Volatilità in vista: allacciare le cinture con le azioni difensive

27 gennaio 2023
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Dopo un 2022 tumultuoso, gli investitori sperano nella fine della stretta monetaria e, con essa, in una tregua dalla brusca volatilità di mercato. Tuttavia, dal momento che gli utili societari si stanno ancora adattando a un nuovo regime, la strada sarà accidentata. Come si può ridurre il rischio azionario?

La volatilità di mercato dello scorso anno è stata determinata principalmente dall'incertezza sull'inflazione e sui tassi di interesse. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell non ha detto quando la Fed smetterà di aumentare i tassi, ma ha segnalato l'intenzione dell'istituto di rallentare il ritmo dei rialzi nei prossimi mesi. 

Una volta raggiunto il livello terminale del tasso sui Fed Fund, i mercati azionari ripartiranno a tutto gas? 

Non è detto.  

Possibili turbolenze sui mercati a causa di rischi persistenti 

I mercati devono ancora adattarsi alla fine delle principali forze stabilizzanti che hanno dominato l'era pre-COVID. Questo non comporta necessariamente una riedizione del 2022, ma a nostro avviso gli investitori dovrebbero prestare attenzione ai possibili catalizzatori di una continua volatilità di mercato: inflazione persistente, aumento dei tassi d'interesse e un settore informatico in maturazione che non garantisce più una crescita vertiginosa. 

Cominciamo con l'inflazione. 

Nonostante i segnali di un suo rallentamento, tra cui il calo dei prezzi della benzina e la decelerazione dei prezzi al consumo, l'inflazione è tutt'altro che estinta. A novembre il Consumer Price Index statunitense è aumentato del 7,1% su base annua, meno del previsto ma non abbastanza da placare le preoccupazioni riguardo all'inflazione. Anche l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Fed, il PCE Price Index, mostra un aumento dei prezzi moderato ma persistente. Nell'eurozona e nel Regno Unito l'inflazione dei prezzi al consumo rimane fastidiosamente superiore al 10%. 

Anche se il ciclo di inasprimento monetario dovesse concludersi nel 2023, le banche centrali di tutto il mondo continuano ad aumentare i tassi al ritmo più rapido degli ultimi vent'anni. Riteniamo che la Fed si trovi nella seconda fase del suo ciclo di inasprimento, per cui nel 2023 potremmo assistere ancora a un paio di rialzi da 25 punti base. Quando alla fine l'inflazione rallenterà, le aziende e i mercati dovranno adeguarsi a una nuova realtà fatta di tassi più elevati e crescita più lenta, e questo richiederà tempo. È bene aspettarsi una prosecuzione della volatilità nel corso di questo processo.

I titoli tecnologici non sono più forieri di crescita

Durante il ribasso dello scorso anno, i titoli tecnologici si sono trovati al centro della volatilità di mercato. Dopo anni di continui guadagni, adesso gli investitori si rendono conto che i titoli tecnologici non cresceranno per sempre. Tuttavia, riteniamo che i timori generalizzati riguardo al settore siano fuori luogo. 

Vent'anni fa le imprese tecnologiche presentavano una crescita esplosiva, ma una scarsa maturità o redditività. Oggi la redditività è migliorata notevolmente, insieme all'espansione nei segmenti del software, dei semiconduttori e dei servizi di pagamento.

Le società in forte crescita, tra cui molte aziende tecnologiche di alto profilo, hanno registrato un'impennata durante la pandemia, ma hanno perso il favore degli investitori durante la flessione del 2022. A causare la sottoperformance del settore tecnologico è stato soprattutto il calo delle valutazioni delle imprese poco redditizie. Nel 2020-2021 i titoli di molte società tecnologiche orientate alla crescita e prive di un track record di redditività hanno raggiunto valutazioni estremamente elevate. Quando nel 2022 il mercato ha spostato l'attenzione dalla crescita alla redditività, questi titoli sono stati fortemente impattati.

Non tutte le società tecnologiche hanno evidenziato analoga volatilità 

Molte aziende tecnologiche redditizie e di alta qualità che operano dietro le quinte non corrono gli stessi rischi dei colossi orientati ai consumatori. Tra i titoli spesso trascurati dagli investitori, ad esempio, si trovano facilitatori (enabler) di tecnologie e società di servizi di pagamento che vantano modelli di business sostenibili e flussi di ricavi sostanziosi e ricorrenti. Per quanto possa sembrare controintuitivo, riteniamo che alcuni titoli tecnologici con questi attributi presentino caratteristiche difensive che possono offrire protezione dai picchi di volatilità del mercato.

Un case study interessante è quello del software. Nel 2021 molte società di software di alto profilo, che registravano una crescita sostenuta ma non avevano prospettive di redditività a medio termine, hanno raggiunto vette incredibili. L'anno scorso, quando il mercato ha iniziato a concentrarsi sulla redditività, questi titoli sono stati penalizzati. Tuttavia, diverse imprese stabili e di alta qualità sfuggite al radar degli investitori hanno evitato questo andamento altalenante. Sono proprio le società di questo tipo che, a nostro parere, possono ancora registrare tassi di crescita interessanti con una minore volatilità complessiva. 

