Alti e bassi: gestire la volatilità azionaria in entrambe le direzioni

23 gennaio 2024
5 min read

Le strategie azionarie difensive con drawdown limitati, ma deboli sui rialzi, sono spesso inefficaci. Esiste un altro modo per ridurre la volatilità?

La volatilità di mercato può mettere a dura prova la determinazione anche degli investitori più pazienti. Tuttavia, costruire un portafoglio che presenti un andamento regolare dei rendimenti è tutt'altro che semplice e richiede una strategia attiva che si focalizzi sia sulle fasi di rialzo che su quelle di ribasso.

Questo aspetto è oggi più importante che mai. 

Dopo due anni di lotta all'inflazione, le banche centrali hanno cambiato rotta, segnalando un allentamento della politica monetaria nel corso del prossimo anno. Inoltre, per quanto l'economia mondiale sembri avviata verso un atterraggio morbido, nel 2024 gli investitori si troveranno alle prese con diversi rischi, tra cui sacche di inflazione persistente, instabilità geopolitica e concentrazione dei mercati. 

Ognuno di questi rischi potrebbe alimentare la volatilità sui mercati, accrescendo l'attrattiva delle strategie azionarie difensive. Tuttavia, se è vero che la maggior parte delle strategie a bassa volatilità è in grado di mitigare in qualche misura i rischi nelle fasi di ribasso, molte tendono a sottoperformare nei mercati in rialzo, principalmente perché sono pensate unicamente in un'ottica difensiva. 

Le strategie minimum volatility sono davvero poco rischiose?

Le strategie minimum volatility (min vol), spesso offerte sotto forma di ETF passivi, costituiscono una delle varianti più diffuse dell'investimento azionario difensivo. Queste strategie ricercano sistematicamente titoli azionari a bassa volatilità da inserire in un portafoglio. Di solito prevedono allocazioni consistenti in settori tradizionalmente difensivi come quelli delle utility e dei beni di prima necessità, che in quanto "bond proxy" sono in grado di generare reddito e fungere da bastioni difensivi in caso di turbolenza sui mercati. 

Gli ultimi due anni, tuttavia, ne mettono in evidenza i limiti. 

Durante il crollo registrato dai mercati azionari nel 2022, l'MSCI World Minimum Volatility Index (Min Vol), un indice popolare della categoria, ha limitato con successo i ribassi (cfr. Grafico). Nel 2023, invece, l'azionario globale ha segnato un rialzo di quasi il 24%, trainato prevalentemente da un piccolo gruppo di mega cap statunitensi. In questo periodo, l'indice Min Vol ha guadagnato appena il 7,4%, sottoperformando di larga misura il mercato. Andamenti analoghi sono stati osservati negli Stati Uniti. 

L'indice Min Vol ha sottoperformato nei mercati in rialzo
L'indice Min Vol ha sottoperformato nei mercati in rialzo

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri. 
Al 31 dicembre 2023
Fonte: FactSet, MSCI, S&P e AllianceBernstein (AB)

Il notevole divario di performance nelle fasi di rialzo evidenzia la principale debolezza delle comuni strategie min vol. Certo, tali strategie contribuiscono a proteggere i portafogli dai ribassi, ma spesso nei mercati in rialzo non soddisfano le esigenze di crescita del capitale espresse dai clienti. Nel tempo, questa asimmetria dei rendimenti erode notevolmente i risultati degli investimenti a lungo termine. 

Ciò che serve è un approccio attivo. 

Ridurre le perdite in fase di ribasso, partecipando anche ai rialzi

Costruire un portafoglio resiliente, in grado al contempo di mitigare i rischi e di partecipare ai rialzi, non è un'impresa facile, ma è fattibile. A nostro avviso, il segreto è ricercare titoli di qualità con andamenti stabili delle quotazioni e valutazioni ragionevoli (caratteristiche che sintetizziamo negli attributi qualità, stabilità e prezzo, o QSP). 

Le imprese di qualità possono favorire la partecipazione ai rialzi, perché presentano modelli di business solidi e flussi di ricavi ricorrenti in grado di resistere alle pressioni economiche al mutare del contesto di mercato. La stabilità può contribuire al contenimento delle perdite nelle fasi di ribasso, mentre l'enfasi sull'attrattiva delle valutazioni può aiutare gli investitori a evitare i titoli sopravvalutati, un aspetto che assume particolare importanza quando i tradizionali settori difensivi sono in voga e potrebbero registrare un aumento delle quotazioni. 

Queste componenti, tuttavia, non agiscono isolatamente, ma sono interdipendenti. Dopo tutto, i titoli di qualità non possono evidenziare stabilità se sono troppo cari. Se i mercati azionari arretrano dopo un anno di grande vigore, i titoli sopravvalutati potrebbero essere a nostro avviso tra i più penalizzati. Per questo motivo, crediamo che nella costruzione di un portafoglio azionario difensivo sia importante selezionare titoli dalle valutazioni interessanti, specialmente nell'attuale contesto di mercato, in cui gli alti tassi d'interesse possono comportare un rischio di valutazione e in cui alcuni dei titoli tecnologici più brillanti e popolari appaiono piuttosto cari.

