Le imprese tecnologiche, ad esempio, possono avere emissioni Scope 1 (dirette) minime. Tuttavia, potrebbero impiegare enormi quantità di elettricità generata da combustibili fossili, e quindi produrre un elevato volume di emissioni Scope 2 (indirette). Le aziende di servizi alle imprese possono avere emissioni di gas serra Scope 1 e Scope 2 minime, ma fare ampio ricorso alle trasferte e ai viaggi di lavoro, che rientrano nell’ambito delle emissioni Scope 3.
I responsabili di emissioni Scope 1 tendono a produrre i volumi più elevati, ma possono avere più opportunità di ridurre le emissioni di carbonio in futuro. Le aziende che producono emissioni Scope 3 potrebbero avere maggiori difficoltà ad abbattere le emissioni senza ripercussioni sulla propria attività. Per molte imprese e settori, le filiere produttive sono le principali responsabili delle emissioni di carbonio, poiché spesso richiedono la spedizione di merci. I fornitori di logistica sono dunque una fonte cruciale di emissioni Scope 3 per molte imprese. FedEx ha preso atto di questo problema impegnandosi a lavorare con i clienti per offrire soluzioni sostenibili end-to-end per le loro filiere produttive tramite offerte di trasporto “carbon neutral” e imballaggi ecocompatibili.
Gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette sono vantaggiosi per gli affari?
Limitare il riscaldamento globale è di certo fondamentale. Ma il perseguimento di un obiettivo “net zero” si ripercuote positivamente anche sui profitti?
Un’efficace gestione delle emissioni genera a nostro avviso un doppio segnale. In primo luogo, indica che il team di gestione è focalizzato sull’efficienza delle operazioni, il che potrebbe tradursi in una riduzione dei costi operativi. Nel caso di FedEx, l’ultimo piano annunciato dall’azienda si basa sui successi ottenuti in passato nel migliorare l’efficienza energetica. Dal 2012, i programmi FedEx Fuel Sense e Aircraft Modernization hanno fatto risparmiare complessivamente all’impresa 1,43 miliardi di galloni di carburante per aviazione: un bene per l’ambiente e un bene per gli utili di FedEx. La redditività di FedEx è favorita anche dall’ottimizzazione delle rotte, un’altra iniziativa che si presta ad abbattere le emissioni di carbonio.
L’impegno ad azzerare le emissioni nette potrebbe determinare anche un aumento dei ricavi marginali, traducendosi in un vantaggio competitivo. Conoscendo l’offerta di spedizioni carbon neutral e le soluzioni di imballaggio sostenibili di FedEx, i clienti attenti al clima potrebbero preferire quest’ultima ad altre aziende di logistica nei loro processi di approvvigionamento.
Infine, una solida strategia basata su un obiettivo “net zero” denota una buona governance e un pensiero strategico lungimirante.
Il percorso verso l’obiettivo “net zero” è destinato a mutare
Fissare obiettivi che vanno oltre il 2030 può sembrare prematuro. In realtà, però, le imprese devono iniziare da subito. Ad esempio, la vita utile degli asset che contribuiscono alle emissioni di carbonio spesso si estende per molti anni in futuro.
Consideriamo la flotta di veicoli di FedEx. L’impresa ha fissato obiettivi di acquisto a breve termine, sapendo che la conversione dell’intera flotta richiederà anni. In tal modo, FedEx prevede che il 50% dei veicoli acquistati entro il 2025 sarà ad alimentazione elettrica, con il 100% entro il 2030. Questo crea le condizioni affinché tutta la sua flotta sia costituita da veicoli elettrici a zero emissioni entro il 2040.
Per le aziende è importante anche sviluppare la “memoria muscolare” per operare in un mondo “net zero” teorico.
Al fine di azzerare le emissioni nette servono tecnologie che oggi non esistono. Fissando obiettivi climatici ambiziosi, le imprese accettano di fatto di investire in queste nuove tecnologie.
FedEx, ad esempio, ha promesso di stanziare 100 milioni di dollari a favore del Yale Center for Natural Carbon Capture, per sostenere la ricerca interdisciplinare applicata alle soluzioni per il sequestro del carbonio. I ricercatori del centro svilupperanno metodi basati sui sistemi naturali di stoccaggio del carbonio, compresi gli ecosistemi biologici e il ciclo geologico del carbonio, al fine di migliorare, dove possibile, la velocità di assorbimento del carbonio, la quantità sequestrabile e i tempi dello stoccaggio. Inizialmente ci si porrà l’obiettivo di compensare le emissioni di gas serra equivalenti a quelle attualmente prodotte dalle compagnie aeree, ma in definitiva lo scopo è ampliare la ricerca per massimizzarne l’impatto globale.
La collaborazione tra numerosi stakeholder, compresi scienziati ed esponenti del mondo accademico, è a nostro avviso un passo essenziale per accelerare le strategie climatiche.
Naturalmente, le scoperte tecnologiche sono imprevedibili, e anche se l’innovazione può in definitiva produrre enormi benefici, nel frattempo è essenziale che la società civile e le imprese prendano le misure più prudenti possibili per controllare le emissioni di carbonio. In ogni settore, gli investitori devono comprendere i vantaggi aziendali specifici di un piano di decarbonizzazione, come pure i rischi associati all’inazione. L’ambizioso piano di FedEx fornisce agli investitori indicazioni utili per identificare le aziende che hanno programmi solidi per migliorare i loro business combattendo il cambiamento climatico.