Please select your audience so that we can direct you to the most appropriate content.
 

Outlook obbligazionario: strategie per una discesa controllata

01 ottobre 2024
4 min read
| Head—Fixed Income

Prevediamo un calo graduale dei rendimenti obbligazionari, ma con qualche possibile asperità. Ecco sette strategie per beneficiare di questo scenario.

Il 18 settembre la Federal Reserve ha avviato il suo ciclo di allentamento con un taglio dei tassi di 50 punti base (pb), la più ampia sforbiciata degli ultimi 16 anni. Con questa mossa, ora la maggior parte delle principali banche centrali si ritrova allineata nell'allentare la politica monetaria, ma ciò non garantisce un calo regolare dei rendimenti. Lo dimostra il fatto che, dopo il taglio della Fed, il rendimento dei Treasury USA a 10 anni in realtà è aumentato. Se da un lato prevediamo una flessione graduale dei rendimenti globali nei prossimi mesi, dall'altro ci aspettiamo anche un percorso piuttosto accidentato.

Parola d'ordine delle banche centrali: "gradualità"

La Fed oltre a monitorare attentamente il mercato del lavoro, il cui vigore comincia diminuire, ha dichiarato che intende rispondere all'evoluzione dei dati nel tempo. In altre parole, la banca centrale statunitense prevede di ricalibrare gradualmente la politica monetaria per riportarla verso un assetto neutrale, un punto al quale arriverà probabilmente all'inizio del 2026, secondo le nostre valutazioni.

A settembre la Banca centrale europea (BCE) ha tagliato i tassi di 25 pb, attuando la seconda riduzione di questo ciclo. L'istituto di Francoforte preferisce seguire un approccio graduale e basato sui dati, senza l'impegno a restare su un percorso predeterminato. Dello stesso avviso è la Bank of England (BoE), che vuole fare altrettanto per eliminare le persistenti pressioni inflazionistiche dal sistema. La BoE ha avviato il proprio ciclo di allentamento in agosto con un taglio di 25 pb, lasciando poi i tassi invariati a settembre. Prevediamo che la BCE e la BoE ridurranno ancora i tassi di un quarto di punto entro la fine dell'anno. Nel 2025 il processo di riduzione dei tassi potrebbe accelerare, ma riteniamo improbabile un allentamento aggressivo.

Anche la Bank of China ha abbassato i tassi per stimolare la crescita, che rimane inferiore all'obiettivo del 5% fissato per quest'anno. È difficile che i tagli dei tassi diano sollievo al tormentato settore immobiliare del paese, ma a nostro avviso potrebbero sostenere le prospettive di crescita di altri settori che evidenziano già un buon andamento.

Tra le principali banche centrali fa eccezione la Bank of Japan (BoJ), che ha lasciato invariati i tassi di riferimento dopo averli aumentati all'inizio di quest'anno per la prima volta dal 2008. Per il momento, l'istituto centrale giapponese preferisce ricorrere al quantitative tightening passivo nel suo percorso verso la normalizzazione.

Persistente volatilità all'orizzonte

I tentativi degli operatori di mercato di prevedere i tempi e l'entità dei tagli dei tassi delle banche centrali hanno riportato la volatilità sui mercati, anche con il contributo dell'incertezza geopolitica derivante dai conflitti regionali e dalle elezioni in Europa, India, Messico, Brasile e altri paesi. Infatti, circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata alle urne nel 2024, ribattezzato l'"anno delle elezioni". Inoltre, anche se di solito le presidenziali statunitensi non influiscono sensibilmente sui risultati di mercato, il voto di novembre potrebbe contribuire ad alimentare la volatilità nei prossimi mesi.

A nostro avviso, gli investitori dovrebbero abituarsi al continuo mutamento delle aspettative sulla politica monetaria e alle sorprese nei dati, ed evitare di farsi travolgere dalle turbolenze a breve termine. I trend di più ampia portata, come la crescita economica moderata a livello globale e gli alti livelli dei rendimenti, sono più importanti. Si tratta di condizioni favorevoli per gli investitori obbligazionari, specialmente per coloro che rientreranno nel mercato prima di altri.

Le obbligazioni potrebbero ricevere un impulso dal reinvestimento

A nostro avviso, le quotazioni obbligazionarie saranno probabilmente spinte al rialzo dal calo dei rendimenti nella maggior parte del mondo sviluppato nei prossimi mesi. Questa spinta potrebbe essere particolarmente energica, considerando la quantità di denaro detenuta in forma liquida in attesa di un punto di ingresso. Al 31 agosto una cifra record di 6.600 miliardi di dollari era investita in fondi comuni monetari statunitensi per approfittare della tranquillità offerta dai buoni del Tesoro, seguendo una strategia diventata popolare quando le banche centrali erano impegnate ad aumentare aggressivamente i tassi d'interesse. 

