Schiavitù moderna: un rischio importante nel settore minerario

13 febbraio 2023
6 min read

La consapevolezza riguardo alla schiavitù moderna come male sociale e rischio d'investimento continua a crescere, ponendo gli investitori in una posizione ideale per identificare ed eliminare questo rischio in tutti i settori. Una sfida particolare in tal senso proviene dall'industria mineraria: i rischi per i lavoratori di questo settore sono elevati e in aumento, e non sono adeguatamente gestiti rispetto a quelli che interessano settori ad alto rischio rivolti ai consumatori, come tecnologia e abbigliamento.

I lavoratori delle imprese estrattive provengono da gruppi demografici particolarmente vulnerabili, come i migranti e le minoranze. Molte aziende operano in aree geografiche caratterizzate da conflitti, corruzione o sistemi giudiziari deboli. Il lavoro in miniera è di per sé pericoloso e anche i modelli di business, che spesso si basano sull'outsourcing e sulla domanda stagionale, possono essere ad alto rischio.

Non sorprende, quindi, che la nostra ricerca classifichi l'industria mineraria come un settore ad alto rischio per le persone, sia all'interno delle sue operazioni commerciali che nelle filiere (cfr. Grafico). Secondo noi, peraltro, i rischi sono in aumento.

Il settore minerario globale presenta un rischio sostanziale di schiavitù moderna
Il settore minerario globale presenta un rischio sostanziale di schiavitù moderna

L'analisi attuale non è garanzia di risultati futuri.
*I rischi associati alla filiera possono comprendere i clienti ed estendersi ai fornitori di secondo e persino di terzo livello quando il comportamento dell'azienda contribuisce al rischio di schiavitù moderna.
** Real estate investment trust
Al 31 dicembre 2021
Fonte: ACSI, interviste aziendali, report aziendali, ricerca settoriale e AB

Alcuni rischi di crescente importanza derivano dal controllo sempre più capillare esercitato da governi e organizzazioni intergovernative. Gli Stati Uniti hanno già introdotto specifiche norme sui cosiddetti "minerali di guerra", mentre nell'Unione europea il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la direttiva riguardante la rendicontazione societaria di sostenibilità. La nuova direttiva richiederà alle grandi imprese dell'Unione e dei paesi terzi con una presenza significativa sul territorio di riferire sui fattori sociali, tra cui le condizioni di lavoro, l'uguaglianza, la non discriminazione, la diversità e l'inclusione, i diritti umani e gli effetti della specifica impresa sulle persone e sulla salute umana. 

Nel febbraio 2022 la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, che una volta approvata disciplinerà gli obblighi delle imprese in materia di diritti umani e ambiente. Nel settembre 2022 la Commissione ha lanciato una proposta di regolamento che vieta i prodotti ottenuti con il lavoro forzato sul mercato dell'Unione. La proposta non prende di mira specificamente il settore minerario, ma riguarda le aziende che utilizzano il lavoro forzato. Se convertita in legge, la proposta vieterà l'importazione e l'esportazione dei loro prodotti dall'UE. 

Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (ONU) mirano a sradicare la schiavitù moderna entro il 2030, e nel dicembre 2022 i Principi per l'investimento responsabile (PRI) sostenuti dall'ONU hanno lanciato un'iniziativa che promuove l'engagement con le aziende sulle questioni sociali e i diritti umani. L'iniziativa, la più grande del suo genere, è stata sostenuta da oltre 220 asset manager con masse in gestione per 30.000 miliardi di dollari. 

I primi settori nel mirino dell'iniziativa sono il minero-metallurgico e quello delle energie rinnovabili. Altre fonti di rischi crescenti sono di natura geopolitica. La spinta a una maggiore diffusione delle rinnovabili, insieme ad altri cambiamenti tecnologici – tra cui i progressi nelle attrezzature militari – alimenta notevolmente la domanda di alcuni minerali. La concorrenza potrebbe farsi ancora più intensa, con i governi a contendersi risorse relativamente scarse insieme alle imprese. 

All'aumentare di queste pressioni, salirà anche l'incertezza per i lavoratori del settore minerario, in particolare per quelli che si trovano nei segmenti più remoti e meno trasparenti delle catene di approvvigionamento. Il risultato è un aumento della posta in gioco per gli investitori che cercano di identificare e gestire i rischi per le persone nei portafogli d'investimento. Come si può migliorare l'efficacia di questi sforzi?

Nel settore minerario, l'area geografica è un importante fattore di rischio

A nostro avviso, il segreto è disporre di un solido quadro di riferimento per valutare il rischio di schiavitù moderna in tutte le imprese dell'universo d'investimento rilevante, non solo in quelle presenti nei portafogli degli investitori. Avvalendosi di una combinazione di analisi fondamentale e ricerche specialistiche di terzi, è possibile dare priorità alle aziende e ai settori in base alla loro esposizione al rischio di schiavitù moderna.

Il nostro quadro di riferimento si basa su quattro fattori di rischio chiave: popolazioni vulnerabili, aree geografiche ad alto rischio, prodotti e servizi ad alto rischio e modelli di business ad alto rischio. Tutti questi aspetti si applicano alle imprese estrattive e alle loro catene di fornitura.

Perché il rischio nel settore minerario è così elevato? Si tratta di un settore produttivo economicamente importante, soprattutto per i paesi emergenti. Delle 40 nazioni che dipendono dalle risorse minerali non combustibili per oltre il 25% delle loro esportazioni, il 75% sono economie a basso e medio reddito.

