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Il settore finanziario dei paesi emergenti scatenerà una nuova crisi?

15 giugno 2023
4 min read
Okan Akin, CFA| Research Analyst—Corporate Credit
Markus Schneider| Senior Economist—EEMEA

Le crisi del settore bancario, storicamente, sono tra i fattori di rischio principali per i rendimenti degli asset nei mercati emergenti (ME). Ovviamente a sollevare timori sull’esposizione dei ME ai rischi legati al settore finanziario sono anche le recenti crisi bancarie negli Stati Uniti e in Europa. Dalle nostre ricerche è emerso che il settore finanziario dei ME è complessivamente solido e resiliente, ma anche che, prese singolarmente, le banche di diversi paesi emergenti potrebbero essere vulnerabili. 

Alla radice delle crisi in America Latina negli anni ‘80, della crisi messicana del 1994-1995 e di quella asiatica di fine anni ‘90 vi sono varie cause sottostanti comuni. In ciascuno di questi casi lo stress dell’economia ha avuto ripercussioni sul settore finanziario, provocando vere e proprie crisi bancarie e panico tra gli investitori. Tenendo a mente le lezioni impartite da queste crisi, gli investitori devono tenere gli occhi aperti su eventuali nuovi episodi di stress monitorando una serie di indicatori per rilevare i segnali di possibili guai nel settore finanziario dei ME. 

Misurare i rischi per i sistemi finanziari dei ME

Tali indicatori di rischio rientrano tipicamente in due categorie. Quelli macro o di indebitamento mirano a individuare punti di pressione macroeconomici e livelli di indebitamento potenzialmente eccessivi nel sistema finanziario di un certo paese. Gli indicatori finanziari aiutano invece a monitorare i rischi di bilancio del sistema finanziario, determinando la capacità di quest'ultimo di assorbire perdite inattese senza che si verifichi una crisi sistemica.

Abbiamo individuato tre indicatori macro o di indebitamento particolarmente efficaci rispetto all’intera gamma dei paesi emergenti che segnalano rispettivamente un indebitamento eccessivo, la presenza di bolle speculative (specialmente nel settore immobiliare) e i livelli di dollarizzazione. In particolare:

Mettere a confronto le variazioni dei prezzi degli immobili
(rettificati in base all’inflazione) aiuta a valutare il rischio di possibili bolle speculative.

Tenere sotto controllo le variazioni del rapporto tra debito privato e PIL
consente di verificare se il livello di indebitamento nel settore privato cresce in maniera eccessiva.

Monitorando i tassi di dollarizzazione
, infine, è possibile quantificare la perdita di fiducia nella valuta locale da parte della popolazione di un certo paese e la relativa sostituzione con valute forti come il dollaro statunitense (cfr. Grafico). 

Le variazioni dei trend macroeconomici possono rivelare potenziali pericoli
Principali fattori di rischio macro o di indebitamento relativi ai ME
Le variazioni dei trend macroeconomici possono rivelare potenziali pericoli

Le analisi storiche e del contesto attuale non costituiscono garanzia di risultati futuri.
Al 30 settembre 2022
Fonte: BRI, Fondo Monetario Internazionale, SNL, WB e AllianceBernstein (AB)

È poi possibile applicare in maniera sistematica alle società finanziarie dei ME una serie di indicatori finanziari. Tra quelli principali, ad esempio, vi sono normalmente il tasso di deterioramento crediti, il rapporto tra raccolta all’ingrosso e passività totali e quello tra credito lordo e depositi. Gli investitori, tuttavia, devono anche tenere conto di possibili incongruenze tra i dati. Le definizioni di “crediti deteriorati”, “attività liquide” e “utile netto”, per esempio, possono variare tra un paese e l’altro a causa di diversi gradi di tolleranza da parte delle autorità di regolamentazione o dei diversi sistemi contabili.

La “profondità” del sistema finanziario è un importante fattore differenziante 

Presi isolatamente, a nostro avviso, questi indicatori non rispecchiano il quadro completo: i punteggi di rischio dei paesi emergenti, infatti, devono essere rettificati per tenere conto della “profondità” del sistema finanziario, ovvero delle sue dimensioni rispetto all’economia del paese (cfr. Grafico). 

La “profondità” del sistema finanziario è un fattore importante
La profondità varia in maniera significativa tra un paese emergente e l’altro
La “profondità” del sistema finanziario è un fattore importante

L’analisi storica non costituisce garanzia di risultati futuri.
Al 31 dicembre 2021
Fonte: BRI, Fondo Monetario Internazionale, SNL, WB e AB

Una maggiore profondità del sistema finanziario può incrementare il rapporto tra risparmio locale e prodotto interno lordo di un certo paese e dunque, in tal modo, la liquidità degli asset locali, fattore che può contribuire in maniera significativa a scongiurare il contagio da parte di eventi economici che influiscono sui flussi di portafoglio globali. I paesi con un sistema finanziario più profondo sono inoltre potenzialmente in grado di sostenere un maggiore debito pubblico e privato e presentano minori tassi di dollarizzazione e un rischio di default sul proprio debito pubblico più contenuto. 

Creando profili di rischio basati su indicatori macro o di indebitamento e finanziari, tenendo conto della profondità del sistema finanziario e mettendo a confronto i punteggi di rischio dei diversi paesi appartenenti ai ME gli investitori possono valutare quanto i prezzi dei titoli e il valore della valuta di ciascun paese rispecchiano i livelli di rischio prevalenti di una crisi finanziaria sistemica. 

Come si posizionano i diversi paesi emergenti?

Considerando Europa, Medio Oriente e Africa, il paese a rischio più elevato risulta essere la Turchia; tra i rischi più rilevanti vi sono la potenziale bolla speculativa legata al significativo incremento dei prezzi degli immobili, la sempre maggiore dollarizzazione e un sistema finanziario di dimensioni relativamente ridotte. Il sistema finanziario più robusto dell’area è invece quello del Sud Africa, costituendo un importante fattore positivo per il suo debito pubblico. Il paese gode di una significativa profondità finanziaria, di un sistema bancario che nell’ultimo decennio ha significativamente ridotto i propri livelli di indebitamento e dell’assenza di qualsiasi segnale della presenza di bolle speculative. Sia Israele (prezzi immobiliari elevati) che l’Arabia Saudita (alta crescita del debito privato) mostrano segnali di surriscaldamento, ma a partire da solide condizioni iniziali.

In America Latina, Messico e Brasile possiedono settori finanziari solidi e stabili, mentre i rischi macroeconomici in via di riduzione e le credibili politiche monetarie a lungo termine del Perù si traducono in una minore dollarizzazione.

Tra i paesi asiatici, Cina, India, Indonesia e Corea del Sud sembrano tutti possedere sistemi finanziari stabili. Benché in crescita, i livelli di indebitamento privato in Cina e in Corea sono a nostro avviso controbilanciati dalla maggiore profondità dei rispettivi sistemi bancari. I sistemi finanziari di India e Indonesia sono invece stabili, senza alcun segnale di surriscaldamento.

Dagli anni ‘90 i mercati emergenti hanno fatto molta strada: molti paesi godono ormai di sistemi di regolamentazione indipendenti e di una gestione del rischio più proattiva. Anche se le condizioni economiche possono mutare repentinamente, per il momento i rischi legati al settore finanziario nei paesi emergenti appaiono in gran parte gestibili. Tuttavia, come hanno evidenziato gli eventi negli Stati Uniti e in Europa, in un contesto di inasprimento delle condizioni di liquidità globali gli investitori devono prestare particolare attenzione ai futuri segnali di fragilità.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.