È davvero possibile nel contesto attuale trovare titoli difensivi con valutazioni appetibili? A nostro avviso sì. La nostra ricerca rivela che le azioni statunitensi di qualità (società con un ROA elevato) presentano valutazioni equilibrate, collocandosi nel 60° percentile delle rilevazioni storiche a partire dal 1990. I titoli azionari con caratteristiche di stabilità e quotazioni contenute scambiano in prossimità dell'estremo inferiore del range delle valutazioni registrate negli ultimi 33 anni (cfr. Grafico). Pertanto, avvalendosi dell'approccio QSP, gli investitori attivi possono a nostro parere individuare titoli dalle valutazioni interessanti in una gamma di settori più ampia di quella tipicamente contemplata dai portafogli difensivi.

Azioni QSP: le valutazioni interessanti favoriscono la performance nei contesti di mercato mutevoli
Azioni QSP: le valutazioni interessanti favoriscono la performance nei contesti di mercato mutevoli

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri. 
*Le classificazioni percentili si basano sulle valutazioni mensili (ossia il P/E relativo del primo quintile di ciascun fattore rispetto al Russell 1000) dal 1990 al 2023. Return on assets: utili degli ultimi 12 mesi diviso per l'attivo totale medio. Basso beta: beta ponderato esponenzialmente con un tempo di dimezzamento di un anno negli ultimi cinque anni. Prezzo/free cash flow: differenza tra il cash flow operativo degli ultimi 12 mesi e la media triennale della spesa in conto capitale, divisa per la capitalizzazione di mercato. 
Al 31 dicembre 2023
Fonte: Refinitiv, Russell Investments, Thomson I/B/E/S e AB

Questi tipi di titoli vantano anche un ottimo track record sia nelle fasi di ribasso che in quelle di rialzo. Nel 2022 il nostro universo di azioni globali con solide caratteristiche QSP ha ceduto l'8,4%, offrendo una protezione dai ribassi analoga a quella dell'indice Min Vol. L'anno scorso, per contro, questo stesso gruppo di titoli è avanzato del 17,1%, partecipando al rialzo dei mercati molto più dell'indice Min Vol. 

Le azioni QSP hanno registrato valide performance nelle recenti fasi di rialzo e di ribasso
Le azioni QSP hanno registrato valide performance nelle recenti fasi di rialzo e di ribasso

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri. 
I rendimenti del gruppo QSP si riferiscono al quintile di titoli dei mercati sviluppati globali e statunitensi con lo strategic core edge più elevato. Quest'ultimo indica il rendimento atteso sulla base di un modello proprietario che coniuga una serie di fattori di qualità, stabilità e prezzo, con una ponderazione di circa un terzo per ogni componente QSP. 
Al 31 dicembre 2023
Fonte: FactSet, MSCI, S&P e AB

Nessuna contraddizione tra difesa e crescita del capitale

Un approccio attivo basato su un'accurata ricerca fondamentale è in grado di individuare questi titoli spesso trascurati, che il più delle volte sfuggono al radar delle strategie min vol passive. Queste ultime, infatti, di solito non tengono conto delle valutazioni nell'assumere posizioni in titoli a bassa volatilità. Inoltre, i portafogli passivi non sono in grado di effettuare una cernita e modificare le ponderazioni di specifici titoli dalle valutazioni elevate. Per contro, la gestione attiva può aiutare a scovare le aziende con caratteristiche di qualità e stabilità che non sono pienamente apprezzate dal mercato. L'attenzione costante alle valutazioni costituisce un potente antidoto alla possibile volatilità di mercato e favorisce la realizzazione di guadagni sul lungo periodo. 

A nostro avviso non c'è contraddizione tra il perseguimento della crescita di lungo termine e il mantenimento di un assetto difensivo. I portafogli che conseguono questo duplice obiettivo possono aiutare gli investitori a mantenere un'allocazione nell'azionario al mutare delle condizioni di mercato. 

In questo inizio d'anno l'economia mondiale è interessata da una gamma particolarmente ampia di possibili sviluppi. Di conseguenza, la traiettoria dei rendimenti di mercato è incerta e potrebbe rivelarsi volatile. Un approccio attivo incentrato sui titoli QSP, con un occhio attento alle valutazioni, può fornire agli investitori un maggior numero di leve per gestire la volatilità in un anno che potrebbe riservare un gran numero di sorprese. 

AB Low Volatility Equity Portfolio


Soluzioni per affrontare serenamente le incertezze dei mercati.

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