostante le nuove difficoltà.

Cos’è l’eccezionalità statunitense?

Da quando Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi all’inizio di aprile, mettendo in discussione lo status quo del commercio internazionale (e, di conseguenza, dei flussi di capitali), l’idea dell’eccezionalità statunitense è stata oggetto di considerazioni sempre più approfondite (cfr. Grafico). Per gli investitori azionari, il concetto è legato agli extra-rendimenti a lungo termine forniti negli ultimi 20 anni dalle azioni statunitensi rispetto a quelle di altri paesi.

In cerca di risposte: lo speciale vantaggio degli USA è sotto esame
In cerca di risposte: lo speciale vantaggio degli USA è sotto esame

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri. 
L’interesse nelle ricerche nel tempo è rappresentato da un indice compreso tra 0 e 100, dove 100 indica la massima popolarità del termine durante il periodo specificato. I valori sono calcolati in base al volume relativo di ricerche del termine, normalizzato per tenere conto delle variazioni del volume totale di ricerche nel tempo.
Al 30 aprile 2025
Fonte: Google Trends

Diversi fattori hanno sostenuto questi rendimenti. Le aziende statunitensi operano nella più grande economia mondiale, che offre un mercato interno di dimensioni eccezionali. Lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale ha richiamato come una calamita flussi di investimenti esteri verso gli asset a stelle e strisce. Infine, grazie a una cultura dell’innovazione, le imprese statunitensi hanno guidato le principali rivoluzioni tecnologiche del mondo.

Negli ultimi anni, l’innovazione negli Stati Uniti ha favorito lo sviluppo di colossi tecnologici globali enormemente redditizi, che continuano a crescere e a generare profitti senza un’eccessiva ciclicità. Si tratta di una caratteristica peculiare del mercato USA, perché aziende come queste altrove non ne esistono. Più in generale, la grande attenzione delle aziende statunitensi alla redditività, sommata a politiche molto favorevoli in materia di remunerazione degli azionisti, ha ulteriormente ampliato il divario di rendimento tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.

Le previsioni sugli utili riflettono il clima di incertezza

Le reazioni del mercato hanno messo in dubbio la capacità delle imprese statunitensi di mantenere il proprio vantaggio. In un caso, ad esempio, le azioni di un produttore di strumenti medici sono crollate a causa dei timori sui dazi relativi a un impianto di produzione in Messico. Tuttavia, secondo la nostra ricerca, l’azienda dovrebbe riuscire a mantenere la sua posizione dominante e la sua traiettoria di crescita a lungo termine grazie ai prodotti innovativi e un team manageriale di prim’ordine, anche se dovrà adeguare le catene di fornitura.

Per l’S&P 500 nel suo insieme, le stime sulla crescita degli utili per il 2025 sono state ridimensionate dal 12,9% di fine 2024 all’8,1% di fine aprile (cfr. Grafico). In modo speculare, nello stesso periodo, le stime sulla crescita degli utili per l’indice MSCI EAFE, che rappresenta le azioni mondiali dei mercati sviluppati non statunitensi, sono state innalzate dal 4,6% all’8,1%. La previsione di crescita degli utili per entrambe le aree è dunque attualmente pari all’8,1%.

Crescita degli utili: gli USA ritroveranno la loro posizione di superiorità?
Crescita degli utili: gli USA ritroveranno la loro posizione di superiorità?

Le performance passate e l’analisi del contesto attuale non sono garanzia di risultati futuri.
Sulla base degli utili stimati da Bloomberg
Al 25 aprile 2025
Fonte: Bloomberg, MSCI, S&P e AllianceBernstein (AB)

Gli utili delle imprese statunitensi rischiano di essere compromessi nel lungo periodo? Vista la grande incertezza sul fronte commerciale, è troppo presto per dirlo. Una cosa però è risaputa: gli Stati Uniti ospitano una folta schiera di società redditizie ed in crescita, che godono di una posizione di forza netta e difficile da distruggere, persino in una guerra commerciale. 

La crescita redditizia si concentra negli Stati Uniti

Considerando le società di tutto il mondo con una capitalizzazione di mercato di almeno 15 miliardi di dollari, isoliamo quelle che si collocano nella metà superiore del mercato in termini di ROA e crescita dell’attivo, due metriche a nostro avviso indicative di una crescita regolare e redditizia. Secondo questa analisi, alla fine del 2024 il 72% della capitalizzazione di mercato delle large cap in crescita redditizia a livello mondiale era riconducibile ad aziende con sede negli Stati Uniti: una percentuale di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro paese del mondo (cfr. Grafico).

Gli Stati Uniti sono ancora in testa per quanto riguarda le imprese in crescita redditizia
Gli Stati Uniti sono ancora in testa per quanto riguarda le imprese in crescita redditizia

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
La somma dei valori potrebbe non coincidere con il totale a causa degli arrotondamenti
*Rappresentate da società globali con una capitalizzazione di mercato superiore a 15 miliardi di dollari che si collocano al di sopra del cinquantesimo percentile in termini di ROA e crescita dell’attivo.
Al 31 dicembre 2024
Fonte: FactSet, MSCI e AB

Certo, la situazione potrebbe cambiare se la guerra commerciale pregiudicasse in modo strutturale la capacità delle aziende statunitensi di generare una crescita redditizia. Tuttavia, anche se un numero nettamente inferiore di imprese riuscirà a raggiungere la soglia di redditività, gli Stati Uniti partono da un punto talmente elevato che, a nostro avviso, continueranno a offrire agli investitori un universo di aziende di crescita redditizia sostanzialmente più ampio rispetto ad altre parti del mondo.