Inoltre, anche i settori difensivi tradizionali, come la sanità e i beni di prima necessità, hanno generalmente comportato un minor rischio di erosione degli utili nelle fasi di contrazione economica (cfr. Grafico).

I settori difensivi hanno dimostrato migliore tenuta prima delle contrazioni economiche
I settori difensivi hanno dimostrato migliore tenuta prima delle contrazioni economiche

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
Le revisioni del 2022 si riferiscono ai periodi di 12 mesi terminati il 31 dicembre 2022.
La contrazione economica è rappresentata da un calo del Purchasing Managers Index (PMI), una misura della produzione industriale. I minimi sono datati al 31 dicembre 2008, 30 novembre 2012, 29 gennaio 2016 e 30 aprile 2020. Per il 2023 si ipotizza un minimo al 31 dicembre 2022, anche se il punto più basso potrebbe non essere ancora stato raggiunto. Per "media" si intende la media delle revisioni delle stime sull'EPS nei 12 mesi precedenti il minimo del PMI, da dicembre 2008 a dicembre 2021.
Al 31 dicembre 2022.
Fonte: FactSet, MSCI e AllianceBernstein (AB)

Qualità, stabilità, prezzo (QSP): i fattori chiave per affrontare tempi incerti 

Come si possono identificare i titoli potenzialmente in grado di resistere alla volatilità di mercato? Riteniamo che un approccio disciplinato e a bassa volatilità all'acquisto di imprese stabili e di alta qualità al giusto prezzo (QSP) offra agli investitori diversi modi per mitigare il rischio, partecipando al contempo ai rialzi del mercato. 

In primo luogo, gli investitori possono ridurre l'impatto dell'inflazione puntando sulla qualità. Le aziende di qualità con un forte pricing power spesso evidenziano una redditività regolare, anche nei contesti inflazionistici. Le imprese di questo tipo operano spesso in settori difensivi come le utility e i beni di prima necessità.

Gli investitori possono inoltre compensare il rallentamento della crescita con la stabilità. Le aziende stabili offrono protezione dal rischio di ribasso, perché in genere hanno un beta più ridotto (sensibilità ai movimenti di mercato) rispetto alle società growth tradizionali. La ricerca fondamentale può aiutare a individuare imprese con caratteristiche di stabilità in un'ampia gamma di settori, tra cui quelli della finanza, dell'energia e dell'informatica. 

La nostra ricerca suggerisce che le società di alta qualità e molto stabili presentano una notevole liquidità e meno debito in bilancio persino rispetto ai tradizionali baluardi difensivi. Esaminando 20 flessioni del mercato tra il 1° gennaio 1970 e il 31 dicembre 2021, emerge che i titoli dell'S&P 500 appartenenti al quintile più elevato per caratteristiche QSP hanno dato prova di buona tenuta durante le fasi di ribasso.

Nel 2022 la qualità da sola ha dato risultati deludenti, ma la qualità abbinata alla stabilità ha registrato performance migliori, mitigando al contempo il rischio. Nel caso della tecnologia, questo differenziale di performance è stato particolarmente evidente (cfr. Grafico). Le strategie a bassa volatilità che puntano a bilanciare rischio e rendimento attraverso una selezione bottom-up dei titoli nelle aree tradizionalmente difensive, nonché in settori come la tecnologia, la finanza e l'energia, hanno più frecce al loro arco per gestire la volatilità. 

Nella tecnologia, l'esposizione a qualità, stabilità e prezzo ha mitigato il rischio nel 2022
Nella tecnologia, l'esposizione a qualità, stabilità e prezzo ha mitigato il rischio nel 2022

L'analisi storica e le previsioni correnti non sono garanzia di risultati futuri.
I rendimenti del gruppo QSP si riferiscono al quintile di titoli con lo Strategic Core Edge più elevato. Lo Strategic Core Edge è il rendimento atteso sulla base di un modello proprietario che coniuga una serie di fattori di qualità, stabilità e prezzo, con una ponderazione di circa un terzo per ogni componente QSP. I rendimenti del segmento tecnologia QSP si riferiscono ai titoli informatici rientranti nel quintile con lo Strategic Core Edge più elevato. Non è possibile investire direttamente in un indice o in una media; questi non includono le commissioni di vendita o le spese di gestione associate a un investimento in un fondo comune di investimento, che ridurrebbero i rendimenti complessivi.
Al 31 dicembre 2022.
Fonte: MSCI e AB

Naturalmente, individuare queste aziende di alta qualità e resistenti agli shock può essere difficile. Crediamo che un approccio high convicton basato sulla gestione attiva possa aiutare a identificare le imprese con caratteristiche di qualità e stabilità che presentano quotazioni competitive perché non sono pienamente prezzate dal mercato. 

Questo quadro di riferimento per la selezione dei titoli può aiutare gli investitori a ridurre le perdite nelle fasi di ribasso e a massimizzare la partecipazione ai rialzi nelle fasi di ripresa. Anche se l'inflazione e la volatilità rimangono elevate, l'andamento più regolare delle performance può dare agli investitori il coraggio di rimanere investiti in azioni durante le flessioni, posizionandosi per ottenere risultati migliori nel lungo periodo.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.

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