Cosa cercare nei portafogli conformi agli articoli 8 e 9 dell'SFDR

21 marzo 2022
4 min read

Gli investitori europei faticano a comprendere le nuove norme mirate a confermare le credenziali ambientali, sociali e di governance (ESG) dei portafogli. Data la vaghezza delle linee guida emanate dalle autorità, riteniamo siano gli asset manager a dover fornire un quadro che spieghi chiaramente la rispondenza dei loro prodotti alle classificazioni degli investimenti sostenibili.

Il regolamento dell’Unione europea relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFDR) punta a migliorare la trasparenza in merito alle caratteristiche ESG dei portafogli di investimento, stabilendo che siano classificati come prodotti a norma dell’articolo 8 o dell’articolo 9. Tuttavia, le definizioni di questi articoli sono piuttosto ampie. A partire dal gennaio 2023, quando entreranno in vigore i requisiti di livello 2 dell’SFDR, i gestori dovranno illustrare in maniera più dettagliata l’allineamento dei portafogli con queste categorie. Per interpretare correttamente le informative, gli investitori dovrebbero concentrarsi su tre aspetti: le modalità di integrazione della ricerca ESG nei processi di investimento, l’attività di engagement e l’applicazione di una chiara metodologia per la classificazione dei portafogli.

La ricerca ESG integrata dipinge un quadro completo

Ai sensi dell’SFDR, i portafogli conformi all’articolo 8 dovrebbero promuovere “caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di tali caratteristiche, a condizione che le imprese in cui gli investimenti sono effettuati rispettino prassi di buona governance”. Qual è il vero significato di questa disposizione?

Noi crediamo che gli investitori debbano integrare le questioni ESG nella ricerca fondamentale per valutare al meglio sia il comportamento che il potenziale di rischio/rendimento delle imprese. Gli analisti fondamentali, che conoscono a menadito il business e la situazione finanziaria di un’impresa, possono valutare al meglio l’influenza delle questioni ESG sulle sue prospettive nonché la sua disponibilità a evolvere per promuovere un cambiamento positivo.

In che modo l’impresa è minacciata dal cambiamento climatico? La cultura aziendale sostiene l’innovazione e la crescita? La composizione del consiglio di amministrazione è ispirata a principi di diversity? Gli analisti che hanno familiarità con un’impresa possono porre le domande giuste e trarre le conclusioni ESG più significative.

Per valutare le aziende, molti gestori usano rating ESG di terzi, che potrebbero però non cogliere il quadro completo. I rating spesso riflettono il comportamento passato di un’impresa e non indicano se sta cambiando in meglio. Affinché i rating siano utili per gli investitori, l’analisi ESG richiede un giudizio e un’interpretazione sostanziati da parte di professionisti competenti.

Nell’esaminare un portafoglio conforme all’articolo 8, è opportuno verificare se ricorre principalmente a dati di terzi per valutare le imprese. Suggeriamo anche di appurare se gli analisti hanno ricevuto un’adeguata formazione sulle questioni ESG. Infine, si dovrebbe chiedere ai team di investimento di spiegare come l’attività di ricerca genera considerazioni utili sulle questioni ESG.

Engagement mirato all’approfondimento e all’impatto

È difficile capire le questioni ESG esaminando i report aziendali. Le discussioni dirette con le imprese su argomenti spinosi aiutano a stabilire se un’azienda è sulla strada giusta.

L’engagement è anche uno strumento di influenza molto efficace. A differenza degli investitori che forniscono capitale primario per finanziare specifici progetti, l’acquisto di azioni o obbligazioni non produce un impatto finanziario diretto. I gestori attivi, tuttavia, possono esercitare un’influenza in veste di proprietari, incoraggiando il management ad attuare miglioramenti che vadano a beneficio degli stakeholder – dai clienti, ai dipendenti, alle comunità – e sostengano al contempo i rendimenti degli azionisti.

Gli investitori si esprimono sempre più spesso sulle questioni ESG, e le imprese reagiscono di conseguenza. Ad esempio, secondo Glass Lewis, il sostegno degli azionisti per le proposte ambientali presentate dalle imprese statunitensi è salito in media al 42% nella prima metà del 2021 dal 31% dell’anno precedente. Il 57% circa delle imprese della classifica Fortune 100 ha comunicato obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra nei “proxy statement” del 2021, in aumento da appena il 35% nel 2020.

