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Market Matters

Cosa comporta per gli investitori un rischio più elevato per il dollaro USA

6 ottobre 2025
Tempo di lettura: 5 minuti
Inigo Fraser Jenkins
Inigo Fraser Jenkins Investment Strategist
David Hutchins
David Hutchins, FIA Portfolio Manager–Multi-Asset Solutions

Le pressioni fiscali, la geopolitica e le politiche instabili hanno ridotto il ruolo di bene rifugio del dollaro. Il passaggio ad altre valute sarà probabilmente lento, ma comporta dei rischi per i portafogli.

Si discute molto sul fatto che il recente calo del dollaro USA continuerà e il suo status di bene rifugio è stato messo in discussione. Anche il rischio legato al dollaro è in aumento, a causa delle preoccupazioni relative alla sostenibilità fiscale, alla geopolitica e alle scelte di politica interna.

Pur non riscontrando ancora segnali di spostamento di capitali dagli asset denominati in dollari, prevediamo un passaggio ad altri asset nei prossimi anni.

Gli investitori che continuano ad applicare le stesse regole empiriche relative al dollaro potrebbero trovarsi ad affrontare un rischio di cambio maggiore di quanto previsto. Riteniamo opportuno riconsiderare l’esposizione al dollaro USA.

In generale, gli investitori non statunitensi dovrebbero coprire maggiormente l’esposizione al dollaro rispetto al passato, con un approccio di copertura specifico al loro caso.

Cambiamento del nesso tra dollaro e rendimenti obbligazionari

Da quando gli Stati Uniti hanno imposto dazi elevati all’inizio di aprile, il nesso tra il valore del dollaro e i rendimenti obbligazionari statunitensi, ovvero la loro correlazione, è cambiato.

Nei giorni in cui il dollaro si indebolisce, i rendimenti obbligazionari USA aumentano (grafico). Riteniamo che questo comportamento sia sintomo del dubbio degli investitori sul ruolo tradizionale del dollaro come bene rifugio.

Anche le correlazioni tra oro, argento e bitcoin sono aumentate, nonostante non vi siano aspettative di un aumento dell’inflazione. Ciò suggerisce che gli investitori stanno cercando questi asset come potenziali alternative alle valute garantite dai governi, mentre continua il dibattito sullo status e sul rischio del dollaro.

Le relazioni tra dollaro e rendimenti obbligazionari indicano un cambiamento nella percezione del rischio

Rendimenti dei Treasury USA a 10 anni vs indice del dollaro USA

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.

Al 30 giugno 2025

Fonte: LSEG Data & Analytics e AllianceBernstein (AB).

Perché gli investitori sono preoccupati per il dollaro

Per gli investitori al di fuori degli Stati Uniti, i rischi legati al dollaro vanno dall’aumento della pressione fiscale alla ricerca di alternative alla valuta popolare da parte delle nazioni rivali.

Gli Stati Uniti offrono agli investitori mercati dei capitali ampi e profondi con abbondanti opportunità. Tuttavia l’incertezza sulle future decisioni politiche del Paese ha scosso la loro fiducia nel dollaro e negli asset denominati in dollari.

La preoccupazione immediata riguardo al dollaro è la sostenibilità fiscale. Secondo il Congressional Budget Office, il One Big Beautiful Bill potrebbe aumentare il debito netto degli Stati Uniti di 3.300 miliardi di dollari nel prossimo decennio. Molte grandi nazioni presentano un debito pubblico che si colloca nella fascia alta del range post-seconda guerra mondiale, ma gli Stati Uniti hanno una sfida in più: il costo annuale del servizio del debito pubblico supera ormai il budget della difesa. Se i tassi a lungo termine aumenteranno, si creeranno pressioni.

La seconda preoccupazione è che i legislatori statunitensi potrebbero imporre condizioni sfavorevoli agli investitori esteri che detengono asset USA, estendendo il termine dei titoli di debito USA o imponendo una commissione di servizio sulle cedole obbligazionarie. La possibilità di un cambiamento delle regole per gli investitori stranieri crea un rischio.

