Ritorno alla normalità? Il panorama dell'obbligazionario emergente

23 giugno 2023
6 min read

Dopo gli sconvolgimenti degli ultimi anni, molti di noi sperano in un ritorno alla normalità. Per gli investitori in obbligazioni dei mercati emergenti, la normalità sarebbe un mondo in cui l'inflazione globale è sotto controllo, i tassi d'interesse smettono di aumentare, la Cina gode di buona salute e le correlazioni tradizionali tra le asset class sono ripristinate.

Forse è proprio lì che siamo diretti, anche se non ci siamo ancora arrivati.

Nonostante i persistenti timori di recessione, si registra una confluenza di tendenze che dovrebbero giocare a favore di alcuni segmenti dell'obbligazionario emergente. Tuttavia, data la natura variegata dei mercati emergenti e la variabilità dei fondamentali, la selezione dei titoli e dei settori è di importanza fondamentale.

L'arrivo a maturazione dei cicli di inasprimento potrebbe aiutare i mercati emergenti

La conclusione dei rialzi dei tassi potrebbe rivelarsi un catalizzatore per i mercati emergenti, dopo il brusco aumento dei rendimenti dei mercati sviluppati e il deciso apprezzamento del dollaro USA registrati lo scorso anno, che hanno pesato notevolmente sulla performance del debito emergente. Per quanto l'inflazione globale rimanga elevata, riteniamo che l'era dei rapidi rialzi dei tassi sia terminata.

Su questo fronte, i mercati emergenti sono in vantaggio. Molte banche centrali dei paesi emergenti hanno aumentato i tassi d'interesse prima delle loro omologhe dei mercati sviluppati e più velocemente e aggressivamente di queste ultime. Questa maggiore tempestività è dovuta in parte alla più recente esperienza maturata da questi istituti nella lotta all'inflazione, nonché ai più frequenti episodi di disancoraggio delle aspettative d'inflazione osservati in queste economie. Di conseguenza, in molti mercati emergenti, tra cui Messico, Brasile e Perù, la stretta monetaria è stata sospesa o è prossima alla conclusione (cfr. Grafico).

I cicli di inasprimento nei principali mercati emergenti hanno raggiunto uno stadio maturo
Tassi di riferimento (%)
I cicli di inasprimento nei principali mercati emergenti hanno raggiunto uno stadio maturo

L’analisi storica e le previsioni correnti non sono garanzia di risultati futuri. 
Al 20 giugno 2023
Fonte: Bloomberg e AllianceBernstein (AB)

Questo panorama ha premiato i mercati obbligazionari locali dei mercati emergenti, in particolare quelli dell'America Latina, che quest'anno hanno sovraperformato. Questa dinamica può peraltro proseguire, dato che le banche centrali delle economie in via di sviluppo inizieranno prima o poi a ridurre i tassi.

Duration locale o valuta forte? un panorama diviso in due

L'inflazione sotto controllo e la prospettiva di tassi d'interesse per lo più stabili o in diminuzione nei mercati emergenti hanno giovato al debito sovrano denominato in valuta locale. Riteniamo che i mercati locali con cicli di inasprimento maturi, inflazione core in calo e premi di rendimento interessanti continueranno a offrire le migliori opportunità.

Per quanto concerne gli asset in valuta forte, negli ultimi mesi gli spread si sono ridotti, ma sono ancora piuttosto ampi nella fascia di qualità più bassa, in particolare quella dei titoli con rating CCC. Ciò trova riflesso nel J.P.Morgan Emerging-Market Bond Index Global Diversified, dove gran parte dell'andamento delle valutazioni osservato a livello di indice complessivo deriva da questi titoli di qualità inferiore (cfr. Grafico). Se si tiene conto di questo aspetto, gli spread dell'indice non sembrano poi così interessanti.

Le obbligazioni a basso rating hanno guidato l'ampliamento degli spread
Differenziali di rendimento (punti base)
Le obbligazioni a basso rating hanno guidato l'ampliamento degli spread

L'analisi storica non è garanzia di risultati futuri. 
Obbligazioni dei mercati emergenti rappresentate dal J.P. Morgan Emerging Market Bond Index Global Diversified. 
Al 20 giugno 2023
Fonte: J.P. Morgan e AB

Considerando che le prospettive di crescita nella seconda metà di quest'anno potrebbero peggiorare, è in questo segmento di qualità inferiore che gli investitori dovrebbero essere più selettivi.

