Azioni dei mercati emergenti: il rimbalzo proseguirà?

06 febbraio 2023
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Le azioni dei mercati emergenti sono reduci da un periodo lungo e difficile. Dal picco raggiunto alla fine del 2010, le azioni emergenti hanno sottoperformato le omologhe dei mercati sviluppati globali a causa di una confluenza di ostacoli macroeconomici e di mercato. Adesso il cambiamento di regime in atto nei mercati mondiali potrebbe contribuire a migliorare le condizioni dei tormentati titoli dei paesi in via di sviluppo.

In Cina e nei mercati emergenti si respira un'aria di speranza. Diverse tendenze moleste che pesano sulle azioni dei mercati emergenti da oltre un decennio potrebbero essere in via di attenuazione. Alcune avversità potrebbero persino trasformarsi in fattori d'impulso nel 2023 e oltre. Inoltre, considerando il brusco calo delle valutazioni e delle previsioni sugli utili, sembra arrivato il momento giusto per guardare di nuovo alle economie in via di sviluppo. In effetti, dopo il minimo del 1° novembre 2022, le azioni cinesi e dei mercati emergenti, che hanno gravato sul relativo indice negli ultimi due anni, hanno iniziato a sovraperformare. Questo rimbalzo può essere sostenuto nel tempo? A nostro avviso sì, per i motivi che seguono.

Il divario di crescita economica è destinato ad ampliarsi

In passato, una delle maggiori attrattive delle azioni dei mercati emergenti era rappresentata dalla crescita economica, più sostenuta rispetto a quella dei mercati sviluppati. Tuttavia, questo differenziale di crescita si è progressivamente ridotto (cfr. Grafico), poiché molti paesi emergenti hanno dovuto adattarsi alle ricadute prodotte dalla crescita esplosiva della Cina nei primi anni 2000. Nel decennio successivo le valute emergenti si sono deprezzate, le imprese hanno ridotto la leva finanziaria e i prezzi delle materie prime sono diminuiti, contribuendo a limitare nell'insieme i rendimenti azionari nei mercati emergenti. Questi fattori sono stati esacerbati negli ultimi trimestri, quando le economie emergenti si sono trovate alle prese con un rapido inasprimento delle condizioni finanziarie in seguito ai rialzi dei tassi d'interesse effettuati dalla maggior parte delle banche centrali per invertire anni di allentamento monetario. Effettuata la gran parte di questi aggiustamenti, i guadagni di produttività e le dinamiche demografiche favorevoli potrebbero riaffermare la loro influenza quali acceleratori tradizionali della crescita economica nei mercati emergenti.

Economie emergenti: una crescita più vigorosa potrebbe sostenere i mercati azionari
Economie emergenti: una crescita più vigorosa potrebbe sostenere i mercati azionari

L'analisi storica e le previsioni non sono garanzia di risultati futuri.
Sulla base dei dati del Fondo Monetario Internazionale (FMI) fino all'11 ottobre 2022 e delle previsioni di crescita di AllianceBernstein per il 2022 e il 2023
EM: Emerging Markets (Schwellenländer); DM: Developed Markets (Industrieländer)
Al 1° gennaio 2023
Fonte: FMI e AllianceBernstein (AB)

Quest'anno diverse forze potrebbero iniziare ad alterare le dinamiche di crescita. Mentre l'espansione dei mercati sviluppati rallenta, quella dei mercati emergenti è destinata a rimanere vigorosa, sostenuta in parte dall'impulso proveniente dalle riaperture in Cina. Dopo il XX Congresso del Partito comunista, tenutosi in ottobre, il governo ha riaperto rapidamente l'economia e ha ribadito l'importanza di dare priorità alla crescita. La fiducia dei consumatori è destinata a rafforzarsi con l'allentamento delle restrizioni anti-COVID. Al contempo, i livelli di risparmio senza precedenti dovrebbero accelerare la spesa per consumi.

Nel loro insieme, questi sviluppi potrebbero a nostro avviso rivitalizzare la crescita del PIL cinese, dando impulso sia agli utili che alla performance del mercato azionario.

In diversi paesi emergenti, tra cui India e Brasile, si rilevano inoltre segnali di un calo dell'inflazione. Con il rallentamento della crescita dei prezzi e la prossima conclusione della stretta monetaria della Federal Reserve, alcune banche centrali dei mercati emergenti potrebbero sospendere o invertire i propri cicli di inasprimento, che hanno frenato la crescita economica degli ultimi due anni.

Alcune economie emergenti beneficeranno della riconfigurazione delle catene di approvvigionamento; molte imprese stanno infatti diversificando le proprie filiere, abbandonando la Cina. Di conseguenza, la produzione si sposterà verso altri paesi, come Messico, India, Indonesia e Vietnam. Ad esempio, l'Indonesia ha registrato un crescente interesse da parte dei produttori mondiali di auto e componenti, attratti dalle abbondanti risorse naturali del paese e dalla sua capacità di fornire input fondamentali per i veicoli elettrici, come il nichel e il rame. Vietnam e Messico beneficiano della loro vicinanza, rispettivamente, alla Cina e agli Stati Uniti e delle filiere esistenti.