Nel valutare un portafoglio conforme all’articolo 8, consigliamo di esaminare le sue pratiche di engagement quale segno di un vero impegno sulle questioni ESG. I team di portafoglio con una solida strategia di engagement beneficiano dei vantaggi della ricerca ESG, giocando al tempo stesso un ruolo importante nel condizionare il comportamento aziendale.

Una metodologia coerente aiuta a ottenere risultati migliori

A nostro avviso, i portafogli conformi agli articoli 8 e 9 dovrebbero integrare attivamente le questioni ESG nel processo di investimento, con procedure coerenti e ripetibili sostenute da una metodologia formale. Nel valutare specifici titoli, i gestori di portafoglio e gli analisti dovrebbero innanzitutto determinare quali sono le questioni ESG rilevanti per il business di un’impresa. Dovrebbero procedere quindi a individuare, valutare e incorporare i rischi e le opportunità relativi a tali fattori nelle decisioni di investimento. Se poi gli analisti fondamentali collaborano con gli specialisti ESG, gli approfondimenti prodotti attraverso l’insieme delle loro competenze possono rafforzare le posizioni sostenibili high conviction.

È importante anche documentare l’attività di ricerca e di engagement. Nei nostri portafogli conformi agli articoli 8 e 9 teniamo traccia dell’engagement strategico e attivo e dell’attività di voto, con l’obiettivo di migliorare la ricerca e sollecitare l’azione. Incoraggiamo i team manageriali a prendere decisioni a lungo termine che permettano di ottenere risultati finanziari positivi e sostenibili per l’impresa, i suoi stakeholder e i nostri clienti. Nel 2021 i team di portafoglio di AB hanno condotto 1.566 engagement con 1.091 imprese su decine di argomenti ESG, dalle emissioni di carbonio alla salute e sicurezza dei dipendenti alle retribuzioni dei dirigenti.

Anche la tecnologia può essere d’aiuto nella formulazione di valutazioni indipendenti. Con ESIGHT, il nostro strumento di ricerca e collaborazione, gli analisti possono accedere ai documenti di ricerca ESG, al punteggio proprietario e alle informazioni sull’engagement di altri analisti e team di investimento di AB, come pure a dati di terzi.PRISM, il nostro strumento per l’obbligazionario, registra la ricerca e i punteggi ESG degli analisti ed è sincronizzato con ESIGHT. Questi sistemi forniscono dati quantitativi per valutare se un portafoglio soddisfa i criteri stabiliti dall’articolo 8.

Secondo l’SFDR, i portafogli conformi all’articolo 9 dovrebbero avere “come obiettivo investimenti sostenibili”.

Esistono tuttavia diversi modi per definire e perseguire obiettivi di investimento sostenibile, e gli asset manager dovrebbero articolare chiaramente come soddisfano i criteri dell’articolo 9. Siamo dell’avviso che investire in aziende che contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) o che sono allineati all’Accordo di Parigi sia una solida strategia sostenibile. Per raggiungere i loro obiettivi, i portafogli con un’esplicita agenda di sostenibilità devono inoltre impiegare lo stesso robusto approccio di integrazione ESG dei portafogli conformi all’articolo 8.

Per i portafogli conformi agli articoli 8 e 9 esposti a qualsiasi asset class, crediamo che la chiave del successo risieda nell’integrare la ricerca ESG nei processi di selezione dei titoli. L’engagement con il management deve focalizzarsi intensamente sulle questioni ESG. L’integrazione ESG, l’attribuzione di punteggi ESG e l’engagement costituiscono la base del nostro approccio alla classificazione dei portafogli ai sensi degli articoli 8 e 9 dell’SFDR. La creazione di portafogli ESG che soddisfino la regolamentazione e le aspettative degli investitori non ammette scorciatoie.

Le classificazioni ai sensi del regolamento dell’UE 2019/2088 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (”SFDR”) sono effettuate a norma e ai fini di detto regolamento e non sono destinate a fornire informazioni esaustive sull’idoneità del Fondi rispetto alle esigenze di investimento di un potenziale investitore.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.