Una partenza accidentata per la riapertura dell'economia cinese

È evidente da tempo che la crescita mondiale è sotto pressione. Tuttavia, a nostro avviso, nel corso del prossimo anno i mercati emergenti sono destinati a crescere più rapidamente dei loro omologhi sviluppati. Molto potrebbe dipendere dalla Cina. La decisione di Pechino di abbandonare i rigorosi protocolli "zero Covid" ha apportato qualche beneficio ai mercati emergenti, ma il percorso è stato accidentato. Come ci aspettavamo, la riapertura dell'economia cinese non ha sovralimentato le prospettive di crescita dei mercati emergenti, e i dati economici sono stati finora deludenti.

La spinta iniziale legata alla riapertura della Cina si è indebolita e le autorità politiche sembrano adesso attribuire maggiore priorità al buon andamento del sistema economico, come dimostrano i tagli dei tassi di riferimento effettuati dalla banca centrale cinese per sostenere l'economia. Anche se nettamente inferiori alle misure di stimolo fiscale del passato, queste iniziative dovrebbero contribuire a compensare il rallentamento della domanda interna e a sostenere la performance degli asset emergenti, un aspetto particolarmente importante se la crescita globale dovesse rallentare oltre le attese nella seconda metà del 2023.

Ci piacerebbe scorgere maggiori indicazioni di una ricaduta positiva dell'aumento dei consumi in Cina sui vicini mercati dell'Asia centrale e orientale. Ad esempio, si potrebbe assistere a un aumento dei flussi turistici provenienti dalla Cina o degli scambi commerciali tra i principali partner commerciali del colosso asiatico, tra cui i 10 membri dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN).

Si dice che quando la Cina starnutisce, il resto del mondo prende il raffreddore. Mutatis mutandis, riteniamo che la ritrovata salute della Cina sia di buon auspicio per i suoi vicini più prossimi.

Ritorno di fiamma della diversificazione

Gli investitori con portafogli diversificati hanno almeno una tendenza a loro favore. Storicamente si è registrata una correlazione inversa tra gli asset sensibili alla duration, come i Treasury USA o il debito sovrano di altri mercati sviluppati, e gli asset più dinamici, come il credito a spread. L'anno scorso questa correlazione è diventata positiva, con ripercussioni sfavorevoli sulle performance a seguito della flessione sincronizzata dei due settori.

Oggi la correlazione tra la duration e gli asset più dinamici è tornata in territorio negativo, e questo dovrebbe favorire gli sforzi di diversificazione degli investitori e migliorare il profilo di rischio/rendimento delle obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti, che, avendo componenti sia di duration che di spread, offrono un interessante potenziale di rendimento corretto per il rischio a lungo termine.

I mercati emergenti hanno invertito la rotta?

Con la stretta monetaria agli sgoccioli nonché l'abbandono della politica "zero Covid" e l'aumento graduale delle misure di sostegno economico in Cina, due importanti fattori avversi ai mercati emergenti stanno venendo meno. In questo contesto più calmo, le banche centrali dei mercati emergenti potrebbero persino essere in grado di invertire la precedente stretta monetaria.

Le condizioni sono sempre più favorevoli a una risalita delle obbligazioni dei mercati emergenti, soprattutto per quanto riguarda la duration in valuta locale. Vista la generale sottoesposizione degli investitori al debito emergente dopo il peggior anno di deflussi dall'asset class mai registrato in dollari USA, i nuovi investimenti potrebbero fornire nuovo slancio alle obbligazioni dei mercati emergenti, anche se raccomandiamo una particolare selettività nel caso dei titoli a più basso rating.

Gli investitori devono inoltre rammentare che il debito emergente, pur rappresentando una quota elevata e crescente del mercato obbligazionario globale, non è una realtà monolitica, ma comprende oltre 80 paesi suddivisi in più asset class e in diverse valute; è dunque essenziale una selezione accurata dei titoli e delle classi di attivi.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.