Ai margini: differenziali di redditività destinati a convergere

La debole crescita degli utili ha pesato sulle imprese emergenti nell'ultimo decennio. Dall'inizio del COVID si è registrato un ampio divario di redditività tra gli Stati Uniti e i mercati emergenti a fronte del dominio delle mega-cap USA e degli aumenti dei prezzi, che hanno superato i costi.

Per quanto le aziende americane abbiano dimostrato nel tempo una buona capacità di innovare e reinventare sé stesse, gli ostacoli a una redditività eccezionale saranno probabilmente più alti che in passato. L'indebolimento della crescita economica degli Stati Uniti, le pressioni normative sulle big tech e l'alto costo del lavoro potrebbero comprimere i margini negli USA e aiutare le imprese emergenti a colmare il divario di redditività.

Importanza dei tassi di cambio per i paesi e le imprese

I mercati emergenti sono spesso vulnerabili alle oscillazioni dei tassi di cambio. Negli ultimi anni la forza del biglietto verde ha creato molteplici difficoltà, rendendo meno competitivi i prodotti prezzati in USD e influendo sulle condizioni di finanziamento dei paesi e delle aziende che presentano saldi con l'estero.

Il dollaro USA sembra aver toccato un picco a settembre, dopo essersi apprezzato per diversi anni. Se questa tendenza dovesse proseguire, le azioni dei mercati emergenti potrebbero ricevere una spinta dal rafforzamento delle rispettive divise. Il motivo è che storicamente si registra una forte correlazione tra i flussi di portafoglio esteri verso i mercati emergenti e la valuta statunitense. Una moderazione della traiettoria del dollaro favorita da un miglioramento della crescita al di fuori degli Stati Uniti dovrebbe essere accompagnata da una ripresa dei flussi di portafoglio verso le azioni emergenti.

L'indebolimento dell'USD dovrebbe sostenere la ripresa dei flussi verso i fondi emergenti
L'indebolimento dell'USD dovrebbe sostenere la ripresa dei flussi verso i fondi emergenti

La performance passata non costituisce garanzia di risultati futuri.
Flussi di portafoglio netti alla fine del terzo trimestre 2022. L'indice del dollaro USA è il DXY Index, che misura l'andamento del dollaro rispetto a un paniere di sei valute.
Al 31 dicembre 2022
Fonte: Bloomberg, Haver Analytics, Institute of International Finance e AB

Valutazioni e aspettative di utile: un solido punto di partenza

Gli investitori sono comprensibilmente preoccupati per l'andamento delle azioni emergenti dopo molti anni difficili. Per superare l'incertezza è necessario rispondere a un interrogativo fondamentale, ossia stabilire cosa è scontato nelle valutazioni e cosa non lo è. Le aspettative di utile nei mercati emergenti sono calate del 16% circa dal picco raggiunto nel 2022, mentre in molti settori dei mercati sviluppati globali gli utili non hanno subito particolari diminuzioni. Con un contesto macro tornato favorevole ai mercati emergenti, prevediamo una nuova accelerazione della crescita degli utili. Nel frattempo, le valutazioni delle azioni emergenti appaiono interessanti rispetto alla media storica e a quelle dei mercati sviluppati (cfr. Grafico). Grazie alle valutazioni più ridotte, riteniamo che gli investitori possano beneficiare di un maggiore potenziale di ripresa se i fattori avversi continueranno ad attenuarsi, trasformandosi potenzialmente in elementi propulsori. Troviamo "valore" nei titoli growth dopo il forte ribasso delle valutazioni. Tuttavia, riteniamo che si possano individuare opportunità interessanti in tutto il mercato, anche nelle azioni value e in quelle a bassa volatilità.

Cosa è scontato nelle valutazioni azionarie dei mercati emergenti?
Cosa è scontato nelle valutazioni azionarie dei mercati emergenti?

L'analisi storica e le previsioni non sono garanzia di risultati futuri.
Al 31 dicembre 2022
Fonte: FactSet e AB

Certo, la strada da percorrere sarà tutt'altro che agevole. Lo scontro tra le due maggiori potenze economiche mondiali potrebbe rinfocolare le tensioni geopolitiche e i timori per una guerra commerciale, mentre economie e aziende sono impegnate a ricalibrare le catene di fornitura. Analogamente, sebbene le economie emergenti appaiano più solide rispetto al precedente episodio di "taper tantrum", la politica e il populismo potrebbero ostacolare il consolidamento fiscale, alimentando in tal modo la volatilità. Pertanto, anche in condizioni più favorevoli, riteniamo indispensabile adottare un approccio di investimento attivo e altamente selettivo per individuare le società emergenti con solidi fondamentali aziendali e un potenziale di rendimento a lungo termine. A seconda della propensione al rischio/rendimento e degli obiettivi a lungo termine sarà indicato un approccio diverso. Individuare ora l'approccio giusto è il primo passo per posizionarsi in modo da partecipare al potenziale di ripresa dell'azionario emergente che potrebbe sprigionarsi negli anni a venire.

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