Essendo profondamente radicato nei paesi emergenti, il settore estrattivo costituisce una fonte di rischio rilevante per le persone in molte di queste aree. Ad esempio, l'attività estrattiva svolta artigianalmente e su scala ridotta (in breve "ASM"), un'occupazione relativamente pericolosa spesso caratterizzata da pratiche di sicurezza inadeguate, è condotta in misura preponderante in questi paesi. Secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro, quasi 13 milioni di persone si dedicano all'ASM e si stima che 100 milioni di persone dipendano da questa attività per il proprio sostentamento.

Tra i rischi per le persone in molte aree con attività minerarie figurano condizioni di sfruttamento in luoghi remoti, il trasferimento – a volte forzato – delle popolazioni indigene per ottenere l'accesso ai minerali e l'associazione con la criminalità organizzata o i conflitti armati. Questi pericoli sono probabilmente destinati a intensificarsi, perché gran parte della crescita futura della domanda di minerali ricadrà su aree geografiche ad alto rischio.

L'engagement favorisce la comprensione e la conoscenza

Anche se il quadro di riferimento per l'analisi del rischio di schiavitù moderna è uno strumento molto utile, la vera conoscenza scaturisce dalla comprensione dell'esposizione di ciascuna azienda. I fattori di rischio sono elevati in tutto il settore, ma variano da un'impresa all'altra, così come la consapevolezza dei rischi e gli sforzi per gestirli.

La comprensione delle singole esposizioni al rischio di schiavitù moderna richiede non solo solide competenze di ricerca e collaborazione tra analisti fondamentali ed esperti interni di questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), ma anche una chiara idea delle migliori pratiche di gestione del rischio. 

È essenziale anche la volontà di condurre un engagement diretto con le aziende per identificare e affrontare i problemi. L'engagement, in termini sia di conoscenza che di azione, può contribuire a ridurre i rischi non solo per i lavoratori delle miniere e delle catene di approvvigionamento, ma anche per le aziende e per gli investitori. Si tratta di un'occasione d'oro per sensibilizzare le imprese sui rischi di schiavitù moderna con cui si confrontano e aiutarle a sviluppare metodi efficaci per gestirli.

Il nostro engagement su questo tema dimostra che la consapevolezza dei rischi da parte delle società minerarie è ragionevolmente elevata e in aumento, ma anche che si possono intraprendere maggiori azioni per gestire i rischi. Ad esempio, le aziende con cui ci siamo confrontati hanno adottato in genere politiche rigorose in materia di diritti umani e schiavitù moderna, ma la qualità dell'esecuzione varia notevolmente. Una conclusione importante emersa dalla nostra attività di engagement riguarda la formazione su questo tema, che è abbastanza avanzata tra il personale operativo e di approvvigionamento delle imprese, ma ancora agli inizi presso i fornitori (cfr. Grafico).

Informazioni ottenute attraverso l'engagement sulla schiavitù moderna nel settore minerario
Informazioni ottenute attraverso l'engagement sulla schiavitù moderna nel settore minerario

Aktuelle Analysen sind keine Garantie für zukünftige Ergebnisse.
Stand: 14. September 2022
Quelle: Unternehmensberichte, Branchenanalysen und AllianceBernstein (AB)

A nostro avviso, le imprese hanno ancora molta strada da fare nell'attuare controlli sul rischio di schiavitù moderna nelle loro catene di approvvigionamento. Molte hanno istituito sistemi di denuncia anonima per i dipendenti o la comunità, ma questi meccanismi non hanno ancora messo in luce particolari problemi, il che solleva importanti interrogativi sulla loro efficacia.

Come gli investitori possono gestire i rischi, e fare la differenza

Alla luce della nostra valutazione, il settore minerario è caratterizzato per sua natura da un alto grado di rischio ed è in ritardo rispetto ad altri settori, come tecnologia e abbigliamento, sul fronte della consapevolezza dei rischi e degli sforzi tesi a ridurli.

Parte della difficoltà deriva dalle strutture diverse di questi settori. Le imprese tecnologiche e i produttori di abbigliamento sono molto sensibili all'opinione dei consumatori, presso i quali si registra una crescente consapevolezza della schiavitù moderna. Dal momento che fanno affari prevalentemente con altre aziende, le imprese estrattive sono più isolate dall'opinione dei consumatori rispetto agli operatori delle vendite al dettaglio.

Tuttavia, questo isolamento non durerà.

Le aziende clienti del settore minerario sono sempre più consapevoli del rischio di schiavitù moderna e applicano requisiti più rigorosi ai loro fornitori. I governi stanno intensificando i controlli sulle compagnie minerarie e sulle loro catene di approvvigionamento. Nel breve periodo, ciò rappresenta una sfida per le operazioni e i ricavi delle imprese estrattive e accresce le pressioni sugli investitori, chiamati a stabilire quali aziende rispondono efficacemente alle maggiori attenzioni.

Con un quadro di riferimento ben strutturato, una ricerca rigorosa e l'engagement con le aziende, gli investitori possono identificare e gestire questi rischi nei loro portafogli. Al contempo, possono aiutare le compagnie minerarie a migliorare la gestione del rischio per le persone e, in ultima analisi, a rendere la vita più sicura per molti dei milioni di lavoratori del settore.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.