Storicamente, non appena le autorità monetarie cominciano a ridurre i tassi, i capitali defluiscono dai mercati monetari per riversarsi nuovamente nel debito a lungo termine. La conseguente impennata della domanda di obbligazioni derivante da tali flussi contribuisce ad accentuare la flessione dei rendimenti che accompagna i tagli dei tassi ufficiali. Data l'enorme quantità di denaro detenuta oggi in forma liquida, la domanda di obbligazioni potrebbe registrare un aumento estremamente pronunciato. Prevediamo che una cifra compresa tra 2.500 e 3.000 miliardi di dollari tornerà sui mercati obbligazionari nei prossimi due-tre anni.

Sette strategie per il contesto attuale

A nostro avviso, gli investitori obbligazionari possono prosperare nel contesto favorevole di oggi adottando le strategie che seguono.

Tornare a investire. Chi continua a detenere liquidità rinuncia al reddito giornaliero fornito dai titoli a più alto rendimento, nonché ai potenziali aumenti di prezzo indotti dalla diminuzione dei rendimenti. A ben vedere, nel contesto attuale, riteniamo che gli investitori dovrebbero probabilmente allocare nell'obbligazionario somme maggiori che in passato.

Aumentare la duration. Agli investitori che hanno un'esposizione prevalente ai titoli a breve scadenza suggeriamo di aumentare la duration, o sensibilità ai tassi d'interesse, del portafoglio. Al diminuire dei tassi d'interesse, la duration gioca a favore dei portafogli. I titoli di Stato, la fonte più pura di duration, offrono inoltre un'abbondante liquidità e contribuiscono a compensare la volatilità del mercato azionario.

Pensare in un'ottica globale. L'andamento divergente delle politiche monetarie, quanto a tempi e direzione, si traduce in un aumento delle opportunità idiosincratiche a livello globale; inoltre, crescono anche i vantaggi offerti da un'esposizione diversificata in termini di cicli dei tassi d'interesse ed economici.

Detenere asset creditizi. Non siamo del parere che questo sia il momento di evitare o sottopesare il credito. Sebbene gli spread siano tendenzialmente molto ristretti, i rendimenti degli asset sensibili al credito si collocano in prossimità dei massimi storici. I fondamentali societari sono ancora relativamente solidi, essendo partiti da una posizione di relativo vigore. Inoltre, la diminuzione dei tassi dovrebbe contribuire ad alleviare le pressioni sugli emittenti corporate che dovranno rifinanziarsi. Detto questo, agli investitori nel credito raccomandiamo di essere selettivi e di prestare attenzione alla liquidità. I settori ciclici, le obbligazioni societarie con rating CCC e gli strumenti cartolarizzati a basso rating sono i più vulnerabili a un rallentamento dell'economia. Inoltre, l'evoluzione degli approcci alla selezione dei titoli potrebbe aiutare gli investitori ad analizzare con criteri più obiettivi ampi segmenti dell'universo del credito, migliorando persino in qualche caso la generazione di alfa.

Adottare un assetto bilanciato. Riteniamo che i titoli di Stato e i settori sensibili al credito possano oggi giocare un ruolo importante all'interno dei portafogli. Tra le strategie più efficaci, ci sono quelle che abbinano i titoli di Stato e altri asset sensibili ai tassi di interesse con asset creditizi orientati alla crescita in un unico portafoglio gestito in modo dinamico. Questo abbinamento contribuisce inoltre a mitigare rischi come il ritorno di un'inflazione estremamente elevata o un crollo dell'economia, che esulano dal nostro scenario di base caratterizzato da un indebolimento della crescita.

Proteggersi dall'inflazione. Siamo del parere che gli investitori dovrebbero valutare la possibilità di aumentare le allocazioni nelle strategie di protezione dall'inflazione, considerando l'alto rischio di future fiammate inflazionistiche, gli effetti corrosivi dell'inflazione e l'accessibilità economica di un'esplicita copertura dall'inflazione. Secondo la nostra analisi, la protezione dall'inflazione, attualmente valutata al 2,1% nel mercato dei Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS), è conveniente.

Considerare un approccio sistematico. Il contesto odierno accresce anche il potenziale di alfa associato alla selezione dei titoli. Gli approcci sistematici attivi all'obbligazionario possono aiutare gli investitori a cogliere queste opportunità. Le strategie sistematiche fanno leva su una serie di fattori predittivi, come il momentum, che non sono colti in modo efficiente attraverso gli investimenti tradizionali. Poiché gli approcci sistematici dipendono da fattori di performance differenti, i loro rendimenti possono essere complementari a quelli delle strategie attive tradizionali.

Cogliere l'attimo

Crediamo che gli investitori attivi dovrebbero prepararsi a trarre vantaggio dalle opportunità create dalla maggiore volatilità e dalle favorevoli condizioni di mercato nei prossimi mesi. A nostro parere, tuttavia, il passo più importante da fare è semplicemente quello di rientrare nel mercato obbligazionario, per non perdere l'occasione attuale di beneficiare degli elevati rendimenti e di un solido potenziale di performance.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.