Investire nel settore tecnologico sotto una pioggia di dazi

16 maggio 2025
3 min read
Lei Qiu| Chief Investment Officer —Thematic Innovation Equities
Wentai Xiao| Senior Research Analyst—Thematic Innovation Equities

Per resistere al meglio alle pressioni nell’immediato le imprese tecnologiche dovranno avere una buona dose di pricing power.

All’inizio del 2025, i titoli tecnologici hanno risentito della forte volatilità di mercato, che ha penalizzato soprattutto le azioni legate all’intelligenza artificiale (IA). L’entusiasmo per le società tecnologiche basate sull’IA ha cominciato a scemare con l’annuncio di DeepSeek in gennaio e si è indebolito ulteriormente con l’incertezza alimentata dai dazi.

Noi crediamo che questa turbolenza finirà per attenuarsi con la scomparsa di alcune delle cause più effimere dell’attuale instabilità. Nel frattempo, lo scossone dei titoli tecnologici potrebbe offrire un’interessante opportunità agli investitori con un orizzonte di lungo periodo, purché sappiano dove cercare.

La mutevole natura del pricing power

Cosa ha determinato le rivoluzioni tecnologiche in questa prima parte del XXI secolo? Decenni di globalizzazione degli scambi internazionali hanno comportato un calo dei prezzi degli input per i beni di consumo, dall’abbigliamento alle calzature, dal mobilio all’elettronica. A loro volta, i colossi nati nell’era digitale hanno fornito reti per lo shopping, i pagamenti e la pubblicità facendo leva su modelli di business a bassa intensità di capitale. Questo perché i loro vantaggi competitivi scaturivano da effetti di rete (in virtù dei quali il valore aumenta al crescere del numero degli utenti di un bene o di un servizio) di natura digitale anziché fisica.

Il mondo, però, sta cambiando. Il mutamento degli equilibri geopolitici e la rapida innovazione tecnologica spingono le aziende a incrementare gli investimenti, che si tratti di riconfigurare le catene di fornitura o di costruire data center di ultima generazione per l’IA. In breve, oggi viviamo in un mondo caratterizzato da una crescente intensità di capitale. Di conseguenza, gli investitori sono chiamati a porsi nuovi interrogativi, cercando ad esempio di stabilire chi saranno i futuri leader tecnologici e quali imprese daranno prova di una forte redditività, come misurato dal nostro indicatore preferito, il ROI.

In definitiva, a nostro avviso, l’elemento dirimente è il pricing power. Secondo noi, a trionfare in un mondo con una crescente intensità di capitale, saranno le imprese dotate di pricing power.

Noi riteniamo che queste imprese si distinguano per tre caratteristiche fondamentali:

  1. Un modello di business difendibile: le aziende con modelli di business più solidi hanno sviluppato un importante vantaggio competitivo grazie ad attività strategiche di ricerca e sviluppo o a capacità produttive di grandi dimensioni, in grado di resistere a forze dirompenti.

    Negli ultimi vent’anni, i mercati hanno premiato i modelli di business a bassa intensità di capitale sostenuti dagli effetti di rete digitali. Oggi tali effetti di rete potrebbero essere ancora presenti, ma si sono trasformati fino a includere la proprietà intellettuale, le economie di scala fisiche e un ciclo di feedback tra progettazione, ingegneria e produzione.

    In particolare, le imprese che hanno investito in capacità “local for local” hanno di fatto “anticipato nel tempo” i costi legati ai dazi, mentre quelle che hanno investito meno potrebbero doverne in futuro pagarne lo scotto in un mondo sempre più frammentato.

  2. Settori strategici: in un periodo di crescente protezionismo, gli investitori devono capire di quali prodotti e servizi i consumatori non possono fare a meno. Parliamo di articoli specifici, differenziati e difficili da replicare: essenzialmente i nuovi beni primari del mondo digitalizzato, come i componenti per smartphone e i server per l’IA. A nostro parere, le aziende in grado di produrre beni tecnologici primari in settori strategici sono destinate a distinguersi in misura sempre maggiore. Queste imprese dovrebbero beneficiare di fattori d’impulso strutturali, indipendentemente dalle pressioni cicliche a breve termine.

  3. Bilanci solidi: la solidità finanziaria è determinante per la salute di un’azienda, sia nelle congiunture favorevoli che in quelle sfavorevoli. Nell’attuale clima di incertezza legata ai dazi, le imprese con bilanci solidi sono maggiormente in grado di assorbire le tensioni macroeconomiche e di reinvestire in chiave strategica in un mondo caratterizzato da una crescente intensità di capitale. Un bilancio in ordine assicura a un’impresa la longevità necessaria ad attuare le proprie iniziative strategiche anche al di là delle fasi di volatilità.

Nel settore tecnologico i costi e i benefici sono spesso elevati

A nostro avviso, le aziende che soddisfano questi criteri hanno maggiori chance di conseguire un ROI elevato. Inoltre, siamo convinti che il mercato sia in genere disposto a pagare multipli elevati per le aziende con una maggiore redditività.

Tuttavia, per individuare le imprese vincenti, gli investitori devono considerare il livello dei rendimenti che le aziende possono produrre con costanza sul lungo periodo, non la loro attuale redditività. A nostro parere, gli investitori non dovrebbero penalizzare un’impresa per gli investimenti strategici effettuati oggi, né premiare un’azienda che realizza profitti fantasma a causa di investimenti sistematicamente insufficienti. Capire il pricing power futuro di un’azienda è essenziale per questa analisi.

Questo aspetto è più importante che mai nel settore tecnologico, che presenta una più ampia dispersione del ROI rispetto a qualsiasi altro comparto produttivo (cfr. Grafico). Infatti, nel settore con il maggior livello di innovazione, i benefici (ad esempio, quello di investire in modo adeguato o porsi all’avanguardia di un ciclo di prodotti) sono particolarmente elevati. Analogamente, i costi di un investimento insufficiente (come il sovradimensionamento o la mancata partecipazione a un ciclo di prodotti) sono estremamente pronunciati.

Il settore tecnologico presenta la maggiore dispersione dei rendimenti e la più alta crescita prevista
S&P 500 (percentuale)
Combined table and bar chart showing technology sector with highest sales growth, reinvestment rates and ROA dispersion

L’analisi storica non è garanzia di risultati futuri. 
*Tasso di crescita annuo composto (CAGR) a cinque anni del patrimonio netto.
†Il Return on Assets (ROA) è dato dal risultato operativo al netto delle imposte diviso per il patrimonio netto.
Al 17 aprile 2025
Fonte: Bloomberg, S&P e AllianceBernstein (AB)

In altre parole, se c’è un ambito in cui è imprescindibile determinare il pricing power futuro, questo è il settore tecnologico. Questa constatazione sottolinea l’importanza di affidarsi alla ricerca fondamentale e a gestori attivi competenti. Dopotutto, quanto più rapido è il ritmo dell’innovazione con i suoi effetti dirompenti, tanto più importante è per le imprese e per gli investitori imboccare la strada giusta.

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.