Gli investitori azionari attivi possono promuovere ulteriori miglioramenti: aprendo una posizione su una società energetica inquinante o su un’azienda chimica ad alte emissioni di CO2, ad esempio, si acquisisce anche la possibilità di influenzarne il management. Queste attività di engagement possono aiutare a indicare la direzione giusta alle società meno virtuose dal punto di vista dei fattori ESG mostrando loro i vantaggi economici e per gli azionisti derivanti dal miglioramento delle proprie prassi.
Per scovare opportunità ESG ignorate dal mercato, a nostro avviso, gli investitori dovrebbero andare alla ricerca di due tipi di aziende: quelle che hanno sperimentato una revisione al rialzo del proprio rating poco apprezzata e gli “abilitatori trascurati”.
Guardare al futuro, non al passato
I rating ESG, per loro stessa natura, si riferiscono al passato. Il quadro che dipingono delle caratteristiche ESG di una società è incompleto, non dicendo nulla sulle eventuali iniziative che sta mettendo in campo per migliorare. Avvalendosi di ricerche sui fondamentali e di approfondite competenze settoriali, gli investitori attivi possono individuare quelle società che si trovano sulla strada giusta per mettere in atto cambiamenti positivi prima che ciò si rifletta nel relativo rating.
Nel 2020, ad esempio, Graphic Packaging of Atlanta, azienda con sede in Georgia, negli Stati Uniti, possedeva un rating ESG basso, pari a BB, a causa dei timori sui suoi elevati consumi idrici e sulla sua forte intensità emissiva. Da allora MSCI ha rivisto al rialzo il suo rating tre volte portandolo ad AAA, mentre nel corso di tale periodo le sue azioni hanno sovraperformato il mercato. Chi si fosse accorto in anticipo del potenziale miglioramento delle caratteristiche ESG della società ne avrebbe tratto vantaggio.
Nel 2020 Maple Leaf Foods, azienda canadese che produce alimenti di origine animale e vegetale, aveva un rating ESG modesto, pari ad A, nonostante la sua leadership di settore nella produzione di carne secondo metodi etici. Svolgendo ricerche sull’azienda sarebbe stato possibile notare i potenziali miglioramenti sul fronte del consumo di acqua e dell’efficienza energetica. In seguito ad alcuni progressi per quanto riguarda l’utilizzo di acqua, ad agosto del 2021 MSCI ha rivisto al rialzo il rating ESG della società. Tramite attività di engagement è possibile puntare a promuovere un’ulteriore riduzione delle emissioni da parte degli impianti dell’azienda e raggiungere altri obiettivi ESG tramite incentivi per il management, il che, a nostro avviso, può portare ad altre revisioni al rialzo del rating.
Promuovere la sostenibilità dietro le quinte
Alcune società che contribuiscono alla sostenibilità, semplicemente, non compaiono sui radar ESG. Ad esempio MYR Group, con sede a Thornton, in Colorado, fornisce servizi di costruzione nel campo delle reti elettriche e i portafogli ESG che vi hanno investito sono pochi; eppure, a nostro avviso, la società è ben posizionata per trarre vantaggio dall’accelerazione dello sviluppo di parchi solari ed eolici, che richiederanno nuove connessioni con la rete elettrica in grado di spingere al rialzo la domanda dei servizi che offre. Altre aziende, allo stesso modo, producono i materiali essenziali per tecnologie verdi che vanno dalle batterie per i veicoli elettrici ai pannelli solari, la cui domanda è verosimilmente destinata ad aumentare con la transizione energetica globale.
La diversificazione delle esposizioni fattoriali nei portafogli ESG
Questi tipi di aziende possono offrire anche benefici sul fronte della diversificazione, poiché i titoli di molte società in via di miglioramento poco apprezzate e di molti “abilitatori trascurati” sono considerati di tipo value, categoria poco rappresentata nei portafogli sostenibili. Molti fondi azionari sostenibili ed ESG hanno infatti una predilezione per le azioni growth. Gli investitori in cerca di una più ampia diversificazione stilistica nell’ambito dei titoli azionari ESG, dunque, possono unire i due approcci e giungere a un’esposizione ai diversi stili più equilibrata e complementare.
Per investire in aziende in via di miglioramento sul fronte ESG e in abilitatori occorre un cambio di mentalità. Limitarsi a escludere settori e società caratterizzati da emissioni estremamente elevate o da bassi punteggi ESG, probabilmente, non contribuirà ad agevolare la transizione energetica globale o il raggiungimento di altri obiettivi di sostenibilità. Sviluppando tesi d’investimento che vedano nel miglioramento delle caratteristiche ESG un fattore fondamentale per l’acquisizione di rendimenti potenziali gli investitori possono scoprire nuove strade verso società e azioni in grado di mettere in atto i cambiamenti più difficili per un futuro più sostenibile.