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Meno perdi più guadagni

Migliorare i rendimenti azionari riducendo il rischio

01 giugno 2023
4 min read

Cose da sapere

In un contesto di incertezza macroeconomica e di mercato, la paura di perdere denaro può far desistere gli investitori dalla ricerca del potenziale di rendimento azionario. Esiste un modo per non perdere la fiducia nei periodi di volatilità? Le strategie azionarie che puntano a ridurre il rischio di ribasso possono essere d’aiuto. Cercando di mitigare le perdite nelle fasi ribassiste, questi portafogli hanno meno terreno da recuperare quando il mercato riprende quota. Il nostro team Low Volatility Equities mostra come questo pattern più omogeneo possa generare risultati sorprendentemente resilienti nel tempo, aiutando gli investitori a rimanere nel mercato anche nelle fasi di turbolenza.

QSP
Qualità, stabilità e prezzo: tre attributi delle azioni alla base di una strategia azionaria a bassa volatilità efficace.
1,6%
Rendimenti annualizzati medi dei titoli azionari globali con caratteristiche di QSP attrattive in periodi mobili di 12 mesi di calo dell’indice MSCI World nell’ultimo decennio1.
9,0%
Rendimenti annualizzati medi dei titoli azionari statunitensi con caratteristiche di QSP attrattive nei periodi di 12 mesi dopo i cicli di rialzi dei tassi della Fed dal 1970 in poi2.

Secondo una teoria d’investimento profondamente radicata, rischio e rendimento vanno a braccetto: per avere risultati migliori, bisogna accettare un rischio maggiore. Per questo, alcuni investitori troveranno controintuitivo il fatto che sia vero anche l’opposto: è possibile assumersi un rischio inferiore e battere comunque il mercato nel tempo. Si tratta di un approccio diverso alla definizione del successo dell’investimento, basato sulla protezione dai ribassi nel perseguimento di obiettivi a lungo termine.

Oggi, per raggiungere gli obiettivi di investimento serve una nuova mentalità. Dopo l’aumento della volatilità dello scorso anno che ha messo in allarme i mercati, gli investitori si vedono dinanzi un futuro incerto fatto di inflazione e tassi di interesse strutturalmente elevati. L’incertezza sul fronte macroeconomico spesso crea condizioni di mercato instabili che possono dissuadere gli investitori dall’assumere più rischio alla ricerca di un potenziale rendimento. 

Questa situazione mette in crisi molti investitori. Che si tratti di un singolo che risparmia per il proprio futuro, di un fondo pensione o di una compagnia assicurativa che affronta requisiti patrimoniali più rigidi e difficoltà nel matching tra attivi e passivi, gli investitori non tollerano oscillazioni di mercato estreme né tanto meno la prospettiva di perdere denaro. Vogliono che i loro investimenti diano dei frutti nel lungo periodo.

Le strategie che puntano espressamente a ridimensionare il rischio di ribasso possono soddisfare gran parte delle loro esigenze. Si tratta di soluzioni che funzionano grazie a una semplice combinazione di riduzione del rischio associato alla volatilità e compounding. I titoli che registrano perdite minori nelle fasi di ribasso hanno meno terreno da recuperare quando il mercato riprende quota. Di conseguenza, si trovano in una posizione migliore per accumulare rendimenti più elevati durante i successivi rally. Nel tempo, questo pattern di rendimento più omogeneo può finire per battere il mercato.

Un indicatore noto come tasso di partecipazione ai rialzi/ribassi aiuta a spiegare come preservare il capitale nel breve periodo può di fatto determinare una sovraperformance a lungo termine. Immaginiamo un ipotetico portafoglio azionario globale che ha colto il 90% di ogni rally di mercato e ha partecipato ai ribassi solo nella misura del 70%. Quali sarebbero i risultati di lungo periodo di questo portafoglio?

Si potrebbe pensare che avrebbe sottoperformato. Sbagliato. Come illustra il grafico di seguito, 100 dollari investiti in questo portafoglio nel 1986 sarebbero divenuti oltre 4541 dollari nel 2022, offrendo una performance più omogenea nel corso delle fasi di crescita e di flessione del mercato. Si tratta circa di 2,8 volte il capitale generato dall’MSCI World Index.

Non è certo semplice costruire un portafoglio che sia in grado di cogliere più potenziale di rialzo durante i rally di mercato rispetto alle perdite archiviate nelle fasi ribassiste, nel corso del tempo. In questo white paper spieghiamo perché il segreto del successo di un modello 90%/70% risiede nella capacità di individuare titoli di qualità elevata con pattern di negoziazione stabili e prezzi interessanti (QSP), oltre che di modificare in maniera dinamica le esposizioni al variare dei rischi e dei fondamentali.

Grafico 1. Come ridurre le perdite nelle fasi ribassiste e battere ugualmente il mercato
Crescita di $ 100
Grafico 1. Come ridurre le perdite nelle fasi ribassiste e battere ugualmente il mercato

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri. I rendimenti indicati sono solo a scopo illustrativo e non sono rappresentativi di alcun fondo AB. Non è possibile investire direttamente in un indice. 
*Performance calcolata moltiplicando tutti i rendimenti mensili positivi (pari o superiori allo 0%) dell’MSCI World Index per il 90% e tutti i rendimenti negativi (inferiori allo 0%) per il 70%; dati riportati in scala logaritmica
†Deviazione standard annualizzata
Dati dal 31 marzo 1986 (data di lancio dell’indice MSCI World) al 31 dicembre 2022
Al 31 dicembre 2022
Fonte: MSCI e AllianceBernstein (AB)

1 I rendimenti del gruppo QSP si riferiscono al quintile dei titoli con lo Strategic Core Edge più elevato. Lo Strategic Core Edge è il rendimento atteso sulla base di un modello proprietario che coniuga una serie di fattori di qualità, stabilità e prezzo, con una ponderazione di circa un terzo per ogni componente QSP.

2 Rendimenti forward medi equiponderati in USD a 12 mesi dei titoli QSP con punteggio QSP AB nel primo quintile all’inizio di ciascun mese rispetto ai rendimenti equiponderati dell’universo d’investimento. Il punteggio AB QSP si calcola come segue: [(1/3) qualità {punteggio z return on assets} + (1/3) stabilità {-punteggio z AB Adaptive Beta} + (1/3) prezzo {punteggio z rapporto utili/prezzo}]. L’universo è il Russell 1000 (dal lancio il 1° gennaio 1984) e i maggiori 1.000 titoli USA nell’universo di ricerca AB prima del lancio del Russell 1000.

Le performance passate, le analisi storiche e attuali, e le stime non costituiscono garanzia di risultati futuri.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono ricerca, consulenza di investimento o raccomandazioni di acquisto o di vendita, e non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di AB; tali opinioni sono soggette a revisione nel corso del tempo.