Gli indici azionari non colgono l'importanza dei mercati emergenti

08 maggio 2023
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Gli indici azionari sottovalutano il ruolo dei mercati emergenti nel mondo
Bar chart compares the proportion of emerging and frontier markets in the world’s population, area and GDP, against the percentage market-capitalization weight of EM stocks in the MSCI ACWI Index.

*Proiezione media, stima al 1° gennaio 2023
†Al 22 giugno 2022
‡PIL 2022 a prezzi correnti
§Ponderazione nell'MSCI ACWI al 31 Dcembre 2022
Fonte: Fondo Monetario Internazionale (World Economic Outlook aprile 2023), MSCI, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), Divisione delle Nazioni Unite per la popolazione (World Population Prospects 2022) e AllianceBernstein (AB).

I mercati emergenti giocano sulla scena mondiale un ruolo molto più grande di quanto si possa pensare alla luce della loro bassa ponderazione nei benchmark globali. Riteniamo che gli investitori dovrebbero esaminare più attentamente le dinamiche delle economie in via di sviluppo, che creano a nostro avviso opportunità interessanti nei mercati azionari emergenti. 

Gli investitori in azioni dei mercati emergenti sperano di trovare la luce alla fine di un lungo tunnel. Dopo il boom del 2001-2010, dal 2011 al 2022 l'MSCI Emerging Markets Index ha registrato un rendimento annualizzato di appena lo 0,9% in USD. 

Le performance passate, tuttavia, mettono in ombra il potenziale futuro dei mercati emergenti, spesso sottovalutato nelle allocazioni globali. Consideriamo ad esempio le dimensioni dei paesi emergenti, che ospitano il 52% della popolazione mondiale, o l'88% se si aggiungono i mercati di frontiera e altri paesi non inclusi nell'MSCI Emerging Markets Index (cfr. Grafico in alto). I mercati emergenti e di frontiera coprono il 77% della superficie terrestre e rappresentano il 46% del PIL globale. Tuttavia, solo l'11% delle società appartenenti all'MSCI ACWI Index ha sede in un paese emergente.

Crescita più rapida, ondata di reshoring

Una limitata esposizione potrebbe rivelarsi penalizzante se le azioni dei mercati emergenti dovessero tornare in auge. In effetti, siamo convinti che i mercati azionari emergenti siano destinati a beneficiare di un contesto di crescita più robusta. Gli economisti di AB prevedono per le economie emergenti una crescita del PIL reale del 3,7% nel 2023, superiore al tasso di espansione previsto per i Paesi industrializzati, pari ad appena lo 0,3%. Secondo tali previsioni, Cina e India dovrebbero crescere rispettivamente del 5,1% e del 6,0%: un'espansione più lenta che in passato, ma di gran lunga superiore a quella attesa per il mondo sviluppato. Anche le valutazioni interessanti delle divise emergenti contribuiscono a gettare le basi per una potenziale ripresa.

La Cina è in pieno boom in seguito all'abbandono della politica "zero COVID", che ha sprigionato la domanda inespressa dopo tre anni di lockdown e ha aperto la porta a una ripresa a lungo termine. La ripresa in Cina potrebbe propagarsi a molti paesi emergenti, dalla Malesia al Sudafrica. Nell'arco di un decennio, inoltre, la Cina diventerà probabilmente la più grande economia del mondo. 

Nel frattempo, le multinazionali stanno trasferendo le proprie attività produttive dalla Cina verso altri paesi. Di questo processo di reshoring dovrebbero beneficiare paesi come Messico, Vietnam, Indonesia e India. Per cogliere al meglio questa opportunità, l'India si sta reinventando con nuove infrastrutture e una ritrovata efficienza. Dopo aver sottratto alla Cina il primato di paese più popoloso al mondo in aprile, l'India è avviata a diventare la terza economia mondiale, superando la Germania nel giro di cinque anni secondo le proiezioni dell'FMI. 

L'innovazione dà ulteriore impulso alla crescita

Dall'America Latina all'Asia, i mercati emergenti sono attraversati da un'ondata di innovazioni. La rivoluzione dell'intelligenza artificiale (AI) non sarebbe possibile senza la tecnologia dei paesi emergenti. Inoltre, la quota di brevetti depositati a livello internazionale dalle economie emergenti continua ad aumentare, arrivando al 19% nel 2022 secondo i dati degli uffici brevetti di Stati Uniti ed Europa e le stime di AB. 

Dopo anni di delusioni, molti investitori sono sottoesposti alle azioni emergenti. A fronte di molteplici catalizzatori del cambiamento e delle valutazioni interessanti dell'azionario emergente, è giunto il momento di riconsiderare l'esposizione ai paesi in via di sviluppo nell'ambito delle allocazioni azionarie globali.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.

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