Dollaro più debole? Forse è tempo di farci l’abitudine

23 luglio 2025
3 min read

I mutamenti politici possono creare un incentivo a diversificare.

Quando ad aprile gli Stati Uniti hanno annunciato una serie di nuovi dazi indiscriminati il mercato non l’ha di certo presa bene. Azioni, rendimenti dei Treasury Bond e valore di scambio del dollaro USA hanno tutti subito un brusco calo. Ma da allora il mercato azionario e quello obbligazionario hanno recuperato interamente le perdite.

Il dollaro, invece, ha continuato a perdere forza. Pur non prevedendo una recessione negli Stati Uniti, ci attendiamo un ulteriore deprezzamento della valuta nei prossimi mesi.

Perché? I motivi sono due: le valutazioni e le conseguenze a livello globale del quadro di policy USA.

Nonostante la recente svalutazione, secondo gran parte degli indicatori il dollaro resta sopravvalutato rispetto alle altre valute principali. Occorre ricordare che la valuta ha subito un brusco apprezzamento nel periodo post-pandemico dato che il contesto di mercato era dominato dall’eccezionalismo economico americano. In termini di tasso di cambio effettivo rispetto a un paniere di altre valute, tra il 2021 e il 2025 il dollaro ha guadagnato quasi il 20%, chiudendo il 2024 vicino ai massimi storici.

Biglietto verde ancora sopravvalutato
Biglietto verde ancora sopravvalutato

Al 15 maggio 2025
Fonte: LSEG Data & Analytics

Il ruolo fondamentale delle politiche USA

Le valutazioni, in generale, non rappresentano un buon anticipatore della direzione a breve termine dei tassi di cambio; dopotutto il dollaro è ormai sopravvalutato da diversi anni. Affinché avvenga un cambio di passo e una valuta possa tornare a valutazioni normali dopo un periodo di divergenza occorre un fattore scatenante.

Questo, oggi, è rappresentato a nostro avviso dal quadro di policy statunitense. Buona parte della forza del dollaro negli anni è dipesa dal suo ruolo indiscusso di valuta di riserva mondiale. Le riserve valutarie di tanti Paesi sono per una quota sproporzionata in dollari per varie ragioni, alcune ancora valide oggi.

Tra queste vi è il fatto che l’economia statunitense è ancora la più grande e importante al mondo; il biglietto verde resta poi la valuta dominante nel commercio, nell’emissione di debito e nelle transazioni finanziarie internazionali, mentre i mercati finanziari statunitensi sono i più profondi e liquidi a livello globale.

Ma altri fattori alla base del predominio del dollaro sono oggi in discussione. Si pensi alle riserve presso le banche centrali; i responsabili della loro gestione detengono asset in un’ottica di lungo periodo e stabiliscono le proprie allocazioni in base alla prevedibilità e all’affidabilità delle politiche oltre che alla loro aderenza a un quadro normativo.

I dazi annunciati ad aprile hanno reso chiaro che il quadro di policy statunitense non è più prevedibile o affidabile come in passato. Per molti osservatori esso non rispetta più le regole esistenti e le norme accettate dalla comunità globale. I responsabili della gestione delle riserve, che sovrintendono fondi di riserva di grandissime dimensioni, tendono a mettere in atto i cambiamenti in modo lento. Riteniamo tuttavia che i mutamenti del contesto di policy statunitense siano difficili da gestire per questi investitori, rafforzando gli incentivi ad apportare tali cambiamenti. 

Oltre dazi e commercio

Oggi i possibili mutamenti delle politiche statunitensi non riguardano solo dazi e commercio.

La legge di bilancio approvata questo mese dal Congresso lascia pensare che deficit e debito, con tutta probabilità, continueranno a crescere.

La prospettiva di una minore indipendenza della Fed fa temere un potenziale incremento dell’inflazione e una maggiore volatilità economica e di mercato.

Data la rapidità dei mutamenti di policy e la mancanza di un processo trasparente per discutere o analizzare tali cambiamenti prima che vengano messi in atto, inoltre, la comunità internazionale si prepara ad altre importanti novità.

Un dollaro debole vorrà dire molto probabilmente prezzi all’esportazione più competitivi, fattore positivo per le multinazionali statunitensi, oltre a favorire potenzialmente chi, dagli Stati Uniti, investe in azioni non statunitensi. Ma una debolezza prolungata del biglietto verde potrebbe erodere i margini di profitto di quelle imprese che importano una quota significativa dei propri fattori produttivi.

Nei mercati obbligazionari, una svalutazione del dollaro potrebbe creare l’opportunità, per gli investitori, di seguire un approccio diversificato a livello globale.

Il dollaro gode ancora di alcuni vantaggi

Per essere chiari: non ci aspettiamo una repentina fuga di capitali. Il dollaro presenta ancora vantaggi significativi rispetto alle altre valute. Ma anche cambiamenti graduali nella gestione delle riserve sono destinati verosimilmente a pesare sulla valuta statunitense, e quest’incertezza, a nostro avviso, porterà a una maggiore diversificazione delle riserve valutarie.

Un lento slittamento: le riserve in dollari sono destinate a diminuire?
Un lento slittamento: le riserve in dollari sono destinate a diminuire?

Al 31 marzo 2025
Fonte: LSEG Data & Analytics

I responsabili della gestione delle riserve avevano già iniziato a diversificare prima che avvenissero i mutamenti degli ultimi mesi; si tratta di un trend destinato a nostro giudizio ad accelerare data la perdita di fiducia nel quadro di policy statunitense da parte degli investitori internazionali.

Tali responsabili, ovviamente, non sono gli unici player nel mercato valutario globale, ma le grandi dimensioni e la lunga durata delle loro allocazioni incentivano gli altri investitori a tentare di predirne le variazioni.

Questo mix peserà verosimilmente sul dollaro nei trimestri a venire e, pur non attendendoci un crollo, ci appare probabile un ritorno delle valutazioni a lungo termine a livelli più normali.

Il che significa un dollaro più debole.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.