Come se la cavano i consumatori americani?

16 settembre 2023
4 min read

La resilienza dei consumi è uno dei pilastri dell’economia USA. I consumatori, a nostro avviso, contribuiranno a contenere l’imminente rallentamento.

La spesa delle famiglie rappresenta oltre due terzi del PIL statunitense: i consumatori sono dunque la spina dorsale dell’economia USA. Non sorprende, quindi, che nel 2023 l’abbiano tenuta a galla nonostante le turbolenze. Guerra in Ucraina, inflazione elevata, rialzi dei tassi d’interesse e stress nel settore bancario: niente di tutto ciò è riuscito ad affondare la nave dell’economia, soprattutto grazie al fatto che le famiglie hanno continuato a spendere. 

Cos’è che ha alimentato questa spesa? Possiamo aspettarci che vada avanti? 

Protetti dalle conseguenze della flessione economica

Fino a oggi la solida situazione finanziaria delle famiglie all’indomani della pandemia, a cui si è aggiunto un mercato del lavoro robusto nel corso dell’espansione che ne è seguita, le ha protette dagli effetti della contrazione dell’economia. 

Durante la fase più acuta della pandemia, un mix tra stimoli da parte del governo e risparmio forzato ha spinto il valore degli asset liquidi delle famiglie (principalmente conti corrente e depositi vincolati) ben al di sopra del relativo livello di lungo periodo (cfr. grafico). A sostenere i bilanci delle famiglie sono stati anche le ottime performance dei mercati finanziari e l’aumento dei prezzi delle case. Il risultato netto è stato un “cuscinetto” finanziario di dimensioni ragguardevoli a cui attingere mentre gli Stati Uniti emergevano dalla pandemia.

Un cuscinetto finanziario post-pandemico ragguardevole per le famiglie
Asset liquidi totali delle famiglie e trend di lungo periodo (migliaia di miliardi di dollari USA)
Total household liquid assets and long-term trend since 2000

L’analisi storica non è garanzia di risultati futuri.
Fino al 31 marzo 2023
Fonte: LSEG, Datastream

Anche il robusto mercato del lavoro USA ha svolto un ruolo fondamentale, confondendo tutte le aspettative (comprese le nostre!) di un suo deterioramento man mano che i rialzi dei tassi avessero iniziato a farsi sentire. Le imprese statunitensi, al contrario, hanno continuato ad assumere a un ritmo medio netto pari a oltre 200.000 lavoratori al mese, mentre i salari hanno continuato ad aumentare a un tasso di gran lunga superiore a quello tendenziale. Di conseguenza, anche tenendo conto degli elevati tassi d’inflazione, negli ultimi due anni circa la crescita complessiva del potere d’acquisto delle famiglie è rimasta relativamente normale (cfr. grafico).

Il potere d’acquisto reale dei consumatori è aumentato malgrado un’inflazione elevata
Variazione percentuale annua del reddito complessivo delle famiglie
Year-over-year percent change in aggregate household paycheck since 2010

L’analisi storica non è garanzia di risultati futuri.
Fino al 31 luglio 2023
Fonte: LSEG, Datastream e AB

Probabile una battuta d’arresto per le famiglie

Data la solidità degli indicatori su risparmi e reddito a cui stiamo assistendo, non sorprende che negli ultimi trimestri le famiglie siano state capaci di continuare a consumare senza perdere colpi. Per una serie di motivi, tuttavia, crediamo che questa situazione sia destinata a cambiare. 

Innanzitutto osserviamo finalmente i primi segnali di un allentamento del mercato del lavoro. La crescita dei salari ha iniziato a rallentare, mentre il ritmo delle nuove assunzioni sta moderatamente decelerando; entrambi trend che, secondo le nostre previsioni, proseguiranno. Riteniamo inoltre che le famiglie abbiano già dato fondo a gran parte dei risparmi accumulati nel corso della pandemia: i saldi degli asset liquidi sono calati fino quasi a tornare al proprio trend di lungo periodo. 

Oltre a quelli più basilari, a pesare sui consumi saranno verosimilmente anche altri fattori. Il rimborso dei prestiti studenteschi, sospeso per circa tre anni, riprenderà per gran parte dei creditori all’inizio di ottobre. E dopo che la riscossione era stata posticipata in inverno e in primavera a causa degli eventi atmosferici, il 16 ottobre imprese e famiglie californiane dovranno nuovamente pagare le tasse. Ciò infliggerà un altro colpo alle finanze delle famiglie.

Nessuno di questi fattori implica tuttavia un crollo imminente dei consumi. Quello che ci aspettiamo, però, è un rallentamento per le famiglie, dato che la solidità della loro situazione finanziaria collettiva inizia a venir meno. 

Lo stallo della spesa complessiva e il “trading down”

Stiamo già assistendo ai primi segnali di questa transizione, con i livelli di spesa complessivi che, di recente, sono rimasti sostanzialmente invariati. Dietro a questo stallo vi è un mutamento del mix di spesa: gli acquisti di beni stanno scendendo verso i trend pre-pandemici, mentre quelli di servizi rimangono solidi. Durante i lockdown a regnare erano elettrodomestici e barbeque, che oggi, però, stanno lasciando sempre di più il passo a biglietti aerei e pernottamenti in hotel.

I consumatori stanno inoltre iniziando a optare per alternative meno costose nelle loro decisioni di acquisto; si tratta del cosiddetto “trading down”. Ciò può voler dire rinunciare a una cena in buon ristorante preferendo una catena di fast food. O può tradursi ad esempio in una sempre maggiore predilezione per i prodotti a marchio del rivenditore rispetto a quelli “di marca”. Tutti questi segnali indicano che i consumatori stanno divenendo più attenti a prezzi e livelli di spesa.

Questo contesto, a conti fatti, porterà probabilmente a un moderato incremento dei segnali di stress, come lo storno dei debiti legati alle carte di credito e le morosità. Al contempo, crediamo che i consumatori abbiano ancora abbastanza risorse da prefigurare un rallentamento dell’economia di entità lieve piuttosto che grave. 

La variabile fondamentale da tenere sott’occhio è il mercato del lavoro: la storia ci insegna che finché i soldi entrano, le famiglie americane tendono a spenderli.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.