Come investire nell'azionario emergente nell'era Trump 2.0

23 gennaio 2025
6 min read

Non tutte le aziende dei mercati emergenti saranno danneggiate dall'agenda del Presidente Trump. Ecco gli aspetti a cui prestare attenzione.

I mercati emergenti (ME) sembrano particolarmente vulnerabili ai alle politiche del Presidente Donald Trump, ma l'incertezza potrebbe creare opportunità in titoli che sono meno suscettibili di quanto ipotizzato dal mercato.

Se vogliamo credere ai mercati, l'elezione di Trump non lascia presagire nulla di buono per l'azionario dei paesi emergenti. Dall'Election Day del 4 novembre scorso al 21 gennaio, l'MSCI Emerging Markets (EM) Index è arretrato del 4,0%, mentre l'S&P 500 Index ha guadagnato il 6,2%. Detto altrimenti, in un periodo di due mesi e mezzo, tra l'azionario USA e quello emergente si è prodotto un differenziale di rendimento di ben 10,2 punti percentuali.

I dazi e i tassi di cambio creano ostacoli alle azioni emergenti

Il pessimismo è comprensibile. Dopo il suo insediamento, Trump ha ribadito la promessa di introdurre dazi sui prodotti messicani e cinesi. Le previsioni di un rafforzamento del dollaro USA e di un indebolimento delle divise emergenti potrebbero costituire un ulteriore ostacolo per le imprese dei paesi in via di sviluppo che esportano verso gli Stati Uniti. Tutto questo fa seguito a un decennio di performance sottotono per l'azionario emergente.

In realtà, le azioni dei mercati emergenti hanno evidenziato un andamento relativamente sostenuto durante il primo mandato di Trump. Dal 20 gennaio 2017 (giorno del suo insediamento) al gennaio 2021, l'MSCI EM Index ha prodotto un rendimento annualizzato del 14,1% in USD, superiore al 13,3% dell'MSCI World Index.

Benché le performance passate non compensino i rischi futuri, riteniamo che nei prossimi anni per le azioni dei mercati emergenti ci siano più speranze di quanto si pensi. Ecco alcune considerazioni positive su cui riflettere prima di escludere un investimento nell'asset class.

Le brutte notizie potrebbero essere già scontate nelle quotazioni

Quando Trump fu eletto per il suo primo mandato nel 2016, nessuno sapeva davvero cosa aspettarsi. Questa volta la sua agenda politica è stata chiaramente comunicata ai mercati e, nonostante la sua imprevedibilità, abbiamo un'idea più precisa del suo modus operandi.

Di conseguenza, riteniamo che gran parte delle brutte notizie siano già scontate nel mercato. Le azioni dei mercati emergenti hanno sottoperformato quelle dei mercati sviluppati per tutto il 2024. Riteniamo che le valutazioni conseguentemente basse (cfr. Grafico) riflettano già l'atteso deterioramento delle condizioni per le imprese dei mercati emergenti. Tuttavia, le previsioni di crescita degli utili delle aziende di questi mercati per il 2025 sono in realtà superiori a quelle delle società delle economie sviluppate. Inoltre, le revisioni delle stime sugli utili si collocano su un punto di minimo, un fatto che in passato ha segnalato solide performance prospettiche.

Le prospettive di utile e il forte sconto valutativo segnalano una possibile ripresa delle azioni dei ME
Le prospettive di utile e il forte sconto valutativo segnalano una possibile ripresa delle azioni dei ME

Le performance passate e l’analisi del contesto attuale non sono garanzia di risultati futuri.
*Le revisioni delle stime sugli utili dei ME sono smussate ("smoothed") su tre mesi.
Al 31 dicembre 2024
Fonte: Bloomberg, FactSet, MSCI e AllianceBernstein (AB)

Questi segnali non implicano che non ci siano rischi concreti; tuttavia, a nostro avviso, offrono un buon motivo per credere che gli investitori attivi abbiano buone possibilità di trovare aziende sottovalutate con un potenziale di rendimento appetibile.

Le esportazioni cinesi hanno resistito ai dazi

I dazi statunitensi sono una realtà per le aziende cinesi da molto prima della rielezione di Trump. Dal 2016 le imprese cinesi si confrontano con un rigido sistema di dazi, che è rimasto in vigore anche durante l'amministrazione Biden.

Si potrebbe pensare che questo abbia comportato una flessione delle esportazioni cinesi. A ben vedere, negli ultimi anni la quota dell'export mondiale riconducibile alla Cina è aumentata (cfr. Grafico). Questo trend riflette la capacità di adattamento dimostrata dalle aziende cinesi, che hanno deviato le loro catene di fornitura attraverso paesi come il Messico e il Vietnam. Le società cinesi che hanno riconfigurato in chiave strategica le loro supply chain negli ultimi anni potrebbero essere in grado di resistere all'impatto potenzialmente negativo dei nuovi dazi sulla loro redditività.

Le imprese cinesi si sono adattate alle pressioni dei dazi
Le imprese cinesi si sono adattate alle pressioni dei dazi

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
*Dati relativi a periodi mobili di 12 mesi.
Al 30 settembre 2024
Fonte: Fondo Monetario Internazionale e AB

Una parte significativa della produzione manifatturiera rimarrà nei mercati emergenti 

Le politiche di Trump sono finalizzate a riportare la produzione manifatturiera negli Stati Uniti. Tuttavia, quali che siano gli incentivi offerti alle imprese statunitensi, ci sembra irrealistico aspettarsi che molti tipi di produzione a basso costo facciano ritorno in America.