I vantaggi strutturali non scompariranno

La guerra commerciale non è l’unico fattore che influisce sul futuro delle imprese statunitensi. Anche il resto del programma dell’amministrazione Trump potrebbe incidere sulla redditività e sulla competitività delle aziende, sia positivamente (sgravi fiscali, deregolamentazione) sia negativamente (rallentamento/recessione indotta dalla guerra commerciale, inasprimento delle norme sui visti lavorativi). Tuttavia, riteniamo che le imprese statunitensi potranno contare ancora su diversi vantaggi strutturali per continuare a fornire risultati.

Indipendentemente dai cambiamenti delle politiche economiche, consideriamo le prospettive demografiche. La crescita della popolazione statunitense in età lavorativa è destinata a diminuire, ma rimane positiva, mentre in altre grandi economie sviluppate si registra una contrazione.

Un’innovazione profondamente radicata 

Un’altra forza potente è rappresentata dall’innovazione. Nelle università statunitensi si continuerà a condurre una ricerca scientifica all’avanguardia a livello mondiale. Secondo i QS World University Rankings, un quarto delle 100 migliori università del mondo si trova negli Stati Uniti. Gli USA si sono classificati al terzo posto nel Global Innovation Index nel 2024 e vantano un vasto ecosistema di start-up e colossi globali che hanno ridisegnato il panorama tecnologico mondiale del ventunesimo secolo, dal web mobile all’e-commerce all’IA.

È vero, l’impulso all'innovazione viene messo a dura prova da nuove politiche come il possibile congelamento dei finanziamenti per alcuni tipi di ricerca scientifica o il giro di vite sugli studenti internazionali, che potrebbero scoraggiare giovani donne e uomini di talento dallo studiare e lavorare negli Stati Uniti. Tuttavia, a nostro avviso, il vantaggio imprenditoriale costruito nel corso di decenni dal mondo accademico e dalle imprese è ormai parte integrante della cultura statunitense e come tale destinato a persistere.

Oltre a questo, con una popolazione di 340 milioni di abitanti, gli Stati Uniti vantano il più grande mercato interno del mondo sviluppato. Se da un lato i dazi imporranno alle aziende di ristrutturare le catene di fornitura, dall’altro le dimensioni geografiche del mercato statunitense offriranno a molte di esse la possibilità di riorganizzare le proprie operazioni nel modo più efficiente. 

Eccezionalità e investimento passivo vs. attivo

Ritorniamo quindi alla domanda iniziale. È senz’altro possibile che l’eccezionalità statunitense, che ha sollevato l’intero mercato negli ultimi anni, abbia perso parte della sua forza. Se è così, a nostro avviso, non si può più sperare che un’allocazione passiva nel mercato azionario USA offra una sovraperformance regolare rispetto al resto del mondo. Fare estrapolazioni, negli investimenti, è sempre pericoloso, ma in questo caso i rischi sono amplificati dalle complessità associate all’evoluzione delle politiche economiche e alle difficili condizioni operative.

Diffidiamo da tempo delle allocazioni passive, soprattutto perché negli ultimi anni il mercato a stelle e strisce è diventato fortemente concentrato nelle Magnifiche sette. All’inizio del 2025 l’enorme slancio evidenziato dalle mega cap ha cominciato a diminuire. Per quanto tra le Magnifiche sette si trovino aziende eccellenti, riteniamo che il mercato smetterà di premiare questo gruppo di società in modo indiscriminato. A nostro avviso, negli ultimi due anni il tema dell’IA ha dato vita a livelli malsani di concentrazione, spingendo molti investitori a sorvolare su quella prudente diversificazione che aiuta a contemperare difesa e attacco nei portafogli azionari e che favorisce il successo degli investimenti nel lungo periodo.  

Trovare imprese eccezionali per il futuro

Come si può quindi perseguire la diversificazione in un clima di incertezza? Attenendosi in modo disciplinato a una filosofia e ad un processo di investimento. Nel nostro caso, si tratta di cercare imprese di qualità con modelli di business redditizi che si traducano in opportunità di reinvestimento. Vediamo in questo una fonte di crescita regolare e di solidi rendimenti azionari a lungo termine, in qualsiasi contesto macroeconomico e di mercato.

In questo momento individuare le imprese caratterizzate da una redditività sostenibile è più difficile del solito a causa delle incerte ricadute dei dazi sulle catene di fornitura, sui costi e sui driver della domanda. Tuttavia, nell’esaminare l’ampia gamma di possibili risultati, la ricerca fondamentale ci aiuta a identificare le società con le caratteristiche aziendali giuste per superare la prova dei dazi nel tempo. Per queste imprese, la volatilità del mercato ha persino creato qualche opportunità, poiché il calo delle valutazioni si traduce in un profilo di rischio/rendimento più interessante.

A nostro avviso, negli investimenti azionari un approccio selettivo è sempre estremamente importante. Oggi, forse, lo è più che mai. Tuttavia, applicando un processo collaudato nel tempo, crediamo che gli investitori possano trovare società con rendimenti resilienti e leader dell’innovazione, con cui creare portafogli di azioni statunitensi ben posizionate per una solida crescita futura.

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Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.

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