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Come e perché investire in azioni difensive nell’era Trump?

03 febbraio 2025
5 min read
| Chief Investment Officer—Strategic Core Equities; Portfolio Manager—Global Climate Transition Strategy

Adottando una strategia difensiva in ambito azionario, gli investitori possono prepararsi alla volatilità di mercato in un anno di grande incertezza.

Nel 2025 i mercati azionari dovranno confrontarsi con tre importanti fonti di volatilità. L'incertezza sulle politiche della nuova amministrazione statunitense, le sfide poste dall'intelligenza artificiale (IA) e le mutevoli condizioni macroeconomiche potrebbero causare turbolenze sui mercati.

Tuttavia, non per questo gli investitori avversi al rischio dovrebbero rinunciare alle azioni. Una strategia difensiva attentamente formulata può aiutare gli investitori a posizionarsi in vista di una possibile instabilità, cogliendo al contempo il potenziale di rendimento offerto dalle aziende in grado di superare gli ostacoli futuri.

Trump 2.0: cosa c'è di diverso questa volta?

Alcuni investitori potrebbero essere rassicurati da quanto accaduto durante il primo mandato di Trump. Dopotutto, dal 2016 al 2020 i mercati azionari hanno registrato buone performance e la volatilità del mercato è stata relativamente contenuta.

A nostro parere, un confronto del genere è semplicistico. All'inizio del nuovo mandato di Trump le condizioni di mercato sono molto diverse da quelle che si registravano ai tempi del suo primo insediamento nel 2016. Alla fine del 2024 il rapporto prezzo/utili prospettici del mercato azionario statunitense si attestava a 21,1x, segnalando valutazioni più costose del 29% rispetto alla fine del 2016 (cfr. Grafico). 

Trump 2.0: il quadro economico/di mercato e la sequenza delle politiche sono diversi
Table lists key differences in the financial market and macroeconomic environment in 2016, when Trump was elected to his first term as president, and 2024

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
Tutti i dati si riferiscono agli Stati Uniti. Le valutazioni di mercato sono date dal P/E prospettico dell'S&P 500; Titoli difensivi/mercato indica il rapporto tra i P/E prospettici dell'MSCI USA Min Vol e dell'S&P 500; Azioni growth/
mercato indica il rapporto tra i P/E prospettici dell'MSCI USA Growth e dell'S&P 500; gli spread creditizi sono dati dalla differenza di rendimento tra il Barclays US HY Corporate Index e i Treasury USA a 10 anni. 
Al 31 dicembre 2024
Fonte: Bloomberg, Federal Reserve Economic Data, MSCI e AllianceBernstein (AB) 

Al contempo, in rapporto al mercato nel suo insieme, le azioni growth sono molto più costose rispetto al 2016, mentre i titoli difensivi (rappresentati dall'MSCI USA Minimum Volatility Index) presentano valutazioni relativamente convenienti rispetto all'intero mercato. 

Anche le condizioni macroeconomiche sono cambiate: gli Stati Uniti sono alle prese con un'inflazione più alta rispetto al 2016 e un disavanzo di bilancio che è lievitato fino al 6,7%.

A nostro avviso, le attuali condizioni macro e di mercato richiedono un approccio improntato alla cautela e creano i presupposti per potenziali episodi di volatilità, soprattutto alla luce dei rischi all'orizzonte.

Rischio 1: l'agenda politica di Trump comporta incertezza

Dietro le credenziali pro-business del Presidente Donald Trump si celano molte incertezze politiche. Nei suoi primi ordini esecutivi Trump ha deciso di deregolamentare il settore energetico e ha ribadito la promessa di tagliare le imposte sulle imprese e di imporre dazi su Cina, Canada e Messico. Misure come queste mirano a rafforzare il vantaggio competitivo delle società statunitensi.

Tuttavia, per formulare le politiche in dettaglio ci vuole tempo e gli effetti sulle aziende statunitensi e internazionali non sono visibili da un giorno all'altro. I dazi, ad esempio, servono a rendere meno competitivi i beni importati negli Stati Uniti. In realtà, l'effetto dei dazi differisce a seconda dei settori e delle imprese.

Ad esempio, stando alla nostra analisi dei componenti dell'MSCI World, i produttori di beni hanno una quota maggiore di ricavi esposta ai potenziali dazi rispetto alle società di servizi. Nel settore tecnologico, le aziende di semiconduttori e hardware sono molto più vulnerabili ai dazi rispetto alle imprese di software.

Vista la difficoltà di valutare l'impatto dei dazi sulle singole aziende, prevediamo un aumento della volatilità che potrebbe creare opportunità nelle aziende erroneamente considerate vittime delle restrizioni commerciali (cfr. Grafico). Alcune aziende che negli ultimi anni hanno ottimizzato le catene di fornitura potrebbero superare il rischio di dazi e riservare sorprese positive in termini di utili e rendimenti.

La nuova agenda politica USA crea rischi e opportunità
An illustrative diagram lists the President Trump’s key policies, indicating which are likely to create risks and opportunities in the short and medium term.

Solo per scopi illustrativi.
Fonte: AB

Altri cambiamenti di policy, dalla deregolamentazione agli sgravi fiscali, potrebbero creare opportunità per gli investitori. Riteniamo che gli effetti di questi cambiamenti si ripercuoteranno su settori e imprese in modo eterogeneo, creando volatilità sui mercati.