La terza incertezza è di natura geopolitica. I rivali degli Stati Uniti, in particolare Russia e Cina, si sentono costretti a trovare sistemi di pagamento al di fuori della portata degli Stati Uniti. Se si considera il contesto geopolitico odierno come una nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Cina, ciò implica un maggiore impulso per le nazioni rivali a trovare alternative al dollaro.

Tante chiacchiere e nessun flusso? Valutare il capitale in movimento

Si è discusso molto di un abbandono di massa degli asset statunitensi, ma i flussi dei fondi di investimento non mostrano segnali di vendita.

A nostro parere gli investitori dovrebbero riconoscere l’eccezionalità della crescita che sta alla base delle argomentazioni a favore delle azioni statunitensi. E nonostante il clamore, quest’anno non abbiamo assistito a deflussi netti dagli asset statunitensi. Alcuni investitori probabilmente abbandoneranno le obbligazioni USA, ma finora ha prevalso il bisogno di liquidità.

Per effettuare un’allocazione strategica senza obbligazioni statunitensi, gli investitori dovranno adattare la loro governance per accettare una minore liquidità, e questo potrebbe essere difficile. Tuttavia, nella pratica gli investitori non statunitensi stanno coprendo maggiormente l’esposizione al dollaro.

Cos’è la copertura valutaria?

Solo per scopi illustrativi.

Il dollaro è ancora la valuta di riserva mondiale?

Sembra probabile un graduale deflusso dal dollaro verso altri asset, senza alternative significative allo status di valuta di riserva del dollaro.

È improbabile che la Cina renda convertibile la propria valuta e l’oro non ha una scala sufficiente per sostituire il dollaro. Una frammentazione dei sistemi di pagamento che includerebbe le valute digitali delle banche centrali e la moneta digitale privata potrebbe rappresentare una minaccia, anche se ci sono ostacoli a una più ampia adozione.

Al momento non ravvisiamo un’alternativa chiara allo status di valuta di riserva del dollaro, ma prevediamo che si indebolirà nel tempo. Il cambiamento più significativo è verso un rischio maggiore, che ha implicazioni per gli investitori non statunitensi con investimenti in dollari.

“

Non ravvisiamo un’alternativa chiara al dollaro statunitense come valuta di riserva, ma prevediamo che la valuta si indebolirà nel tempo.

Copertura valutaria: le opzioni

La quota dominante del mercato azionario globale è denominata in dollari, obbligando gli investitori a considerare la copertura.

Alcuni investitori non coprono l’esposizione valutaria, perché non sono consapevoli del rischio o hanno un forte orientamento verso il proprio Paese e un rischio valutario limitato. La copertura totale è spesso utilizzata nei fondi comuni di investimento progettati in un’ottica monovalutaria e dagli investitori che non vogliono che le valute dominino i rendimenti (grafico).

Altri investitori, spesso consulenti patrimoniali di minore entità e alcune istituzioni, coprono solo gli asset a basso rischio, come le obbligazioni e le strategie absolute return. Le grandi istituzioni e i gestori patrimoniali possono coprire alcuni asset in base alla loro volatilità.

Naturalmente, gli investitori dovrebbero considerare la loro situazione individuale nel determinare la copertura valutaria.

Scelte per la copertura del dollaro

Solo per scopi illustrativi.

In sintesi...

I rischi per il dollaro USA sono certamente aumentati e prevediamo un graduale deflusso dalla valuta di riserva mondiale verso altri asset. In linea generale, riteniamo che tutti gli investitori dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di ridurre l’esposizione al dollaro nelle loro allocazioni di portafoglio.

Inigo Fraser Jenkins
Inigo Fraser Jenkins Investment Strategist
David Hutchins
David Hutchins, FIA Portfolio Manager–Multi-Asset Solutions

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