Abbigliamento, giocattoli e persino molti componenti elettronici rimarranno probabilmente più economici da produrre al di fuori degli Stati Uniti. L'aumento dei dazi non sempre altera le dinamiche della concorrenza. Gli investitori nei mercati emergenti possono cercare aziende in settori attualmente percepiti come potenziali vittime delle nuove politiche USA, ma che potrebbero uscirne indenni. Inoltre, paesi come India, Vietnam e Messico potrebbero trarre vantaggio dai dazi di Trump, offrendo nuove opportunità agli investitori nei mercati emergenti.

Sono attesi nuovi stimoli in Cina?

Non siamo in grado di rispondere a questa domanda. Formulare previsioni sulle politiche cinesi non è mai facile. Tuttavia, sappiamo che: in primo luogo, nel 2024 la Cina ha annunciato imponenti misure di stimolo monetario e fiscale, pari a quasi il 6% del PIL. In secondo luogo, i grandi pacchetti di stimolo varati da Pechino in passato hanno spinto al rialzo le borse cinesi, dando impulso anche i rendimenti dei mercati emergenti più in generale.

In effetti, i listini cinesi hanno ripreso quota sulla scia degli stimoli fiscali anche nel terzo trimestre del 2024, quando hanno registrato le migliori performance a livello globale. Le misure di politica fiscale e monetaria dello scorso anno stanno ancora producendo i loro effetti sull'economia e sulle imprese. Certo, l'economia cinese continua ad arrancare, ma un nuovo pacchetto di stimoli nel 2025 potrebbe cambiare profondamente le dinamiche per l'azionario cinese e per quello dei mercati emergenti più in generale.

La Cina non rappresenta tutti i paesi e le aziende dell'universo emergente

Considerata la sua posizione dominante sulla scena mondiale, gli investitori spesso tendono a equiparare le sorti della Cina a quelle di tutti gli altri paesi e aziende dei mercati emergenti. Crediamo che questo sia un errore.

Chi investe nei mercati emergenti non può certo ignorare la Cina, che rappresenta la seconda economia mondiale, con un peso del 26,2% nell'MSCI EM Index alla fine del 2024. Tuttavia, l'universo delle imprese che compongono l'MSCI EM Index è ampio e variegato, e comprende grandi paesi come l'India e la Corea del Sud ma anche economie in crescita come l'Arabia Saudita e realtà di minori dimensioni come il Brasile, la Grecia e la Polonia. Gli investitori possono trovare gemme nascoste persino in paesi fuori benchmark come il Kazakistan.

Le imprese non cinesi potrebbero essere meno esposte ai rischi di dazi in caso di escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Alcune opportunità interessanti nell'universo emergente, dagli enabler dell'IA ai beneficiari della riforma sudcoreana, hanno minori chance di risentire delle politiche statunitensi. Inoltre, allargando lo sguardo all'intero universo emergente è possibile creare un portafoglio diversificato di titoli azionari in grado di ridurre i rischi regionali in alcune parti del mondo sviluppato, specie se l'impatto delle politiche statunitensi si allarga.

I mercati emergenti sono ancora una fonte eccellente di alfa 

Siamo consapevoli che nel 2025 i mercati emergenti potrebbero finire sotto pressione. Tuttavia, l'azionario emergente è storicamente una fonte eccellente di alfa, o extra-rendimento rispetto al mercato, per gli investitori attivi più abili (cfr. Grafico).

I mercati emergenti costituiscono un terreno fertile per i gestori azionari attivi
I mercati emergenti costituiscono un terreno fertile per i gestori azionari attivi

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
Sulla base degli universi eVestment per le strategie azionarie attive di tipo all cap e large cap dei mercati emergenti e globali.
Il benchmark utilizzato per gli extra-rendimenti dei ME è l'MSCI Emerging Markets. Il benchmark utilizzato per gli extra-rendimenti globali è l'MSCI World. Sulla base dei rendimenti al lordo delle commissioni.
Al 31 dicembre 2024
Fonte: eVestment e AB

Come si può investire con successo nei mercati emergenti nella nuova era Trump adottando un approccio attivo? Il segreto sta nel considerare il rischio di policy un ingrediente essenziale dell'analisi fondamentale. Noi suggeriamo di privilegiare le aziende poco sensibili alle politiche statunitensi, ad esempio quelle che non hanno negli Stati Uniti il loro principale mercato di esportazione, oppure i produttori di componenti vitali che non hanno alternative immediate negli USA. Le aziende che hanno già dimostrato la capacità di razionalizzare le proprie catene di fornitura possono offrire inoltre vantaggi competitivi in caso di escalation delle tensioni commerciali.

Soprattutto, l'analisi del rischio di policy deve essere integrata da un processo coerente e disciplinato di selezione dei titoli per superare il pessimismo diffuso che può oscurare le gemme nascoste nei mercati emergenti. Ciò significa concentrarsi su imprese di alta qualità con caratteristiche quali vantaggi competitivi, pricing power e abilità manageriali. Così facendo, gli investitori possono a nostro avviso calibrare i loro portafogli di azioni dei mercati emergenti in modo da realizzare valide performance e solidi risultati a lungo termine in un mondo che cambia rapidamente.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.

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