Rischio 2: il cammino precario dell'IA

L'IA è senza dubbio il tema che più ha influito sui mercati azionari negli ultimi due anni. La promessa di una tecnologia rivoluzionaria potenzialmente in grado di dare impulso alla produttività ha catturato l'immaginazione degli investitori e assicurato alle Magnifiche sette (le mega cap statunitensi) rialzi da record in borsa e posizioni dominanti sul mercato.

Tuttavia, la strada che porta dalla tecnologia dirompente alla crescita sostenibile è piena di rischi. È vero, tra le Magnifiche sette si trovano aziende di alta qualità che potrebbero beneficiare di un allentamento della regolamentazione sotto Trump. Tuttavia, le elevate valutazioni sollevano dubbi circa la loro capacità di soddisfare le aspettative di crescita degli utili a lungo termine. A nostro avviso, i portafogli passivi USA e globali con posizioni altamente concentrate nelle mega cap sono vulnerabili a un mutamento del sentiment, che potrebbe anche alimentare la volatilità sui mercati. In effetti, il 27 gennaio i titoli tecnologici sono precipitati, spazzando via oltre 1.000 miliardi di dollari di valore di mercato, poiché i rapidi progressi della start-up cinese DeepSeek nel campo dell'IA hanno suscitato dubbi sulla spesa futura.

La buona notizia è che si può assumere un'esposizione all'IA pur mantenendo un assetto difensivo.

Le società di semiconduttori sono relativamente costose sulla base del rapporto prezzo/free cash flow, mentre i titoli delle aziende di software e hardware sono scambiati a valutazioni più ragionevoli (cfr. Grafico), ed è in questi settori che gli investitori possono trovare aziende di qualità appartenenti alla schiera dei beneficiari e degli enabler dell'IA. Con questa strategia, un portafoglio azionario difensivo può acquisire un'esposizione al tema dell'IA, mitigando al contempo alcuni dei rischi derivanti dalla detenzione di grosse posizioni nei titoli più importanti. 

Valutazioni dei titoli tecnologici: moderate nei segmenti software e hardware
Left chart shows price/free-cash-flow valuations of four technology sub-industries in the MSCI World Index. Right chart shows 2024 returns of those industries.

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
P/FCF: rapporto prezzo/free cash flow
Al 31 dicembre 2024
Fonte: MSCI e AB

Rischio 3: dinamiche divergenti nell'economia mondiale

Il rischio macroeconomico influisce sempre sui mercati azionari, ma quest'anno, secondo noi, i drastici cambiamenti della politica statunitense potrebbero innescare una forte volatilità sui mercati, specialmente in presenza di condizioni economiche divergenti a livello globale.

Alcune delle politiche di Trump sono considerate favorevoli alla crescita, ma alimentano anche le preoccupazioni in merito alla sostenibilità dei conti pubblici e hanno probabili effetti inflazionistici che potrebbero indurre la Federal Reserve a rallentare il ritmo dei tagli dei tassi. Date le incertezze politiche, la gamma di possibili scenari è piuttosto ampia; gli economisti di AB prevedono una probabilità di recessione di appena il 20% nel corso di quest'anno 

e non escludono la possibilità di assistere a una maggiore divergenza economica a livello globale. I dazi di Trump potrebbero pesare sulla Cina e sull'Europa, due regioni già afflitte da una crescita economica stentata. Lo stimolo cinese è un'incognita. In Europa, dove l'inflazione sta convergendo verso l'obiettivo, la Banca centrale europea dovrebbe essere in grado di continuare a ridurre i tassi per tutto l'anno.

A nostro avviso, per far fronte a questi rischi, gli investitori che desiderano un assetto difensivo dovrebbero puntare a costruire portafogli azionari resistenti alle eventuali tensioni macro. Riteniamo che questo significhi fare ricorso alla ricerca fondamentale per individuare aziende di qualità non influenzate dalle dinamiche macroeconomiche.

Nei mercati di oggi gli investimenti azionari sono ancora indispensabili. Le azioni hanno la comprovata capacità di generare solidi rendimenti reali, superiori al tasso d'inflazione, nel corso del tempo. Siamo dell'avviso che i titoli azionari di aziende di alta qualità, con quotazioni stabili e valutazioni interessanti – fattori che indichiamo come qualità, stabilità e prezzo – possano costituire la colonna portante di una strategia difensiva efficace per affrontare le condizioni fluide osservate oggi nell'economia e nei mercati.

Un'allocazione in titoli azionari capaci di proteggere i portafogli durante le fasi di ribasso può aiutare gli investitori con una minore propensione al rischio a mantenere la rotta in un mondo di instabilità politica che potrebbe scuotere i mercati in modo imprevedibile.  

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.

MSCI non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione implicita o esplicita e non si assume alcuna responsabilità in relazione a qualsiasi dato di MSCI contenuto nel presente documento. I dati di MSCI non possono essere ridistribuiti o utilizzati come base per altri indici, o per qualsivoglia titolo o prodotto finanziario. La presente relazione non è stata approvata, rivista o prodotta da MSCI.